Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Indice degli argomenti Toggle Quando spetta il bonus mobili nel 2023-2024Entro quanto tempo si devono acquistare i mobili dalla fine dei lavori di ristrutturazione?Come provare la data di inizio lavori per avere il bonus mobiliLe spese da portare in detrazione Grazie ai bonus fiscali in materia di edilizia chi desidera ristrutturare la propria casa ha diritto a importanti agevolazioni sia sulla spesa per i lavori di straordinaria manutenzione e restauro, sia per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. L’ultima legge di Bilancio ha confermato il bonus mobili per il prossimo biennio, con delle modifiche in merito al tetto di spesa massimo consentito. Il bonus mobili spetta solo ai contribuenti che eseguono interventi di Ristrutturazione edilizia per questo è importante provare la data di inizio lavori e dimostrare il collegamento tra le due agevolazioni fiscali. Il motivo è presto detto: la legge precisa le tempistiche da rispettare, altrimenti si rischia di perdere la maxi agevolazione. Altro nodo da sciogliere riguarda come (cioè con quale documentazione) provare la data di inizio lavori, elemento indispensabile per l’Agenzia delle Entrate. In questa guida approfondiremo questi ed altri aspetti temporali (e non solo) riguardanti il bonus mobili ed elettrodomestici. Quando spetta il bonus mobili nel 2023-2024 Grazie al bonus mobili ed elettrodomestici chi ha eseguito lavori di ristrutturazione interna (di straordinaria amministrazione e/o restauro conservativo) ha diritto a detrarre il 50% di quanto speso per mobili e grandi elettrodomestici. La detrazione fiscale va dichiarata nel 730 e si può “recuperare” in 10 rate di pari importo, in base alla capienza fiscale del richiedente. L’agevolazione statale vuole incentivare l’acquisto di elettrodomestici efficienti dal punto di vista energetico, infatti rientrano nel bonus solo quelli con classe energetica “alta” secondo quanto riportato dalla normativa: almeno la classe A per i forni, e per le lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori. Per quanto riguarda i mobili invece ci sono meno vincoli, si possono portare in detrazione cucina, letti, divani, armadi, librerie e così via. Il bonus mobili/elettrodomestici è stato più volte “ritoccato”, l’ultima modifica risale alla Legge di Bilancio per il 2023, nella quale la Commissione bilancio ha approvato i seguenti tetti di spesa sui quali calcolare la detrazione: fino a 8.000 euro al massimo per il 2023 fino a 5.000 euro al massimo per il 2024 Entro quanto tempo si devono acquistare i mobili dalla fine dei lavori di ristrutturazione? Una dubbio frequente riguarda le tempistiche per ottenere il bonus mobili, cioè quanto tempo si ha a disposizione dalla fine dei lavori di ristrutturazione per procedere all’acquisto del mobilio e degli elettrodomestici. La legge non prevede stringenti temporali, l’importante è che mobili e grandi elettrodomestici non siano stati acquistati prima dell’inizio dei lavori di ristrutturazione. Invece non conta che la spesa per le ristrutturazioni interne sia stata sostenuta prima o dopo. Ma attenzione alla data di scadenza del bonus, la detrazione Irpef 50% spetta per gli acquisti anteriori al 31 dicembre 2024, sempre che la ristrutturazione edilizia abbia avuto inizio a partire da gennaio dell’anno precedente da quello in cui il contribuente avanza la richiesta. Come provare la data di inizio lavori per avere il bonus mobili Come abbiamo visto, la data di inizio lavori è un elemento fondamentale per accedere al bonus mobili; la data infatti serve ad accertare il collegamento con il bonus Ristrutturazioni, condizione imprescindibile per ottenere l’agevolazione su mobili e grandi elettrodomestici. L’Agenzia delle Entrate ha più volte chiarito che la data di inizio dei lavori di ristrutturazioni deve essere precedente all’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Ma come si fa a provare il giorno in cui i lavori hanno avuto inizio? Quale documentazione è ammessa? La normativa sulle agevolazioni fiscali elenca alcuni modi possibili, con i quali determinare con certezza la data: tramite abilitazioni amministrative (nel caso in cui per i lavori di ristrutturazioni eseguiti siano richieste) comunicazioni inviate agli enti locali tramite comunicazione preventiva all’Asl con una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (quando i lavori non richiedono particolari comunicazioni o titoli abitativi) Le spese da portare in detrazione La detrazione prevista dal bonus mobili spetta per un lungo elenco di mobili nuovi (non devono essere di seconda mano) e grandi elettrodomestici, anch’essi nuovi, di classe energetica non inferiore classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori. Si possono detrarre i grandi elettrodomestici sprovvisti di etichetta energetica solo nel caso in cui la legge non preveda l’obbligo di etichetta energetica. Per quanto riguarda i complementi d’arredo l’agevolazione comprende – a titolo esemplificativo – divani, letti, armadi, scrivanie, materassi, lampadari e altro ancora. Non rientrano nel bonus porte, pavimentazioni e tendaggi. Maggiori dettagli sui beni detraibili nella Guida completa dell’Agenzia delle Entrate sul bonus mobili. Si precisa, inoltre, che rientrano tra le spese detraibili al 50% anche i costi di trasporto e montaggio dei mobili/elettrodomestici acquistati, purché il pagamento avvenga con mezzi tracciabili (bancomat, bonifico o carta di credito) e si conservino le relative fatture. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento