I bonus casa, dal bonus Ristrutturazioni al bonus mobili, hanno subito diverse modifiche nel corso degli anni. Ultime in ordine cronologico le novità della Legge di Bilancio per il 2025.
Dal 1° gennaio 2025 sono entrate in vigore alcune restrizioni, sia per quanto riguarda le prime e le seconde case, sia per i familiari di chi esegue gli interventi.
A partire dal 2025 entra in vigore la stretta per chi percepisce un reddito superiore a 75.000 euro all’anno. Ecco i vari esempi e le casistiche per calcolare quanto si può recuperare al momento della Dichiarazione dei redditi.
Bonus casa 2025, come cambiano le detrazioni
Per chi decide di ristrutturare un immobile nel 2025 ci sono diverse novità da tenere in considerazione. Nel caso in cui più soggetti paghino le spese degli interventi (per l’acquisto dei materiali, i progetti e l’esecuzione dei lavori) la detrazione può essere ripartita come si preferisce, a prescindere dalla quota di titolarità dell’immobile.
Dal 1° gennaio 2025, tuttavia, sono entrate in vigore nuove soglie per famiglie con redditi compresi tra 75.000 e 100.000 euro:
- in assenza di figli a carico le spese detraibili raggiungono la cifra massima di 7.000 euro
- con un figlio a carico è pari a 9.800 euro
- con due figli a carico è di 11.900 euro
- con tre figli o con un figlio con disabilità sale a 14.000 euro
Invece, chi ha redditi superiori a 100.000 euro, deve fare i conti con queste nuove soglie:
- senza figli a carico la detrazione massima ammonta a 4.000 euro
- con un figlio a carico è di 5.600 euro
- con due figli a carico è di 6.800 euro
- con tre figli o con un figlio con disabilità passa a 8.000 euro
Faq Bonus casa 2025
Bonus casa, come si calcola la detrazione sotto i 75.000 euro?
Cosa succede, invece, a chi ha redditi annui inferiori a 75.000 euro? In questo caso, in assenza di figli, il proprietario con i redditi più elevati ha diritto a una detrazione massima di 7.000 euro. Con il meccanismo delle detrazioni casa al 50% si possono recuperare fino a 3.500 euro di imposte; invece se il reddito fosse superiore ai 100.000 si potrebbero recuperare 2.000 euro.
La restante parte può essere detratta dall’altro proprietario, ma se supera la capienza fiscale andrà persa.
Quali sono le detrazioni per coniugi comproprietari?
Nel caso di coniugi comproprietari dell’immobile, se soltanto uno dei due ha redditi sotto la soglia e figli a carico, la detrazione ammessa è di 11.900 euro in presenza di due o più figli mentre è di 9.800 con uno solo figlio.
Anche in questo caso, dal punto di vista fiscale, conviene che a detrarre le spese dei bonus casa sia il coniuge con il reddito più elevato. L’altro coniuge, invece, può detrarre le spese legate al mantenimento dei figli.
Che succede se la casa appartiene ad un solo coniuge?
Prendiamo l’ipotesi in cui la casa familiare appartenga ad un solo coniuge e l’altro sia senza figli a carico e con un reddito sopra la soglia. Se le spese di ristrutturazione vengono sostenute dal familiare e non dal proprietario, l’aliquota scende al 36%.
In tal caso, su una spesa di 96.000 euro (ovvero l’importo massimo consentito), la detrazione sarà pari a 2.484 euro, ed è recuperabile per intero.
Quali detrazioni se l’immobile è di proprietà di un solo coniuge e l’altro sopra soglia?
Vi è poi il caso in cui l’immobile oggetto dei lavori sia di proprietà di un solo coniuge e l’altra abbia redditi sopra soglia e uno o più figli a carico. In questo caso la detrazione sarà maggiore, ma serve verificare la capienza nell’imposta del coniuge proprietario; quest’ultimo può approfittare dell’aliquota più elevata e lasciare all’altro le detrazioni per le spese legate ai figli spese – detraibili al 19% -. Tuttavia, se ad essere a carico è il coniuge proprietario, spetta l’aliquota ridotta.
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