Bonus ristrutturazioni confermato nel 2025: cosa cambia tra prima e seconda casa, scadenze e lavori ammessi

La Legge di Bilancio 2025 conferma, seppur con alcune novità, il bonus per le ristrutturazioni straordinarie con delle differenze tra “prima” e “seconda” casa. La misura farà risparmiare allo Stato oltre 600 milioni di euro.

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Bonus ristrutturazioni confermato nel 2025: cosa cambia tra prima e seconda casa, scadenze e lavori ammessi

Il quadro dei bonus casa sta per cambiare con l’approvazione della Manovra finanziaria per il 2025. Per ridurre la spesa pubblica, il governo ha intenzione di modificare diversi bonus, tra questi il bonus ristrutturazioni.

Inizialmente si pensava che la misura venisse ridotta sia per le prime che per le seconde case, senza distinzioni. Invece si è deciso di lasciare l’aliquota al 50% relativamente alle abitazioni principali.

Di seguito il quadro delle novità su scadenze, lavori ammessi e aliquote.

Bonus ristrutturazioni confermato nel 2025: l’elenco dei lavori ammessi

Il bonus ristrutturazioni è la maxi detrazione fiscale che consente di recuperare parte della spesa sostenuta per i lavori di manutenzione degli immobili. Questo bonus, come altri, è stato oggetto di revisione ma alla fine il governo ha deciso di confermarlo con le stesse aliquote anche nel 2025.

Discorso analogo per il bonus mobili ed elettrodomestici: anche in questo caso il governo ha deciso di prorogare la misura fino al 31 dicembre 2025 alle stesse condizioni attuali.

Bonus elettrodomestici confermato nel 2025

Grazie al bonus ristrutturazioni 2025, i contribuenti che eseguono interventi straordinari potranno recuperare il 50% di quanto speso nella dichiarazione dei redditi, in 10 anni e in 10 quote di pari importo.

Restano invariati i lavori che danno diritto alla detrazione:

  • manutenzione straordinaria, ad esempio la ristrutturazione di un sottotetto per ottenere una stanza in più
  • manutenzione ordinaria o straordinaria, restauro e risanamento conservativo su parti comuni di condomini residenziali
  • ripristino delle parti danneggiate dell’immobile a seguito di eventi calamitosi
  • restauro e risanamento conservativo, ad esempio l’adeguamento delle altezze dei solai e l’apertura di finestre
  • manutenzione ordinaria, esclusivamente per i lavori sulle parti comuni del condominio, come sostituzione di pavimenti e infissi e l’impermeabilizzazione di tetti e terrazze

A titolo esemplificativo, tra i lavori ammessi nella maxi detrazione per il 2025 ci sono:

  • installazione di ascensori
  • rifacimento di scale e recinzioni
  • interventi volti al risparmio energetico
  • sostituzione degli infissi
  • eliminazione delle barriere architettoniche
  • interventi per prevenire furti
  • bonifica dell’amianto
  • messa in sicurezza

Cosa cambia tra prima e seconda casa

La novità più importante del bonus ristrutturazioni 2025 riguarda la differenza di trattamento tra le prime case e le seconde. Per le “abitazioni principali” si conservano misure più favorevoli mentre l’aliquota scende se gli interventi vengono realizzati su case di villeggiatura o messe a reddito.

Bonus ristrutturazioni 2025, cosa cambia tra prima e seconda casa

Chi esegue lavori di ristrutturazione straordinaria sulle prime case, per tutto il 2025, può continuare a beneficiare della detrazione Irpef al 50% sul tetto di spesa a 96.000 euro (esattamente come previsto nel 2024). L’aliquota scende al 36% nel 2026 e nel 2027, da calcolare sempre su una spesa massima di 96.000 euro.

Passando alle seconde case, a partire dal 1° gennaio 2025 entra in vigore la nuova aliquota- meno vantaggiosa – del 36% sul tetto di spesa di 96.000 euro. Tale aliquota è destinata a passare al 30% nel 2027 e nel 2028.

Le modifiche apportate consentiranno allo Stato di ridurre le detrazioni e di risparmiare fino a 1 miliardo di euro.

Bonus ristrutturazioni, cosa succede dal 2028

Stando alle informazioni trapelate fino ad ora, dopo anni di aliquote decrescenti, il bonus ristrutturazioni diventerà stabile a partire dal 1° gennaio 2028. Da questa data si passa all’aliquota fissa al 30% per tutti i lavori, sia sulle prime case che sulle seconde.

Invece il tetto di spesa viene abbassato a 48.000 euro. Ciò salvo modifiche e novità che potrebbero essere introdotte nei prossimi anni.

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