Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Si è conclusa domenica 6 aprile una storia iniziata oltre 30 anni fa, con l’abbattimento del “Blue Residence” di via Tolstoj, un ex hotel classificato come ecomostro. “Tutto si è svolto secondo le nostre previsioni” dice Guido Zappa – responsabile commerciale e marketing della General Smontaggi S.p.A. “L’estrema competenza della General Smontaggi ha dato, come previsto in ogni dettaglio, i suoi frutti. Grazie ad un moderno e meticoloso sistema d’abbattimento, che ha visto rispettati i progetti iniziali con la successione dei tre crolli e delle direzioni previste di caduta”. L’intervento affidato a General Smontaggi, è consistito nella demolizione della struttura dell’edificio, in stato di fermo dal 1995, che doveva essere adibito a hotel. Si trattava di un edificio in calcestruzzo di forma particolare avente in pianta una forma “tipo Y”, con il nucleo centrale costituito da scale, tre ascensori e due montacarichi. La struttura era costituita da pilastri e solette, composta di 14 piani per un’altezza di 45 metri, con un volume complessivo di circa 60.000 mc. La riqualificazione complessiva di tutta la zona e la realizzazione di rilevanti opere di interesse pubblico generale e sovracomunale saranno realizzate da Aedificat Synergy, società che persegue come missione aziendale attività di recupero urbanistico. Il progetto di riqualificazione interessa non solo l’area specifica sede del “Blue Residence” ma tutta l’area circostante e prevede la realizzazione della fermata del sistema metropolitano di fronte alla Via Tolstoj, di un ampio parcheggio di interscambio in fregio alla fermata e alla Via Emilia, dello scavalco ciclopedonale per accedere da Via Tolstoj verso la nuova fermata e, oltre alla ristrutturazione del centro commerciale preesistente, la realizzazione di nuove strutture ad uso commerciale e sociale tra le quali un albergo, un residence, un centro medico e un’area dedicata al benessere e al fitness. La nuova struttura si inserirà sul territorio urbano di San Giuliano Milanese quale cerniera tra l’area residenziale da un parte e la zona artigianale e commerciale dall’altra, prevedendo anche interventi sulla viabilità circostante e sugli spazi verdi di contorno. Le perforazioni del fabbricato erano state eseguite nei giorni precedenti. Si è trattato di praticare, con precisione chirurgica, centinaia di fori asimmetrici necessari per alloggiare i 300 kg d’esplosivo gelatinoso innescati da 2.500 metri di miccia detonante che viaggia alla velocità di 7.000 metri al secondo. Prima dell’operazione di perforazione è stato necessario indebolire la struttura con tagli ed asportazione di parti di pareti in calcestruzzo con dischi diamantati. Sono stati poi simulati, con programmi di calcolo strutturale, il risultato delle fasi di indebolimento e di crollo dell’edificio. Il materiale esplodente, debitamente scortato, è arrivato in cantiere all’alba di sabato 5 aprile. Per immaginabili motivi di sicurezza da quel momento è stato impossibile solo avvicinarsi al cantiere. Questa operazione è stata programmata in giorni prefestivi e festivi per creare il minor disagio possibile alla città e per aumentare gli standard di sicurezza necessari all’abbattimento totale dei 14 piani dell’hotel mai portato a termine. Sono stati messi in atto sistemi di controllo per evitare ogni pericolo ai cittadini che vivono nelle vicinanze. Il Piano operativo di sicurezza prevedeva che entro 150 metri ci fosse l’interdizione totale a qualsiasi presenza umana, mentre nella fascia tra i 150 e i 300 metri era consentita la permanenza al coperto. Per assorbire il lancio di materiale frantumato, i vari piani dell’edificio trattati con microcariche sono stati rivestiti con reti paramassi con interposta fibra sintetica (tipo le reti utilizzate per contenere le frane in montagna), atta a contenere i vari frammenti di calcestruzzo generati dall’esplosione. Per assicurare al meglio la sicurezza in terra ma anche nei cieli, l’abbattimento è stato eseguito in stretto coordinamento con l’autorità che sovrintende il traffico aereo (ENAV) poiché il fabbricato si trovava in corrispondenza del cono di atterraggio dell’aeroporto di Linate. Per tale motivo il momento preciso dell’abbattimento è stato stabilito in tempo reale, quando l’ENAV ha segnalato la possibilità di procedere in assoluta sicurezza sotto il profilo del traffico aereo. I numeri dell’abbattimento dell’ecomostro – 60.000 mc, il volume complessivo dell’ecomostro di San Giuliano Milanese – 7.000 m/sec, la velocità con cui viaggiano i 2.500 metri di miccia detonante – 2.500, i metri di miccia detononte utilizzati per l’abbattimento – 300, i kg di esplosivo gelatinoso alloggiato nelle centinaia di fori asimmetrici praticati sul fabbricato – 45, l’altezza, in metri, dell’ecomostro di San Giuliano Milanese – 15, l’altezza del cumulo di macerie che si formerà in seguito all’abbattimento – 14, i piani dell’ecomostro – 10, i secondi necessari per abbattere totalmente la struttura – 3, gli squilli di tromba della durata di 5 secondi l’uno che hanno preceduto l’abbattimento Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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