Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
L’alluvione, un’allagamento temporaneo di aree che abitualmente non sono coperte d’acqua Numero di comuni e superficie delle aree a pericolosità da frana P3 e P4 e idraulica P2 L’inondazione di aree solitamente “asciutte” può essere provocata da fiumi, torrenti, canali, laghi e, per le zone costiere, dal mare. La Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni (Direttiva Alluvioni o Floods Directive – FD), ha lo scopo di istituire un quadro di riferimento per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvioni. E’ stata attuata in Italia con il D.Lgs. 49/2010 (http://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/idro/FD_and_Dlgs.html). Mosaicatura della pericolosità idraulica (D.Lgs. 49/2010) L’ISPRA nel 2015 ha realizzato la mosaicatura delle aree a pericolosità idraulica perimetrate dalle Autorità di Bacino, Regioni e Province Autonome ai sensi del D. Lgs. 49/2010. La mosaicatura è stata effettuata per i tre scenari di pericolosità: elevata P3 con tempo di ritorno fra 20 e 50 anni (alluvioni frequenti), media P2 con tempo di ritorno fra 100 e 200 anni (alluvioni poco frequenti) e bassa P1 (scarsa probabilità di alluvioni o scenari di eventi estremi). Le aree a pericolosità idraulica elevata in Italia sono pari a 12.218 km2, le aree a pericolosità media ammontano a 24.411 km2, quelle a pericolosità bassa (scenario massimo atteso) a 32.150 km2. Le Regioni con i valori più elevati di superficie a pericolosità idraulica media sono Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Piemonte e Veneto. Di seguito sono riportati i dati relativi alle aree a maggiore criticità del territorio italiano, in termini di numero di comuni e di superfici a pericolosità molto elevata P4 ed elevata P3 per le frane e a pericolosità idraulica media P2 (tempo di ritorno tra 100 e 200 anni). I comuni interessati da aree a pericolosità da frana P3 e P4 (PAI) e idraulica P2 (D.Lgs. 49/2010) sono 7.145 pari all’88,3% dei comuni italiani. La superficie delle aree classificate a pericolosità da frana P3 e P4 e idraulica P2 in Italia ammonta complessivamente a 47.747 km2 pari al 15,8% del territorio nazionale. Numero di comuni e superficie delle aree a pericolosità da frana P3 e P4 (PAI) e idraulica P2(D.Lgs. 49/2010) su base regionale Se prendiamo in considerazione il numero di comuni, sette Regioni (Valle D’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Molise e Basilicata) hanno il 100% di comuni interessati da aree a pericolosità da frana P3 e P4 e idraulica P2. Se consideriamo la superficie complessiva classificata a pericolosità da frana P3 e P4 e idraulica P2, espressa in percentuale rispetto al territorio regionale, la Valle d’Aosta e l’Emilia-Romagna presentano valori maggiori del 60%, la Campania, la Toscana e la Provincia di Trento valori compresi tra il 20 e il 25% e sei regioni tra il 10 e il 20% (Molise, Liguria, Abruzzo, Lombardia, Piemonte e Veneto). Le mosaicature delle aree a pericolosità da frana PAI e delle aree a pericolosità idraulica (D.Lgs. 49/2010) sono state pubblicate sul Geoportale ISPRA (http://www.geoviewer.isprambiente.it) e sulla piattaforma cartografica Italia Sicura (http://mappa.italiasicura.gov.it). Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento