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Ecco una panoramica di permessi, autorizzazioni e documenti necessari per costruire una casa prefabbricata in legno, acciaio o cemento con tempi e costi da tenere in considerazione. Indice degli argomenti: Cosa si intende per casa prefabbricata La procedura da seguire. Quali permessi servono Pro delle case prefabbricate e qualche attenzione Casa prefabbricata, quanto costa Per i prezzi vantaggiosi e i tempi di realizzazione relativamente brevi, molte persone sono sempre più interessate al mercato delle case prefabbricate. Ne esistono di molteplici tipologie e, anche in base a quanto si è disposti a spendere, consentono un alto grado di personalizzazione. Inoltre sono particolarmente indicate nei territori a rischio sismico dove, grazie alla loro flessibilità, evitano danni strutturali e pericolosi crolli. Come per le costruzioni in muratura, bisogna coinvolgere tecnici e progettisti per analizzare il terreno e farsi consigliare i materiali più indicati. In questa guida approfondita sulle case prefabbricate ne vedremo pregi e difetti e soprattutto per coloro che fossero già convinti di procedere all’acquisto – descriveremo i passaggi burocratici necessari, i documenti e le autorizzazione richiesti. Cosa si intende per casa prefabbricata Molto diffuse nel nord Europa, da qualche decennio anche in Italia le case prefabbricate si stanno affermando come una scelta alternativa agli edifici tradizionali. Il motivo? Senza dubbio i tempi di realizzazione – più brevi – e la volontà di voler optare per una soluzione green. Infatti i moduli prefabbricati sono, ad oggi, la scelta più ecologica e sostenibile che si possa fare, sia dal punto di vista dei materiali utilizzati (molto spesso il legno) sia per l’efficientamento energetico. La loro costruzione consiste nell’assemblaggio di diversi pannelli posizionati uno alla volta e prodotti in serie. Ciò non vuol dire, però, che queste abitazioni siano tutte uguali. Al contrario si possono personalizzare pagando qualcosa in più e allungando le tempistiche di realizzazione. Il committente, dietro consiglio del direttore dei lavori, può scegliere tra diversi materiali come legno, acciaio o cemento con durata variabile nel tempo. Ad esempio si stima che i prefabbricati in legno durino fino a 30 anni, quelli in acciaio e cemento invece fino a 80. Sono particolarmente indicati per chi abita in zone sismiche e per chi sogna una casa indipendente dal punto di vista energetico: infatti queste abitazioni abbattono totalmente (o quasi) la spesa per le bollette. La procedura da seguire Le case prefabbricate sono a tutti gli effetti soluzioni abitative e, per tale motivo, sono sottoposte all’iter burocratico tradizionale. Il primo step imprescindibile è lo studio del terreno sul quale posare i pannelli: oltre ad essere edificabile deve ottenere il nulla osta da parte di un tecnico specializzato (spesso un geometra o ingegnere). Questa indagine è funzionale a determinare quali materiali sono più indicati, come e dove posizionare i pannelli e, successivamente, redigere il progetto. Quali permessi servono Se la relazione del geologo si conclude con un via libera, a questo punto si può dare inizio all’iter burocratico previsto dalla legge. La prima cosa da fare è depositare il progetto della casa presso il Genio civile del Comune di pertinenza. In base alla normativa locale in vigore, il Comune potrebbe richiedere: la DIA, ovvero la Denuncia di inizio attività; il permesso di costruire. Fonte: pixabay La ditta che prende in carico la costruzione del prefabbricato dovrà comunicare la data di inizio e di fine del cantiere, rispettando il D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81, in materia di sicurezza sul lavoro. Se la zona in questione è a rischio sismico, è richiesto un passaggio ulteriore: bisogna presentare in Comune una relazione di verifica sismica dell’edificio. Tempistiche Quando si ha a che fare con la Pubblica amministrazione e con la richiesta dei permessi a costruire un dubbio fondamentale riguarda i tempi di attesa. Non esistono scadenze prestabilite per legge, queste variano anche sensibilmente – da Comune a Comune tuttavia, facendo una media, generalmente la procedura si esaurisce nel giro di 6 mesi. Pro delle case prefabbricate e qualche attenzione Anche se gli italiani ad oggi preferiscono ancora le tradizionali costruzioni in muratura, tuttavia il numero di persone che si interessano alle case prefabbricate si fa piano piano sempre maggiore. La ragione risiede nei diversi “pro” di queste costruzioni: sono ecologiche; si realizzano in tempi brevi, in pochi mesi e non dopo anni; consentono una vasta personalizzazione, sia riguardo la divisione degli spazi che i materiali utilizzati; sono la scelta più sicura nelle zone sismiche che costituiscono una bella fetta del territorio italiano. Come in ogni cosa, si devono prendere in considerazione anche gli aspetti cui fare particolare attenzione in fase di progettazione: l’isolamento termico acustico; possono subire danni, in caso di umidità o infiltrazioni d’acqua; sono da evitare pavimenti in marmo o pietra perché rischiano di essere troppo pesanti per la struttura. Quanto costa I costi sono senza dubbio l’aspetto che suscita maggiore interesse. Si tende a pensare, infatti, che queste case abbiano un prezzo più vantaggioso rispetto agli edifici in muratura. Questo era vero fino a qualche anno fa, quando le case prefabbricate erano rare eccezioni, mentre ora i costi sono quasi parificati. Chi opta per questa soluzione non deve farlo tanto per il costo di costruzione ma quanto per il risparmio futuro in termini di efficientamento energetico. Una casa prefabbricata è certamente una soluzione green ma non necessariamente a basso prezzo. Il risparmio rispetto alle case in muratura è di circa il 10-15% con una stima di 1.500 euro al mq al quale bisogna aggiungere l’IVA. A questa cifra si devono sommare altri costi: la realizzazione delle fondamenta; gli allacciamenti e gli impianti; la personalizzazione dei pannelli, se fatti su misura costeranno di più rispetto ai moduli standard (questa è la voce di spesa che incide maggiormente). Per queste tipologie di abitazione, tuttavia, lo Stato prevede una vasta serie di detrazioni e sconti poiché ecosostenibili. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento