L’alluvione, un’allagamento temporaneo di aree che abitualmente non sono coperte d’acqua

L’inondazione di aree solitamente “asciutte” può essere provocata da fiumi, torrenti, canali, laghi e, per le zone costiere, dal mare. La Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni (Direttiva Alluvioni o Floods Directive – FD), ha lo scopo di istituire un quadro di riferimento per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvioni.
E’ stata attuata in Italia con il D.Lgs. 49/2010 (http://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/idro/FD_and_Dlgs.html).
Mosaicatura della pericolosità idraulica (D.Lgs. 49/2010)
L’ISPRA nel 2015 ha realizzato la mosaicatura delle aree a pericolosità idraulica perimetrate dalle Autorità di Bacino, Regioni e Province Autonome ai sensi del D. Lgs. 49/2010. La mosaicatura è stata effettuata per i tre scenari di pericolosità: elevata P3 con tempo di ritorno fra 20 e 50 anni (alluvioni frequenti), media P2 con tempo di ritorno fra 100 e 200 anni (alluvioni poco frequenti) e bassa P1 (scarsa probabilità di alluvioni o scenari di eventi estremi). Le aree a pericolosità idraulica elevata in Italia sono pari a 12.218 km2, le aree a pericolosità media ammontano a 24.411 km2, quelle a pericolosità bassa (scenario massimo atteso) a 32.150 km2. Le Regioni con i valori più elevati di superficie a pericolosità idraulica media sono Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Piemonte e Veneto.
Di seguito sono riportati i dati relativi alle aree a maggiore criticità del territorio italiano, in termini di numero di comuni e di superfici a pericolosità molto elevata P4 ed elevata P3 per le frane e a pericolosità idraulica media P2 (tempo di ritorno tra 100 e 200 anni).
I comuni interessati da aree a pericolosità da frana P3 e P4 (PAI) e idraulica P2 (D.Lgs. 49/2010) sono 7.145 pari all’88,3% dei comuni italiani. La superficie delle aree classificate a pericolosità da frana P3 e P4 e idraulica P2 in Italia ammonta complessivamente a 47.747 km2 pari al 15,8% del territorio nazionale.
(D.Lgs. 49/2010) su base regionale
Se prendiamo in considerazione il numero di comuni, sette Regioni (Valle D’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Molise e Basilicata) hanno il 100% di comuni interessati da aree a pericolosità da frana P3 e P4 e idraulica P2.
Se consideriamo la superficie complessiva classificata a pericolosità da frana P3 e P4 e idraulica P2, espressa in percentuale rispetto al territorio regionale, la Valle d’Aosta e l’Emilia-Romagna presentano valori maggiori del 60%, la Campania, la Toscana e la Provincia di Trento valori compresi tra il 20 e il 25% e sei regioni tra il 10 e il 20% (Molise, Liguria, Abruzzo, Lombardia, Piemonte e Veneto).
Le mosaicature delle aree a pericolosità da frana PAI e delle aree a pericolosità idraulica (D.Lgs. 49/2010) sono state pubblicate sul Geoportale ISPRA (http://www.geoviewer.isprambiente.it) e sulla piattaforma cartografica Italia Sicura (http://mappa.italiasicura.gov.it).
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