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Nel Libro Verde della Commissione Europea “Verso una strategia Europea di sicurezza dell’approvvigionamento energetico” si conferma la previsione per cui nel prossimo futuro l’Europa sarà sempre più dipendente da fonti di energia esterne e le emissioni nell’atmosfera continueranno ad aumentare. Si calcola che nel 2030 il 70% del fabbisogno energetico europeo sarà soddisfatto da fonti di approvvigionamento esterne. Per quanto concerne l’ambiente, la produzione di energia arriverà generare il 94% delle emissioni di CO2. Il 40% del fabbisogno energetico complessivo sarà assorbito dal settore delle costruzioni. Per far fronte a tale scenario, le Istituzioni Comunitarie hanno predisposto una serie di provvedimenti, tra cui, lo scorso dicembre, la direttiva 2002/91/CE avente l’obiettivo di promuovere il miglioramento del rendimento energetico degli edifici nella Comunità, tenendo conto delle condizioni locali e climatiche esterne, nonché il miglioramento delle prescrizioni per quanto riguarda il clima degli ambienti interni e l’efficacia sotto il profilo dei costi. Le disposizioni in essa contenute riguardano: – il quadro generale di una metodologia per il calcolo del rendimento energetico integrato degli edifici; – l’applicazione di requisiti minimi in materia di rendimento energetico degli edifici di nuova costruzione e degli edifici esistenti di grande metratura sottoposti a importanti ristrutturazioni; – la certificazione energetica degli edifici; – l’ispezione periodica delle caldaie e dei sistemi di condizionamento d’aria negli edifici, nonché una perizia del complesso degli impianti termici le cui caldaie abbiano più di quindici anni. In piena sintonia con la strategia del “nuovo approccio” (direttive e requisiti essenziali stabiliti dalle Istituzioni Comunitarie, norme armonizzate di attuazione agli organismi di normazione), è ora allo studio della Commissione Europea una proposta di mandato in materia di prestazioni ambientali integrate degli edifici, nelle quali è ovviamente contemplato il rendimento energetico. L’obiettivo della Commissione è quello di pervenire alla definizione di un metodo per la dichiarazione volontaria di informazioni di carattere ambientale di prodotti e materiali da costruzione, finalizzate a supportare la realizzazione di opere sostenibili, le quali dovrebbero assicurare tutte le funzioni necessarie all’utenza finale, minimizzando allo stesso tempo l’impatto ambientale. La situazione attuale è piuttosto frammentata. Non risulta al momento esistere, a livello locale, un quadro regolamentare di riferimento. Tuttavia, i produttori affrontano continuamente le più svariate richieste di informazioni da parte del mercato, basate sui diversi metodi utilizzati nei vari Stati membri, con il risultato di una crescita considerevole dei costi e di una reciproca non accettazione delle dichiarazioni ambientali di prodotto (EPD). Al fine di assicurare che siano create ed utilizzate delle informazioni ambientali comparabili, senza creare barriere al commercio, è necessario creare degli schemi nazionali derivati da un programma comune europeo basato su norme europee o internazionali in materia di EPD. Al fine di consentire al CEN (Comitato europeo di normazione) di proseguire in modo coordinato con i lavori normativi dei Comitati Tecnici che si occupano di norme tecniche in materia, è necessario che il mandato della Commissione europea stabilisca con chiarezza tempi, contenuti e obiettivi di tale attività. Al momento si prevede lo sviluppo di una norma europea sulle prestazioni ambientali degli edifici e di una norma trasversale sulle dichiarazioni ambientali di prodotto per materiali e prodotti da costruzione. Dal canto suo, il CEN assicurerà il coinvolgimento di tutte le parti interessate, quale elemento imprescindibile dell’attività normativa volontaria, al fine di assicurare quei caratteri di trasparenza e consenso propri di un sistema normativo volontario, potenzialmente più efficace, in quanto condiviso, di un sistema normativo cogente. Per informazioni: UNI, Alberto Galeotto Comparto Costruzioni e-mail: costruzioni@uni.com Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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