Allarme di Comuni e costruttori

L’applicazione della sentenza della Corte di giustizia europea che considera illegittimo l’affidamento diretto al titolare del piano idi lottizzazione delle opere di urbanizzazione “a scomputo”, secondo i Comuni e i costruttori rischierebbe di rallentare o bloccare i piccoli e grandi interventi di urbanistica previsti o già in corso nelle città.
Le opere di urbanizzazione realizzate a scomputo del contributo di concessione, infatti oltre ad essere ormai una prassi normale, sono anche ammesse dalla legislazione italiana, secondo la legge 765/1967 per i piani di lottizzazione e la legge10/1977, e imporre ai Comuni l’affidamento dei lavori con gara d’appalto comporterebbe procedure più lunghe, costi maggiori e il rischio di avere opere private senza servizi pubblici.
Finora la convenzione con i privati, li obbligava a realizzare anche le opere pubbliche, solitamente per un importo superiore a quello dovuto per gli oneri di urbanizzazione.
D’accordo anche il presidente dell’Ance, Claudio De Albertis, circa i forti ritardi che si creerebbero per la realizzazione delle opere di urbanizzazione connesse ai piani di lottizzazione: “se il Parlamento non interviene tempestivamente rischiamo di pregiudicare la realizzazione di opere pubbliche”.

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