Acimall: trend positivo per le tecnologie della lavorazione del legno

Acimall: trend positivo per le tecnologie della lavorazione del legno

Non chiude con numeri eclatanti, il 2015, per le tecnologie italiane per la lavorazione del legno, ma la tendenza dell’ultimo trimestre dello scorso anno rende ottimisti, nonostante la maggior parte degli ordini pervenuti alla fine dell’anno si rifletteranno sul fatturato di questo 2016.

In generale, l’indagine congiunturale effettuata dall’Ufficio studi Acimall su un campione di aziende, mostra una crescita del 23,3% rispetto allo stesso periodo 2014.
Molto buoni i risultati del mercato italiano che registra quasi un 30% in più, mentre per l’estero si ferma ad un +17%.

Dato positivo non solo a livello di tendenza, ma anche dal punto di vista congiunturale, visto che si parla di una crescita rispetto al trimestre precedente (ovvero al periodo luglio-settembre 2015) del 30 per cento, il 7 per cento destagionalizzato, dunque tenendo conto dei giorni lavorativi. Un dato importante, perchè – di fatto – segna il definitivo consolidamento del trend di crescita che perdura dai primi mesi del 2014 (vedi grafico allegato).

preconsuntivi acimall
Preconsuntivi 2015 ACIMALL

Si parla di 2,8 mesi di produzione assicurata (mentre nel 2014 erano 2,5), con una variazione dei prezzi dal primo gennaio dell’uno per cento (1,3 per cento nel 2014).

Quasi la metà degli intervistati si è pronunciato positivamente sulla qualità della produzione, il 47% è stabile, mentre solo l’11 per cento ha evidenziato un livello produttivo sottotono.
Buona l’occupazione secondo il 69%.

Indice ordini ACIMALL
Indice degli ordini ACIMALL

Lo studio ha permesso anche di ipotizzare un futuro prossimo: secondo il 42% degli imprenditori ci sarà un aumento della domanda dall’estero, che sarà invece stazionaria per il 53% del campione, in calo per il 5%. Il saldo è pari a 37, contro il 27 che l’Acimall aveva registrato al termine del 2014.
Più prudenti sul mercato italiano: secondo il 16% del campione gli ordini dalle aziende clienti italiane saranno in calo, il 63% ipotizza una stabilità, il 21% spera in una crescita.

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