Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Indice degli argomenti Toggle Perché chiedere ad un archistar il progetto di una cantina vinicolaCantina Antinori a San Casciano in Val di Pesa (FI)Tenuta Ammiraglia – Frescobaldi, Montiano (GR)Cantina Rocca di Frassinello a Gavorrano (GR)Cantina Petra, San Lorenzo Alto (LI)Il Carapace, Montefalco (PG)Bodegas Portia, SpagnaCantina Tramin, Termeno (BZ)Il rifugio del vino – Valle d’AostaCantina Mesa – SardegnaCantina Su’Entu – SardegnaCantina Caiarossa – ToscanaL’Astemia Pentita – PiemonteCantina Bolzano – Trentino-Alto Adige Il vino ha spesso un significato speciale per un territorio, che viene scoperto anche grazie al turismo enogastronomico. Per ribadire le tradizioni locali, il valore dell’attività produttiva vinicola e dei prodotti di un territorio, anche la cantina diventa un luogo speciale e di grande fascino, da studiare attentamente, anche per chi è alla ricerca di strutture architettoniche uniche, che nascono nel pieno rispetto dell’ambiente, del territorio, del paesaggio, in relazione al contesto locale. La viticoltura e la produzione del vino, ormai da diversi anni, sono attività che richiamano l’interesse di operatori del settore e appassionati, che sempre più spesso dedicano giornate alla scoperta delle specialità vinicole locali. Nasce così il turismo enogastronomico che, attraverso le specialità gastronomiche e vinicole, esplora e scopre un territorio. Anche per questo, una tendenza sempre più affermata è quella di realizzare luoghi speciali, di grande valore architettonico, in cui permettere questo incontro con le persone, con il vino e tutto il lavoro che sta dietro la produzione di questo prodotto. Perché chiedere ad un archistar il progetto di una cantina vinicola Le cantine, oggi, non sono solo un luogo in cui si produce e vende del vino, ma sono anche spazi dedicati alla cultura, alla scoperta del territorio, alla socialità e al design. La scelta di affidare a grandi architetti il compito di realizzare o ristrutturare una cantina, deriva proprio dalla volontà di trasmettere anche con le forme e lo spazio tutto il valore dell’attività che vi si svolge all’interno, celebrando e comunicando il lavoro dei vignaioli, la tradizione e le caratteristiche di un prodotto, ovvero il vino. Gli spazi danno ancor più dignità al processo di trasformazione dell’uva, grazie alla creatività degli architetti, che hanno dato al vino una nuova forma d’espressione. A tutto ciò si affianca il tema del rapporto delle cantine con il paesaggio circostante, che deve essere equilibrato e dare il giusto peso alla natura e alle risorse ambientali. Gli architetti autori di cantine sono ormai davvero molti, sia in Italia che all’estero, e tra i grandi nomi ci sono Mario Botta, Renzo Piano, Santiago Calatrava, Frank O. Gehry, Herzog & de Meuron e molti altri. I primi esempi risalgono agli anni ‘80 nella Napa Valley in California, per poi arrivare in Francia e in Spagna, mentre nel nostro Paese è la Toscana la regione con la maggior diffusione di “architetture vinicole”. Cantina Antinori a San Casciano in Val di Pesa (FI) La Cantina Antinori, realizzata dall’architetto Marco Casamonti dello studio di Archea Associati, si contraddistingue per la relazione con il territorio e il paesaggio, nel quale si integra perfettamente. Progettata per avere un basso impatto ambientale e garantire il risparmio energetico, si sviluppa partendo dal concetto dell’invisibilità, di mimetizzazione nell’ambiente, con un intero vigneto in copertura e una facciata in vetro che si apre sulla campagna. I colori scelti, marrone e rosso, sono quelli della terra e anche i materiali (legno, corten e cotto) danno un’atmosfera precisa, che si ricollega alla produzione del vino. @Kinzica Sorrenti SMT Tuscany La cantina, aperta al pubblico, propone anche un ristorante, un auditorium, un museo con opere d’arte contemporanea e due bellissime sale di degustazione sospese al di sopra delle bottaie. Tenuta Ammiraglia – Frescobaldi, Montiano (GR) Pietro Sartogo progetta la cantina Tenuta Ammiraglia, inaugurata nel 2011, partendo dall’idea di naturalezza e rispetto dell’ambiente. La cantina, infatti, ricorre all’uso di energia da fonte rinnovabile e ha una copertura verde, che favorisce l’inserimento nel contesto e migliora il microclima. Le forme sono accattivanti e tra i vigneti si sviluppa una forma curvilinea che ricorda una nave. Il cuore della Maremma si contraddistingue per un paesaggio suggestivo e, proprio per questo, diventa un elemento fondamentale dell’intero progetto, che si mette al servizio dell’ambiente e della realtà produttiva locale. Cantina Rocca di Frassinello a Gavorrano (GR) Renzo Piano firma il progetto della Cantina Rocca di Frassinello e sceglie forme eleganti ed essenziali. Il tema da cui si sviluppa il progetto è quello della qualità del vino. In questo caso, l’architettura è a completa disposizione del prodotto e della produzione, per comunicare, migliorare e valorizzare ogni cosa. @Melodia del vino Si dà moltissima attenzione all’uso della forza di gravità e si riorganizzano gli spazi interni rispetto all’ordine produttivo. Infatti, al centro e sottoterra, si colloca la barricaia, uno spazio di 40 metri per 40, dove il solaio non è retto da alcuna colonna. Tutto intorno si sviluppano le altre funzioni produttive, a cui l’uva arriva per caduta. Sopra la cantina, parzialmente interrata, c’è una grande piazza da cui gli ospiti possono godere di una bellissima vista sul paesaggio circostante. All’interno c’è cemento a vista, mentre all’esterno domina il rosso della Maremma dell’intonaco. Cantina Petra, San Lorenzo Alto (LI) Il progetto della cantina, costruita tra il 2001 e il 2003, è di Mario Botta. Tutte le fasi del ciclo produttivo sono rese in modo funzionale e organizzate in una planimetria articolata, che si sviluppa su un’area di più di 7000 mq. La struttura è scavata nella collina, in cui prosegue una lunga galleria. @Melodia del vino, Photocredits: Paola Peccianti FISAR Costa Etrusca La cantina, che nasce dallo sviluppo di diverse geometrie, si eleva con una forma cilindrica sezionata da un piano inclinato, dando vita a un particolare contrasto con il territorio naturale circostante, segnato anch’esso dalla geometria delle vigne. La struttura è in cemento armato prefabbricato e legno lamellare. Il Carapace, Montefalco (PG) In Umbria, nella Tenuta Castelbuono sorge un’opera che va oltre il confine che esiste tra architettura e scultura, grazie all’intervento del maestro Arnaldo Pomodoro, in collaborazione con l’architetto Giorgio Pedrotti che ha seguito gli aspetti più tecnici. La cupola de Il Carapace, in rame di forma ellittica, è una struttura unica che regala emozioni. La particolare cupola de Il Carapace La cupola è incisa da crepe che ricordano i solchi della terra che l’abbraccia. Si tratta di una vera e propria scultura in cui è possibile vivere e lavorare, un luogo in cui arte e natura, scultura e vino dialogano. Bodegas Portia, Spagna Pianta a forma di trifoglio, che ripropone le tre fasi del processo di vinificazione: fermentazione in tini d’acciaio, l’invecchiamento in botti di rovere e di stoccaggio e affinamento in bottiglia: questa è Cantina Bodegas Portia, opera dell’archistar Norman Foster realizzata in Spagna, a Ribera del Duero. Cantina Bodegas Portia in Spagna L’edificio si sviluppa su una superficie di 12.500 metri quadrati, ha una caratteristica forma a trifoglio e assicura le migliori condizioni di lavoro, riducendo il fabbisogno di energia della cantina e il suo impatto visivo sul paesaggio della zona. Cantina Tramin, Termeno (BZ) Ci spostiamo in Trentino per la cantina Tramin, premiata all’evento “Cattedrali del vino” organizzato in occasione della Biennale di Venezia del 2010. Il progetto è dell’architetto Werner Tscholl, che sviluppa la propria idea partendo proprio dalla vite, di cui studia la morfologia, la funzione e la natura. @Ricardo Bernanrdo In questo modo realizza una cantina che si integra nel territorio, ma che si presenta quasi come una scultura. I materiali utilizzati sono il metallo, il cemento e il vetro. I flussi dei visitatori seguono percorsi diversi rispetto a quelli dell’attività produttiva e da uno spazio centrale che nasce dal recupero della precedente cantina, partono due ali di nuova realizzazione. Il rifugio del vino – Valle d’Aosta La passione per il vino incontra quella per la montagna: il rifugio del vino dell’azienda Les Crêtes si trova in Valle d’Aosta, nei pressi del castello di Aymavilles. La famiglia Charrère è nel ramo viticoltura da oltre 200 anni e ancora oggi si occupa di produrre dei vino che esprimano tutta l’essenza del terroir di montagna. Il Rifugio del vino è un luogo emozionale, una cantina che riesce ad esprimere la cultura della montagna, del vino e dell’architettura. A firmare il progetto è l’architetto Domenico Mazza di Courmayeur il quale ha realizzato una cantina di 170 mq dal look contemporaneo trasformando un edificio già presente in loco. Il design del tetto in legno lamellare richiama la montagna e le sue cime con un’ampia vetrata che si apre sul paesaggio. Anche il nome ha un valore simbolico e si ricollega al mondo montano: si tratta di un omaggio all’architettura del tipico rifugio alpino di alta montagna, oltre a richiamare il concetto di accoglienza. Cantina Mesa – Sardegna Dalle Alpi al mare della Sardegna dove sorge la candida cantina Mesa. Nel verde della macchia mediterranea e dei vigneti, la cantina sorge sulla cima dei pendii che dolcemente arrivano verso la Valle di Porto Pino. Un design minimal per un edificio di tre piani immerso nelle vigne sarde: il portale e la facciata della cantina Mesa rievocano le etichette dei vini dell’azienda. La facciata della cantina Mesa L’edificio si articola in tre piani ed è dedicato al processo di lavorazione dell’uva: le uve raccolte vengono diraspate sul piano più alto e successivamente fatte precipitare verso il piano successivo direttamente nei tini. Qui il mosto inizia la trasformazione: il vino viene dunque portato nella cantina dove sono presenti le botti per l’affinamento. Cantina Su’Entu – Sardegna La Sardegna continua a stupire per la bellezza delle sue cantine. A Sanluri (CA) si trova la cantina Su’Entu, realtà fondata nel 2009 e guidata con dedizione dalla famiglia Pilloni. Il caratteristico nome di questa cantina del Medio Campidano significa “vento” in sardo, un omaggio ad un elemento naturale che è sinonimo di libertà e cambiamento. Il progetto della cantina, che si sviluppa per 80 ettari di cui 32 coltivati a vite, è stato curato dagli architetti Francesco Rango e Mario Casciu ed è l’ampliamento di una costruzione già presente sul territorio. Come viene definita dai proprietari: “è il risultato di una perfetta fusione tra un luogo di produzione e un’ambiente pensato per l’accoglienza in ogni suo spazio”. Nel dettaglio la struttura vede una pianta quadrata con una corte centrale tipica della casa rurale campidanese, un’area che ospita gli ambienti per la produzione e la vendita di vino, ma che al contempo dialoga con il territorio sardo. Gli architetti hanno posizionato le aree per la fermentazione in un volume a doppia altezza in pietra collegato mediate una passerella in quota al resto della struttura. Ai piani superiori troviamo le zone di imbottigliamento, un’area vendita e degustazione che si apre su un’ampia vetrata. Nello spazio interrato si trova invece la barricaia, il luogo in cui sono poste le barrique per l’affinamento dei vini. Cantina Caiarossa – Toscana Lo studio della geodinamica e l’applicazione dei principi del Feng Shui ha ispirato la realizzazione della Cantina Caiarossa in Val di Cecina. La forma, i colori, i materiali e l’esposizione dell’edificio traggono spunto da questa commistione unica di architettura e filosofia progettata dall’architetto Michael Bolle. La Cantina Caiarossa stupisce per i colori: all’esterno è di un rosso intenso, una tonalità che sottolinea simbolicamente la passione e la concentrazione. Gli spazi interni, di colore giallo, amplificano la loro luminosità grazie alla luce solare che permea dalle ampie vetrate poste ai lati dell’edificio. Anche nel design della barricaia torna l’attento studio del colore: troviamo dunque il rosso come nuance predominante che ben si lega con la terra oltre le mura. La scelta dei materiali è stata orientata verso soluzioni il più possibile naturali: le volte sono in legno, mentre le vasche per la vinificazione sono in cemento e legno. L’Astemia Pentita – Piemonte “La prima cantina vitivinicola pop” come la definisce l’imprenditrice Sandra Vezza: nel territorio del Barolo, tra i vigneti delle Langhe, si trova la cantina L’Astemia Pentita. È la stessa Vezza a dichiararsi “pentita”: l’imprenditrice, da sempre astemia, ha scelto di “redimersi” e di dedicarsi proprio alla produzione di vino. L’architettura dell’edificio è divertente e sopra le righe, un tributo all’estetica pop e audace: L’Astemia Pentita si configura come due volumi dal design simile a quello di due casse da vino di dimensioni maxi. Per gli ambienti indoor sono stati scelti materiali naturali come la ragia, utilizzata anche per avvolgere le bottiglie. Se da un lato troviamo una pavimentazione tradizionale, dall’altro il visitatore rimane stupito dai dipinti murali realizzati da artisti locali in chiave pop. Cantina Bolzano – Trentino-Alto Adige Lo studio Dell’Angolo-Kelderer ha firmato il progetto della Cantina Bolzano, inaugurata nel 2018 a Bolzano, nella zona di San Maurizio. La cantina si integra in maniera armonica nel paesaggio: dal punto di vista produttivo, l’azienda sfrutta la pendenza del territorio per attuare il processo di lavorazione detto “a caduta” gravitazionale. Il progetto della Cantina Bolzano si sviluppa principalmente al di sotto del livello del terreno, mentre l’unico elemento architettonico posto in superficie ospita gli uffici e lo shop. L’iconica costruzione prismatica presenta una superficie in vetro ed è realizzata con un particolare rivestimento in lamiera traforata. Questa peculiare lavorazione richiama la foglia della vita stilizzata, a simboleggiare il profondo legame con il vino e la sua tradizione. Il principio cardine seguito dai progettisti è legato alla sostenibilità ambientale. La Cantina Bolzano è la prima struttura di questo genere ad ottenere la certificazione CasaClima Wine. Ogni elemento architettonico è stato realizzato per rispondere agli attuali requisiti di efficienza energetica. articolo aggiornato Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento