Legambiente, Anci, Associazione Borghi Autentici d’Italia e Uncem hanno lanciato un appello, che ha già raccolto più di 200 firme indirizzate al Presidente del Consiglio Conte, chiedendo la veloce attuazione della legge sui piccoli comuni attraverso l’emanazione dei decreti attuativi
La Legge sui piccoli comuni (l. 158/2017) è stata approvata da oltre un anno ma al momento, come denunciano le associazioni Legambiente, Anci, Associazione Borghi Autentici d’Italia e Uncem, non sono ancora stati emanati i decreti attuativi previsti. Si tratta di un gran ritardo che ha anche bloccato gli interventi.
Le associazioni hanno recentemente lanciato un appello, che ha raccolto più di 200 firme di Sindaci, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, perché velocizzi l’iter attuativo della legge, in modo da individuare i comuni destinatari e poter predisporre un Piano nazionale di riqualificazione.
E’ inoltre necessario che siano stanziate più risorse per i borghi sotto i 5mila abitanti, per aiutare questi territori in un reale percorso di innovazione.
Nell’appello si chiede anche di aumentare le risorse destinate ai piccoli comuni a partire da questa legge di bilancio, utilizzando quelle non spese gli anni scorsi ma già stanziate, “perché i 160 milioni di euro previsti fino al 2023 dalla legge sono al momento ancora bloccati (fin quando non verranno emanati i decreti attuativi) e palesemente insufficienti”.
Sono tanti e diversificati gli investimenti di cui hanno bisogno queste zone per poter crescere ed evitare ulteriore spopolamento. Prima di tutto è fondamentale realizzare la banda ultra larga, “importante infrastruttura immateriale necessaria a questi territori per riportare occupazione e ridurre le distanze digitali anche nelle zone a cosiddetto “fallimento di mercato”.
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