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In Brasile l’estrazione e la lavorazione dei blocchi sono da alcuni anni in costante incremento per qualità e quantità. Ne è testimone la significativa presenza al Marmomacc, la mostra internazionale dei materiali lapidei che si svolge ogni anno in Ottobre a Verona. Questo Paese ha raggiunto una seconda fase di sviluppo delle esportazioni, quella dei prodotti semilavorati, in particolare lastre grezze e lavorate, in vista della commercializzazione di prodotti finiti e servizi sul mercato internazionale. L’offerta brasiliana comprende marmi, graniti ed anche diverse qualità di ardesia, le cui cave sono concentrate nello stato federale di Minas Gerais (Miniere Generali) nella regione del Sudeste. L’ardesia brasiliana combina il fascino del materiale lapideo a caratteristiche tecniche interessanti e dunque si presta ad una gran varietà di impieghi in interno ed esterno. In Italia ha raggiunto una buona diffusione per la piacevole qualità superficiale e per la gamma di colori, ragioni che, insieme al prezzo competitivo, hanno creato qualche difficoltà agli estrattori e produttori della famosa ardesia ligure, non inferiore per bellezza e tradizione. L’ardesia brasiliana è un materiale tecnico e al tempo stesso raffinato, che viene importato già lavorato e disponibile in varie qualità di scelta. I diversi colori vengono commercializzati con numerose denominazioni a seconda dell’importatore. Ad ogni colore corrispondono differenti cave di origine, distanti anche qualche centinaio di chilometro. Le lastre sono disponibili con superficie levigata o nella tradizionale finitura a spacco naturale, la lavorazione tipica dell’ardesia, che ne esalta maggiormente la qualità e che consiste nella rottura meccanica delle lastre secondo la direzione che sfrutta l’intrinseca facilità alla fenditura. Sulla superficie rugosa ed a rilievo variabile è possibile eseguire una seconda lavorazione, la spazzolatura per ottenere una texture più morbida, molto apprezzata per gli interni perché ancora più compatta. La compattezza è dunque la qualità di spicco delle ardesie brasiliane, roccia di origine sedimentaria caratterizzata da una stratificazione molto fine che permette di realizzare formati grandi e regolari anche con spessori ridotti. Sul mercato sono reperibili piastrelle calibrate in formato 60×60 di soli 9 mm ed addirittura 60×120 con uno spessore di soli 13 mm. Le lastre quadrate o rettangolari vengono rettificate nei formati più diffusi con seghe elettriche a disco diamantato. I bordi perfettamente dritti permettono la posa del materiale a giunto quasi unito. In altri casi il taglio delle lastre viene eseguito manualmente con martello e scalpello direttamente nel luogo di estrazione. Una volta separati i blocchi, si disegnano con lo scalpello i formati da ottenere. Dalla rottura lungo l’incisione si ricavano lastre dai bordi rustici e irregolari. Per realizzare scale, piani e pezzi speciali si impiegano lastre da lavorare di spessore maggiore (2 o 3 cm). Negli alti spessori si possono presentare differenze di calibro dovute al trattamento a spacco. Il materiale è potenzialmente carrabile anche se non viene normalmente usato per questo scopo. In fase di posa occorre prestare molta attenzione alle colle impiegate per evitare la formazione in superficie di fastidiosi aloni, nonché le possibili rotture dovute alla natura “nervosa” di alcune qualità. Le ardesie presentano una struttura stratificata e possono essere soggette a deformazioni e piccoli movimenti; è consigliabile l’utilizzo di collanti poliuretanici bicomponenti completamente privi d’acqua e molto elastici. Inoltre, si dovrebbe avere la cura di non sporcare i bordi del materiale rimuovendo immediatamente gli eccessi di colla. Alcuni preferiscono applicare il trattamento antimacchia alle lastre prima della posa. Tuttavia, la necessaria pulizia finale tende comunque a rimuoverlo ed è per questo che altri preferiscono eseguire il trattamento protettivo, indispensabile per i rivestimenti interni, solo a lavoro ultimato. Una posa ben eseguita è determinante per un buon risultato finale. La diffusione dell’ardesia brasiliana nelle pavimentazioni (non solo domestiche) è stata molto avvantaggiata dal miglioramento dei trattamenti protettivi antimacchia che negli ultimi anni hanno ridotto le incognite tipiche dell’utilizzo delle pietre naturali. Naturalmente occorre prestare attenzione nella scelta di prodotti protettivi specifici, ovvero in grado di reagire correttamente con la composizione del materiale. La struttura fine dell’ardesia non permette al trattamento di penetrare molto in profondità; per contro, la rende naturalmente più resistente allo sporco e talvolta utilizzabile anche in luoghi pubblici come banche e uffici. Per quanto riguarda la pulizia sono da evitare i prodotti aggressivi. Una corretta manutenzione garantisce una lunga vita all’ardesia, del resto nelle aspettative di chi sceglie un rivestimento lapideo cosiddetto “senza tempo”. L’ardesia è un materiale vivo che si modella e invecchia con l’ambiente, capace di preservare la propria bellezza anche se maltrattato. Benché i prezzi al pubblico delle ardesie brasiliane siano paragonabili a quelli di alcuni gres porcellanati, è chiaro che la scelta di un rivestimento naturale non è mai legata alle sole valutazioni economiche. Le ragioni per scegliere l’ardesia brasiliana dipendono soprattutto dalla versatilità, dalla piacevolezza delle superfici irregolari e dalla profondità dei colori creati dalla natura. Cinza: di colore grigio è la qualità più costante. L’effetto cromatico è condizionato dalle condizioni di luce; in ombra vira verso il verde, in piena luce è azzurrata. E’ la qualità con le migliori prestazioni. Viene impiegata anche per le coperture in quanto è impermeabile e cristallizza pochissimo. Verde: presenta una colorazione che ricorda il rame invecchiato dal tempo, uniforme e costante molto apprezzata in interno. Rosso (o melanzana, vinho): è la qualità più rara; di colore grigio non appena cavata, una volta esposta alla luce vira fino a diventare bordeaux intenso. La colorazione definitiva è stabile. Grafite: è una delle qualità maggiormente stonalizzate. Le diverse sfumature di grigio cenere creano una piacevole varietà e sono facilmente ambientabili in molti contesti. Nero: è la qualità più simile all’ardesia ligure. La colorazione scura è uniforme e molto intensa. Ferrugem (o Baiha, Rusty stone, Multicolor): a differenza delle altre qualità, presenta una colorazione molto irregolare, con una gamma di sfumature che vanno dal verde al rosso, simile ad un metallo arrugginito, come ricorda il nome stesso. ________________________________ La nuova sede della Gazzetta di Parma La sede della Gazzetta di Parma ad opera dell’architetto Pietro Zanlari propone un uso molto interessante dell’ardesia brasiliana, perfettamente inserita in un’architettura caratterizzata da ampie superfici in vetro, dettagli in metallo e la struttura in cemento a vista. Da un punto di vista funzionale le pavimentazioni in questo materiale si sono dimostrate perfettamente adeguate alla sede di un giornale ed agli studi televisivi, sottoposti quotidianamente ad intenso passaggio di persone. In dettaglio, l’ardesia è stata utilizzata in tre diverse modalità: 1) nei volumi a doppia altezza in formato 60x60x1,5 posato a malta per la presenza di pannelli radianti di riscaldamento sotto pavimento. 2) nei locali operativi e negli uffici su pavimento sopraelevato. 3) nelle terrazze in formato 60x60x3 autoportanti a secco su piedini in pvc regolabili per consentire il deflusso delle acque meteoriche e la rimozione in caso di manutenzione al manto impermeabile. foto di Mario Carrieri Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento