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Il settore delle costruzioni dovrà essere sempre più sostenibile e rispettoso dell’ambiente, Di seguito sono spiegate 5 scelte grazie alle quali è possibile realizzare esempi di edilizia sostenibile.Indice degli argomenti: Progettare secondo i principi dell’edilizia sostenibile Considerare l’intero ciclo di vita di un edificio (LCA) Scelte ecosostenibili anche in cantiere Edifici a basso impatto ambientale e via libera all’automazione Economia circolare nell’edilizia sostenibile: riciclo e riuso Formazione e sensibilizzazione sui temi ambientali Quello dell’edilizia sostenibile non è certamente un tema nuovo, ma oggi rappresenta un obiettivo primario trasversale ai diversi settori produttivi. Realizzare edifici che rispettino i requisiti dell’edilizia sostenibile è possibile e i margini di miglioramento sono elevati. Basti pensare che attualmente l’edilizia è responsabile: dell’estrazione del 50% delle materie prime di tutta Europa, del 36% delle emissioni, del 40% dei consumi energetici, del 21% dei consumi d’acqua. Dati che rendono evidente la responsabilità del settore delle costruzioni nella lotta al cambiamento climatico e nel raggiungimento degli obiettivi di tutela ambientale.Le prospettive sembrano positive e c’è un’attenzione sempre maggiore al tema ambientale da parte di tutti gli attori coinvolti, come progettisti, costruttori e anche committenti. Per un risultato concreto le scelte da compiere sono molte, serve un vero cambiamento che riguardi l’intero ciclo di vita dell’edificio e l’ecosistema che gli gravita attorno. Ecco alcune scelte che aiutano a rendere più sostenibile il settore delle costruzioni. Progettare secondo i principi dell’edilizia sostenibile Il primo passo per raggiungere l’obiettivo di un’edilizia sostenibile è indubbiamente quello di modificare l’approccio alla progettazione degli edifici e delle infrastrutture. Una progettazione attenta permette di guidare la maggior parte delle altre scelte che ne seguono, dato che è in fase progettuale che si scelgono i materiali, le metodologie costruttive, gli impianti, le tecnologie a cui ricorrere e le maestranze da coinvolgere. È il progettista che dovrà studiare il miglior orientamento possibile, la forma e il volume più adeguati, scegliere materiali naturali o a basso impatto ambientale, simulare il comportamento e le performance dell’edificio, individuare quali tecniche costruttive riducono i tempi di cantiere, prevedere impianti efficienti e che sfruttano l’energia rinnovabile.L’architettura ecosostenibile, in sostanza, si basa su una serie di idee e principi progettuali che, nel loro complesso, permettono di realizzare un edificio sostenibile, che risparmia energia e rispetta l’ambiente. Considerare l’intero ciclo di vita di un edificio (LCA) Anche se la fase che impatta maggiormente sull’ambiente è quella di utilizzo, non va sottovalutata l’importanza di analizzare a fondo gli impatti causati da tutte le altre. Il Life Cycle Assessment è una metodologia che permette di stimare l’impatto di ogni fase di vita dell’edificio, dall’estrazione delle materie prime per la realizzazione dei prodotti edili utilizzati, allo smaltimento dei rifiuti da demolizione. L’applicazione del LCA al mondo dell’edilizia comporta l’analisi di un sistema davvero molto complesso e richiede di registrare tutti i flussi di energia e materia connessi al “prodotto edificio”.Ma grazie all’avvento del BIM oggi è sempre più semplice raccogliere grosse moli di informazioni, analizzarle e comprenderle. Il LCA è un’importante strumento per conoscere il reale impatto di un edificio sull’ambiente e assicura la possibilità di monitorare i risultati attesi quando si progetta secondo le logiche di sostenibilità prima accennate. Scelte ecosostenibili anche in cantiere Durante la fase di cantiere possono essere molte le cause di inquinamento e impatto ambientale. Parlare di cantieri sostenibili significa pensare a come ridurre l’emissione in atmosfera di sostanze pericolose, il consumo di energia e di risorse naturali preziose come l’acqua, diminuire l’inquinamento acustico e gestire correttamente i rifiuti da cantiere.Per questo è fondamentale gestire il cantiere in modo adeguato, dando importanza ad aspetti come la manutenzione delle infrastrutture utilizzate, la pianificazione dei lavori, l’installazione di barriere acustiche mobili, l’utilizzo di veicoli meno inquinanti, la pulizia e l’organizzazione del cantiere, il riutilizzo dell’acqua, la dispersione di polveri, lo stoccaggio e l’isolamento di rifiuti e inerti in contenitori adeguati, così da evitare la loro dispersione. Oltretutto, una buona progettazione e la scelta delle giuste tecniche costruttive, permette anche la riduzione dei tempi di cantiere. Edifici a basso impatto ambientale e via libera all’automazione Quando la progettazione è sostenibile, si valuta l’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita dell’edificio, si organizza e gestisce il cantiere secondo obiettivi di tutela ambientale, non resta che dar vita ad un edificio che consumi la minor quantità possibile di energia.Gli NZeb, fulcro dell’edilizia sostenibile, sono edifici a energia quasi zero e che ricorrono alle fonti energetiche rinnovabili. Anche l’automazione e la domotica sono d’aiuto per migliorare il funzionamento degli edifici, favore un controllo accurato degli impianti e del loro funzionamento, programmandone il funzionamento o regolandolo a seconda delle reali necessità rilevate. Questi sistemi, inoltre, aiutano a rilevare guasti e malfunzionamenti, favorendo una corretta manutenzione del sistema edificio. L’efficienza e la sostenibilità di questi edifici, inoltre, può essere dimostrata e comunicata attraverso diversi protocolli di certificazione, come il protocollo LEED o la certificazione CasaClima. Economia circolare nell’edilizia sostenibile: riciclo e riuso Come ultimo punto, c’è l’applicazione dell’economia circolare al mondo dell’edilizia, soluzione per ridurre l’impatto alla fine del ciclo di vita dell’edificio, che diventa una risorsa, una sorta di “magazzino” di materiali e prodotti preziosi e da riutilizzare. L’economia circolare in edilizia può prevedere il riuso o il riciclo, a seconda dei materiali e delle situazioni, mantenendo queste risorse nel settore edile o, diversamente, trasformandole in materia prima da utilizzare in altri campi. L’economia circolare non è ancora ampiamente diffusa nel settore delle costruzioni, ma si stanno approfondendo diverse strategie per favorire la sua applicazione.Tra queste c’è indubbiamente la riqualificazione dell’esistente preferibile rispetto alla demolizione o il ricorso alla demolizione selettiva, con la una corretta gestione dei rifiuti da demolizione. La demolizione selettiva permette di separare in modo più semplice i materiali e i prodotti, favorendone il recupero. Simile, il concetto del “Design for disassembling”, ovvero la progettazione di un edificio che include anche la pianificazione di come dovrà poi essere disassemblato. 5+1: Formazione e sensibilizzazione sui temi ambientali Anche senza rientrare nei 5 punti affrontati, la formazione degli operatori, la sensibilizzazione delle persone al tema ambientale e la predisposizione di regole, leggi e strumenti adeguati sono fondamentali affinché si possano attuare le 5 scelte per l’edilizia sostenibile illustrate nell’articolo.Molto spesso, infatti, nel campo dell’edilizia c’è una resistenza al cambiamento che dipende proprio da un approccio peculiare alla formazione e alla conoscenza di nuove soluzioni. Investire in Ricerca e Sviluppo e accompagnare gli addetti ai lavori in un percorso di acquisizione di nuove competenze, è sicuramente l’ultima (ma prioritaria) scelta da compiere per sostenere l’edilizia sostenibile. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento