Architettura di mare

Il mare è una quinta privilegiata e non solo in estate: la progettazione di edifici e residenze private in prossimità della costa ha il privilegio di poter dialogare con il più potente degli elementi naturali, ma ci sono criteri ben precisi da rispettare per realizzare costruzioni di qualità, durature nel tempo e non impattanti per l’ambiente.
Prendendo spunto dai maestri dell’architettura organica si riflette su come si debba oggi progettare sulla costa, tra materiali, tonalità, fonti di approvvigionamento energetico, rapporto con il territorio. 
Ecco alcuni esempi e qualche indicazione dei progettisti

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Alcune tra le più belle Architettura di mare

L’architettura ha un legame antichissimo con l’acqua e con il mare, in particolare, le prime città sorsero in prossimità dei corsi d’acqua e durante il Medioevo sul mare affacciavano le più importanti capitali mondiali che avevano un commercio di tipo marittimo. Oggi alcuni noti studi di architettura hanno realizzato edifici (a destinazione d’uso prevalentemente collettiva), che sembrano quasi modellati dall’elemento naturale marino, in un rapporto continuo con la superficie fluida e mutevole dell’acqua, progetti dettati dal contesto che li ospita e sviluppati per esserne parte, non semplicemente per abitarlo; ma anche progetti avanguardistici pensati per resistere nel tempo e strutturati per sfruttare a proprio vantaggio le condizioni climatiche locali.

Anche in più piccola scala molti progettisti utilizzano questo approccio organico e rispettoso dell’ambiente per la realizzazione di abitazioni private che affacciano sul mare.

3XN -Danish Centre for Coastal Nature and Sport Fishing

Lo studio di architettura danese 3XN, fondato nel 1986, con sede a Copenaghen, ha un legame speciale con il mare e le architetture che sorgono sulla costa, vista la sua sede privilegiata. Ha realizzato svariati progetti sul mare, ma quello che forse descrive meglio il legame con l’elemento marino è il centro dedicato alla natura costiera e alla pesca sportiva per il porto di Assens che unisce la vita portuale, la vita costiera, la storia, la cultura e la natura della città.

3XN -Danish Centre for Coastal Nature and Sport Fishing
Danish Centre for Coastal Nature and Sport Fishing – Img by 3XN

Ha un design ovale con una forma semplice che si rivolge all’ambiente circostante in tutte le direzioni e può diventare un nuovo punto di riferimento per la città e la regione. L’edificio si inserisce naturalmente nell’ambiente marittimo e intorno ad esso è stata ideata un’ampia piattaforma di molo aperto dall’aspetto “grezzo”, in continuità con la cultura locale, con cantieri navali e magazzini industriali.

3XN -Danish Centre for Coastal Nature and Sport Fishing

“Per noi era importante progettare un edificio che fosse allo stesso tempo semplice e poetico. Un edificio che si adattasse all’ambiente circostante, un edificio che fosse caldo e accogliente, giocoso e pieno di esperienze”, afferma Jan Ammundsen, Head of Design e Senior Socio presso 3XN.

Interno del Danish Centre for Coastal Nature and Sport Fishing

“La forma ovale dell’edificio lo rende facilmente riconoscibile da tutti i lati e offre un layout flessibile. Inoltre, l’attenzione è posta su materiali caldi, robusti e naturali come legno e piastrelle. Il design è compatto, semplice e sostenibile”.

Fran Silvestre Arquitectos – Alt

Un altro studio che ha messo i suoi progetti a dialogo con il mare è lo spagnolo Fran Silvestre Arquitectos, con sede a Valencia. Alt – Casa della Scogliera, a Calpe, Alicante è realizzata in un unico blocco scultoreo di cemento arroccato sulla rupe che rispetta il profilo naturale del terreno.

Fran Silvestre Arquitectos - Casa Alt
Progetto Alt – img by Diego Opazo

Vista la forte pendenza del terreno e la volontà di sviluppare la casa su un unico piano è stata scelta una struttura tridimensionale di schermi e lastre di cemento armato che si adatta alla topografia, effettuando il minor movimento di terra possibile.

Fran Silvestre Arquitectos - Casa Alt
img by Diego Opazo

Questa struttura monolitica ancorata alla roccia genera una piattaforma orizzontale, al livello della strada, su cui si trova la casa. L’area della piscina si trova ad un livello inferiore in una zona pianeggiante del sito. La struttura in cemento è isolata termicamente, e presenta una finitura in stucco liscio e calce bianca.

Fran Silvestre Arquitectos - Casa Alt
img by Diego Opazo

Il resto dei materiali (pareti, marciapiedi, ghiaia sul tetto) mantengono lo stesso colore sottolineandone il carattere unitario. “Ci piace quella qualità dell’architettura che rende possibile costruire una casa nell’aria, camminare sull’acqua”, spiegano gli architetti.

Quali sono i criteri di progettazione per un edificio che affaccia sul mare?

Ci sono diversi criteri importanti da considerare nella progettazione di un edificio che affaccia sul mare:

  • durabilità: gli edifici devono resistere a condizioni costiere difficili, tra cui elevata umidità, esposizione al sale e forti venti;
  • sostenibilità: utilizzo di materiali ecologici e design ad alta efficienza energetica per ridurre al minimo l’impatto ambientale;
  • resilienza: le strutture dovrebbero essere progettate per far fronte a potenziali inondazioni ed erosioni.

Come sfruttare le caratteristiche climatiche tipiche della costa nella progettazione di un’abitazione che aspira ad essere ZEB o NZEB?

In fase di progettazione di un’abitazione che sorge vicino al mare è importante tener conto delle caratteristiche climatiche e sfruttarle a proprio vantaggio.

In particolare si dovrà intervenire su:

  • ventilazione naturale: per ottimizzare la ventilazione incrociata è importante fare una osservazione dei fenomeni metereologici locali e posizionare strategicamente finestre e aperture; in estate, così facendo, non ci sarà bisogno di impianti per l’aria condizionata;
  • orientamento solare: anche qui è importante orientare opportunamente l’edificio per sfruttare il riscaldamento e il raffreddamento solare passivo;
  • energie rinnovabili: incorporare pannelli solari e turbine eoliche per sfruttare le fonti di energia rinnovabile;
  • isolamento e ombreggiamento: si può ricorrere all’utilizzo di materiali e tecniche di progettazione che migliorano l’efficienza termica.

[i]da arquitectos – Casa Falésia D’El Rey Óbidos 

L’architetto Ivan de Sousa dello studio portoghese [i]da arquitectos ha utilizzato questi criteri nella progettazione di Casa Falésia D’El Rey Óbidos (Pt), nel 2023: un edificio scultoreo dal carattere razionale di 800 mq sulla Costa d’Argento, affacciato sull’Oceano Atlantico, vicino alle scogliere di Praia D’El Rey.

[i]da arquitectos - Casa Falésia D’El Rey Óbidos 
Casa Falésia D’El Rey Óbidos – img by Fernando Guerra | FG+SG
Un’area, questa, caratterizzata da una natura selvaggia e da frequenti venti forti. E il filo conduttore del progetto è stato proprio quello di creare un compromesso tra il desiderio di contemplare la grandiosità del paesaggio e la necessità proteggere gli ambienti domestici.

[i]da arquitectos - Casa Falésia D’El Rey Óbidos 
img by Fernando Guerra | FG+SG
La casa, posizionata parallelamente alla costa, è composta da due volumi sovrapposti: il volume inferiore che funge da basamento, definendo le zone esterne più riparate della casa; e il volume superiore, disposto ad L e sorretto dal plinto, che abbraccia lo straordinario paesaggio naturale.

[i]da arquitectos - Casa Falésia D’El Rey Óbidos 
img by Fernando Guerra | FG+SG
Al di sotto si sviluppa uno spazio di transizione ombreggiato, che collega armoniosamente il giardino e il patio. Il basamento, resistente e del colore della sabbia, collega gli spazi dall’ingresso rivolto a est all’ampia scalinata che conduce alla terrazza-belvedere esposta a ovest. “L’imponente scalinata che ci conduce alla terrazza affacciata sull’oceano trascende il suo scopo funzionale, trasformandosi in una celebrazione della bellezza e della grandiosità dell’oceano, che si estende all’infinito”, precisa l’architetto.

Come è opportuno orientare una casa vicino al mare in fase di progettazione?

Una casa al mare dovrebbe essere orientata in modo da massimizzare la vista sull’oceano e la luce naturale, migliorando al tempo stesso la ventilazione naturale.

È fondamentale posizionare le zone giorno principali in modo che siano rivolte verso il mare e allineare finestre e spazi aperti per catturare la luce solare e le brezze. Occorre comunque bilanciare l’esposizione alla luce solare (per la luce naturale e il calore) con un’adeguata ombreggiatura per prevenire il surriscaldamento.

Ed è importante anche prevedere un’adeguata protezione dal vento posizionando la casa e le sue aperture in modo da beneficiare delle brezze rinfrescanti e fornendo al contempo riparo dai forti venti.

Quale conformazione e disposizione degli ambienti interni è più adatta per una casa al mare?

Un layout a pianta aperta è l’ideale per una casa al mare, facilitando il flusso d’aria e creando una transizione interna-esterna senza soluzione di continuità. I progetti multi-livello con accesso diretto ai balconi e agli spazi esterni, così come l’integrazione con gli elementi naturali, migliorano l’esperienza abitativa.

Da contemplare anche le connessioni esterne: transizioni senza soluzione di continuità tra spazi abitativi interni ed esterni; e il fattore flessibilità delle funzioni: spazi adattabili che possono servire molteplici funzioni e rispondere alle mutevoli esigenze e condizioni.

StudioSaxe – Cascada de Luz

L’architetto Benjamin Garcia Saxe ha aperto il proprio studio a San Jose, Costa Rica nel 2004 ed è proprio qui, nell’area di Dominical, che ha realizzato il progetto Cascada de Luz, un’architettura mimetizzata nel profilo articolato della pendice costiera.

StudioSaxe - Cascada de Luz
Cascada de Luz- img by StudioSaxe

Il progetto, che segue i principi di orientamento e le caratteristiche di conformazione idonee alle architetture di mare, è stato sviluppato congiuntamente al paesaggio in modo che entrambi potessero influenzarsi a vicenda e la vegetazione è stata integrata in tutti gli spazi.

StudioSaxe - Cascada de Luz
img by StudioSaxe

La casa è progettata per evidenziare progressivamente il meraviglioso ambiente ecologico e topografico. La terrazza sul tetto è costituita da pannelli perforati, colorati di blu per creare una transizione visiva senza soluzione di continuità con l’orizzonte oceanico.

Scendendo sotto uno strapiombo ci si ritrova in una zona di arrivo fresca e protetta. Qui, la luce morbida penetra attraverso pannelli forati, doghe traslucide e una serie di doghe in teak, creando un ambiente che ricorda una fitta giungla.

StudioSaxe - Cascada de Luz
img by StudioSaxe

Un ponte in legno sospeso su un boschetto di bambù conduce al secondo livello, con vista incorniciata del tramonto. Le camere di questo livello, comprese le master suite in ogni ala, dispongono di balconi, bagni e docce esterne separati. I due livelli sono collegati da una scala aperta in un atrio centrale, sospeso su una distesa poco profonda della piscina. Questa piscina collega gli spazi interni ed esterni come il giardino, la vasca idromassaggio, il braciere, la sala da pranzo, il soggiorno, la terrazza per la colazione e l’area barbecue.

StudioSaxe - Cascada de Luz
img by StudioSaxe

La sostenibilità è il principio fondante del progetto: il tetto funziona come un grande sistema di raccolta e filtraggio dell’acqua piovana. I pannelli perforati filtrano naturalmente foglie e detriti, mantenendo puliti i pluviali. La forma dinamica del tetto è stata volutamente progettata per convogliare l’acqua piovana verso tre enormi serbatoi situati sotto il posto auto coperto, che coprono tutto il fabbisogno idrico del sito durante tutto l’anno.

Il tetto di Cascada de Luz, progetto di StudioSaxe
img by StudioSaxe

L’acqua immagazzinata agisce come massa termica, aiutando a regolare la temperatura interna del livello inferiore. I pannelli fotovoltaici collocati sul tetto, forniscono alla casa energia rinnovabile autonoma. La lunga piscina funziona come un enorme elemento di contenimento che ancora la casa al fianco della montagna.

Quali materiali e colori sono più idonei per le architetture di mare?

Sono da prediligere metalli resistenti alla corrosione come l’acciaio inossidabile e l’alluminio per prevenire la ruggine. Ma anche il legno trattato, specie trattate a pressione o naturalmente durevoli come il cedro e il vetro trattato. E ancora cemento e pietra, per la loro durabilità e resistenza al sale e all’umidità. Per il rivestimento si può optare per ceramica e vernici per esterni di alta qualità, materiali resistenti agli agenti atmosferici.

Per i colori generalmente l’orientamento cade sui colori chiari, che ben interagiscono con la luce sul mare: il bianco, il crema, in generale i colori della sabbia, riflettono il calore e mantengono l’edificio più fresco. In ogni caso, vige la regola universale che stabilisce che in architettura le tonalità devono essere armoniche con l’ambiente.

Bianco Calce Studio – Attico di Terracina

“L’architettura in generale, ma ancor di più in prossimità del mare, va concepita in armonia con il territorio circostante. L’edificio deve integrarsi al contesto riprendendo i materiali presenti in natura. Le linee architettoniche devono essere pulite ed essenziali in modo da lasciare al paesaggio il ruolo di protagonista. La divisione degli spazi interni deve dialogare con la luce e con il panorama costantemente, creando architetture emozionali che giochino con luci e le ombre, cambiando quotidianamente col trascorrere delle ore”, così l’architetto Stefano Bergamaschi descrive la propria filosofia progettuale, quella che ha accompagnato la realizzazione dell’attico di Terracina, con vista a 180 gradi sul Circeo, passando per Ponza, Palmarola, Ventotene.

Bianco Calce Studio - Attico di Terracina
Attico di Terracina

Protagonista del progetto è un ampio volume dagli spazi contigui, racchiuso all’interno di un involucro tecnologicamente all’avanguardia e caratterizzato da vetrate a tutta altezza, che ospita l’ampia zona giorno e notte.

Bianco Calce Studio - Attico di Terracina

“Il bianco in prossimità del mare, per l’edificio, è sempre una scelta coerente ma non per forza vincolante. I luoghi vanno vissuti e respirati per poter arrivare ad una progettazione coerente”, spiega l’architetto e, di fatto, i colori dell’attico di Terracina sono molteplici, tutte tonalità del grigio – azzurro che evocano il mare e contrastano con le tonalità calde del legno.

Come si può costruire in una riserva naturale senza comprometterne l’ecosistema?

Quando si progetta nel cuore della natura è indispensabile ricorrere a soluzioni architettoniche che vengano “organicamente” assimilate dall’ambiente, non solo esteticamente, ma anche sul fronte dell’approvvigionamento energetico, dei materiali utilizzati, della quantità di terreno utilizzata. Esistono modelli nella storia dell’architettura contemporanea che possono essere da guida in questo senso, come le opere di Frank Lloyd Wright, Alvar Aalto, Bruce Goff. I principi sono gli stessi: l’elemento antropico deve seguire il più possibile l’andamento della superficie su cui si “insedia”, utilizzare materiali naturali e preferibilmente reperiti nello stesso ambiente; il buon senso (oltre alla legislazione dei piani regolatori territoriali) ci suggerisce di concepire edifici con un’altezza non superiore agli elementi naturali (promontori, aree collinari, zone boschive) e preferibilmente con uno sviluppo orizzontale.

Ignacio Urquiza Arquitectos – El Torón II

El Torón II, nell’omonima riserva sulla costa di Oaxaca (Mazunte), in Messico, è la seconda casa presente in questo complesso.

Ignacio Urquiza Arquitectos - El Torón II
El Torón II – img by Estudio Urquiza, Ignacio Urquiza

È composta da 4 padiglioni indipendenti, disposti secondo la topografia del sito e la vegetazione. Il primo modulo ospita le aree comuni e gli altri tre le camere; 2 principali di fronte alla baia e uno all’interno della giungla. Le coperture dei 4 volumi sono inclinate con la pendenza che accompagna la caduta del terreno e delle cime degli alberi, cercando di essere discrete nel contesto e allo stesso tempo proteggendo l’interno dal sole al tramonto.

Ignacio Urquiza Arquitectos - El Torón II

La tavolozza dei materiali mette insieme cemento, legno tropicale, pietra del sito, teak certificato, argilla, intrecci di palma, telai di lino e cotone adattati per completare gli arazzi.

Ignacio Urquiza Arquitectos - El Torón II

“La sfida più grande di questo progetto è stata quella di comprenderne l’ubicazione, rispettare la vegetazione esistente e seguire la topografia del sito per utilizzarla a favore della vita domestica. Per la costruzione della casa, prima sono stati disegnati i volumi in loco, sono stati studiati i tagli necessari e minimi da effettuare per localizzare i volumi in risposta ad una doppia pendenza frontale e laterale, la vegetazione è stata rimossa e poi ricollocata, integrando i vuoti generati dalla collocazione dei 4 padiglioni; l’80% della vegetazione che occupava il prospetto dei padiglioni è stata trapiantata, ed è la vegetazione che genera privacy tra ciascun modulo”.

Saota – casa a Clifton, Cape Town, Sud Africa

Arroccata sulle spalle di Lion’s Head, la casa progettata da SAOTA a Cape Town, si sviluppa su una ripida collina che scende verso la famosa sequenza delle spiagge bianche di Clifton fino ai Dodici Apostoli.

Saota - casa a Clifton, Cape Town, Sud Africa
Casa a Clifton, Cape Town, Sud Africa – img by Adam Letch & Stefan Antoni

La facciata d’ingresso risponde alla definizione di architettura di Le Corbusier come un “magnifico gioco di masse riunite nella luce” e il viaggio attraverso lo spazio e la luce che segue è chiaramente ispirato al movimento modernista. La casa, progettata dallo studio Saota, è abitata dal direttore Stefan Antoni e contiene una collezione di opere d’arte.

Saota - casa a Clifton, Cape Town, Sud Africa

“La casa è progettata per massimizzare il suo ambiente, con le linee vetrate tra interno ed esterno in grado di aprirsi completamente per sfumare questo confine in uno spazio continuo che collega un generoso giardino sul retro, a sua volta collegato ai pendii boscosi di Lion’s Head. La sfida più grande è stata la progettazione in pendenza: il sito si trova su un pendio estremamente ripido, il che ha significato gestire con particolare attenzione le grandi campate in acciaio e cemento.

Saota - casa a Clifton, Cape Town, Sud Africa

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