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Conto alla rovescia per il bonus facciate che, salvo proroghe del nuovo governo, scadrà alla fine dell’anno corrente. Quali sono gli scenari possibili? C’è possibilità che venga esteso nel 2023? Ecco le informazioni trapelate fino ad ora. Indice degli argomenti: Bonus facciate in scadenza, c’è tempo fino al 31 dicembre Cosa succederà nel 2023? Senza proroga si torna al bonus Ristrutturazioni e all’Ecobonus Quali bonus ci saranno nel 2023 Tra le incombenze del nuovo esecutivo ci sarà sicuramente quella di decidere le sorti dei bonus legati alle ristrutturazioni edilizie approvati negli ultimi anni. Queste agevolazioni hanno sicuramente avuto il merito di dare impulso alle ristrutturazioni interne ed esterne, un grande aiuto per il settore. Alcune detrazioni, tuttavia, stanno per terminare; in particolare il bonus facciate è in scadenza tra pochi mesi e, se non ci sarà una proroga esplicita, scomparirà per sempre nel 2023. Addio detrazione del 60% sui lavori di rifacimento e restauro della facciata esterna? Una risposta certa ancora non c’è, possiamo però avanzare delle ipotesi. Bonus facciate in scadenza, c’è tempo fino al 31 dicembre Addio bonus facciate nel 2023? Probabilmente sarà così, a meno che il nuovo governo non decida di “mettere mano” ai bonus edilizi del vecchio esecutivo. Nulla è escluso ovviamente ma, stando alle informazioni disponibili al momento, sembrerebbe che l’agevolazione fiscale per il rifacimento delle facciate esterne sia destinata a concludersi il 31 dicembre del 2022. C’è da dire che questo bonus ha rischiato di “sparire” anche nel 2021 e poi è stato “salvato in calcio d’angolo” nella Legge di Bilancio 2022. E dunque non è detto che non possa avvenire una manovra simile anche questa volta. Intanto lo scorso settembre, a pochi mesi dalla scadenza, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la Guida aggiornata con tutte le informazioni per richiedere correttamente il bonus, illustrando modalità e adempimenti. Ad oggi il bonus facciate consiste nella detrazione d’imposta pari al 90% delle spese sostenute tra il 2020 e il 2021 e del 60% per quelle sostenute nel corso del 2022. In entrambe le ipotesi il richiedente ha la possibilità di ripartire la detrazione in 10 rate di uguale importo in 10 anni. Il requisito imprescindibile per accedere al bonus è che vengano eseguiti lavori finalizzati al recupero o al restauro della facciata esterna di edifici di qualsiasi categoria catastale, compresi quelli strumentali, ubicati in determinate zone indicate dal decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444: in zona A, ovvero ubicate in territori interessati da agglomerati urbani con carattere storico, artistico e di pregio ambientale; zona B, cioè in parti di territorio parzialmente edificate con la superficie coperta da edifici non inferiore al 12,5% della superficie fondiaria della zona e una densità territoriale maggiore di 1,5 m3/m2. Nei prossimi mesi il nuovo Governo potrebbe valutare una modifica delle condizioni attuali (ad esempio riducendo le aliquote detraibili nel 730) oppure cancellare il bonus in via definitiva. In assenza di specifiche dichiarazioni, la detrazione è destinata a finire con l’anno in corso, dunque ci sono ancora pochi mesi a disposizione per avviare i lavori esterni e adempiere ai passaggi burocratici richiesti. Si precisa che il bonus facciate spetta unicamente per le parti esterne degli edifici visibili dalla strada, inclusa la semplice pulitura e tinteggiatura, gli interventi su balconi, ornamenti e fregi, ma non per le opere realizzate sulle facciate interne. Cosa succederà nel 2023? Senza proroga si torna al bonus Ristrutturazioni e all’Ecobonus Considerando le incertezze circa la nuova squadra di Governo sarebbe azzardato anticipare il destino del bonus facciate. Durante la campagna elettorale tutti i partiti nei loro programmi elettorali hanno ravvisato la necessità di rivedere alcuni meccanismi legati ai bonus edilizi, soprattutto per rafforzare i meccanismi di controllo dell’Agenzia delle Entrate ed evitare le frodi. Al momento sarebbe troppo difficile fare delle ipotesi, quindi bisognerà aspettare la prossima Legge di Bilancio da approvare entro la fine dell’anno, è al suo interno che trovano spazio modifiche ed eventuali correzioni delle agevolazioni vigenti. Per ora l’unica cosa certa è il termine perentorio del 31 dicembre 2022, oltre il quale non sarà più possibile “scaricare” la spesa per i lavori eseguiti sulle facciate esterne. Tuttavia, anche qualora il bonus facciate venisse, si avrà comunque la possibilità di riqualificare gli esterni delle proprie abitazioni, o migliorare le prestazioni energetiche, beneficiando di altre agevolazioni fiscali – ad esempio il Superbonus – fermo restando l’obbligo di fare i conti con limiti di spesa e adempimenti previsti dalla normativa in vigore. Quali bonus ci saranno nel 2023 Se è vero che la proroga del bonus facciate è ancora un’incognita c’è da dire che nel 2023 ci sarà comunque la possibilità di richiedere alcuni bonus legati alle ristrutturazioni edilizie, In particolare restano in vigore: l’Ecobonus, confermato fino al 31 dicembre 2024 dalla Legge di Bilancio 2022 il Superbonus 110% fino al 31 dicembre 2023 con riduzione al 70% e al 65% da gennaio 2024 bonus ristrutturazione edilizia, cioè la detrazione del 50% sulla spesa sostenuta bonus mobili e grandi elettrodomestici, con detrazione al 50% per coloro che eseguono lavori di ristrutturazione immobiliare Sismabonus al 75% e 85% fino al 31 dicembre 2024 bonus verde, prorogato fino al 2024 esclusivamente per lavori di rifacimento e manutenzione straordinaria dei giardini Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento