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Indice degli argomenti: Verso lo “snellimento” del Codice degli Appalti: novità e richieste degli esperti del settore Superbonus e Rinnovabili, cosa chiedono le sigle dell’edilizia dopo il decreto Aiuti quater Cila condomini, richiesta proroga al 31 gennaio 2023 Cessione del credito, caro bollette e più incentivi per le rinnovabili Le questioni sul tavolo del governo Meloni son tante e, tra queste, vi sono diversi argomenti di grande interesse per il settore dell’edilizia, uno dei “motori” dell’economia del Paese. La riforma del Codice degli Appalti è una di queste. Il testo è oggetto di riscrittura e dovrà essere ultimato entro i primi mesi del 2023. Snellimento delle procedure, sicurezza ed equo compenso sono alcuni degli argomenti “caldi” sui quali il ministro delle Infrastrutture Salvini dovrà confrontarsi con le sigle di settore. Gli appalti tuttavia non sono l’unico banco di prova per il governo che, secondo gli operatori del comparto edile, non starebbe facendo abbastanza. Sono da rivedere le ultime misure sul Superbonus (ad esempio il tetto reddituale per i richiedenti), lo sblocco della cessione del credito e le agevolazioni per le fonti di energia rinnovabile. Ecco gli scenari presenti e futuri in ambito di costruzioni ed efficientamento energetico e i temi che saranno presto sottoposti alla maggioranza. Verso lo “snellimento” del Codice degli Appalti: novità e richieste degli esperti del settore “Entro il ponte dell’Immacolata porterò in Consiglio dei ministri una proposta sul nuovo Codice degli Appalti: sarà moderno, snello, semplice”, le parole del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. I tempi, dunque, sono stretti mentre il lavoro da fare in merito alle procedure di appalto è complesso e spinoso. Il ministro già in precedenza aveva dichiarato l’intenzione di far sparire dal Codice almeno il “il 50% delle parole”, insomma di voler snellire il testo, dando una sforbiciata alla burocrazia. Considerando l’importanza della questione – il Codice degli Appalti condiziona l’apertura dei cantieri o lo svolgimento dei lavori – le principali sigle CGIL, CISL e UIL e le associazioni di categoria hanno chiesto di organizzare un tavolo di lavoro. Rifiutato, invece, l’invito a partecipare ad una conferenza online. La scadenza è dietro l’angolo, secondo l’Ue l’Italia dovrebbe presentare la bozza definitiva del nuovo Codice entro e non oltre il 31 marzo 2023. Tra le materie più spinose: lo snellimento delle fasi progettuali, l’adeguamento dei prezzi in base all’inflazione, il potenziamento del silenzio assenso e i criteri dell’equo compenso. Gli operatori del settore aspettano un segnale concreto di coinvolgimento da parte del ministro Salvini, al fine di dare il loro contribuito. Superbonus e Rinnovabili, cosa chiedono le sigle dell’edilizia dopo il decreto Aiuti quater Oltre al nuovo Codice degli Appalti, le associazioni che operano nel campo dell’edilizia chiedono al governo di rivedere alcune misure appena introdotte in merito ai bonus edilizi, in particolare al Superbonus. Non sarà più agevolato al 110% ma al 90% e fortemente ristretto per quanto riguarda le villette singole, con soglia di esclusione in base all’Isee. Ance, Gse, Rpt, Abi, Oice, Arse, Confartigianato e il Consiglio nazionale dei commercialisti in una serie di audizioni parlamentari chiederanno di modificare alcuni paletti imposti dal decreto Auti quater, specialmente in merito allo sblocco della cessione del credito, necessaria per far ripartire i lavori nel campo edile. Ecco richieste e suggerimenti di maggior rilievo. Cila condomini, richiesta la proroga al 31 gennaio 2023 Da cambiare, secondo le sigle di categoria, la data di scadenza per la presentazione della Cila, adempimento senza il quale non si può accedere alle maxi agevolazioni del Superbonus. Il Dl Aiuti ha fissato il termine al 25 novembre 2022 mentre Cna e Confederazione Nazionale Artigianato vorrebbero che fosse prorogato al 31 gennaio 2023. Lo slittamento di data servirà a concedere il tempo tecnico necessario a convocare l’assemblea di condominio, deliberare, approvare i lavori del Superbonus e adempiere agli step burocratici. Sul tema delle villette, invece, le proposte in campo chiedono l’eliminazione del tetto all’Isee di 25.000 euro. Cessione del credito La cessione del credito è il problema principale che il governo dovrà affrontare nei prossimi mesi, dopo lo stop di Poste Italiane e molte altre anche a seguire. Il settore edile e il Consiglio nazionale dei commercialisti chiedono di ampliare la capacità fiscale delle banche, maggiore flessibilità dei crediti e aprire alla compensazione. Caro bollette Oltre alle misure contro il caro energia previste dal Dl e dalla Legge di Bilancio 2023, da approvare entro la fine dell’anno, si chiede di eliminare la copertura assicurativa obbligatoria per le imprese energivore che richiedono la rateizzazione delle utenze. Più incentivi per le fonti rinnovabili Altro tema su cui si chiede una revisione da parte del governo riguarda l’energia rinnovabile, o meglio le agevolazioni fiscali per installa in casa/condominio fonti green. Lo scopo dei bonus statali – spiega l’Arse – dovrebbe essere migliorare l’efficientamento energetico degli edifici, invece lo Stato continua ad elargire benefit anche per le installazioni di caldaie a gas. A tal scopo si dovrebbe predisporre un sistema di detrazioni commisurato all’efficienza energetica raggiunta dall’immobile, ad esempio: 65% se gli interventi fanno salire l’edificio di una classe energetica; 80% in caso di due classi energetiche; 90% per un salto di tre classi energetiche. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento