La coibentazione della casa serve per migliorare le prestazioni della stessa assicurando una maggior efficienza energetica grazie alla riduzione dei consumi necessari a riscaldarla e rinfrescarla.
L’isolamento, infatti, permette di ridurre le dispersioni di calore, limitando il passaggio di quest’ultimo tra interno ed esterno dell’edificio.
Il tetto coibentato, e il sottotetto coibentato, sono necessari per generare risparmio energetico e garantire comfort all’interno della casa e possono essere realizzati con diverse soluzioni e materiali, da valutare caso per caso. E’ importante studiare sempre una soluzione ottimale per la coibentazione della copertura, attraverso la quale avviene gran parte delle dispersioni di calore.
Un tetto coibentato, quindi, riduce le dispersioni termiche, migliorando il comfort abitativo e prevenendo danni all’edificio, prolungandone la vita utile e aumentandone il valore; aiuta, inoltre, a mantenere una temperatura costante all’interno degli ambienti, limitando l’uso di impianti di riscaldamento e raffrescamento e, di conseguenza, abbattendo i costi energetici.
Anche se spesso si pensa subito alle pareti verticali, la coibentazione del tetto e del sottotetto sono altrettanto fondamentali ed esistono sul mercato diverse soluzioni e materiali isolanti da applicare sia in caso di interventi di riqualificazione che per le nuove costruzioni, all’esterno o all’interno della struttura.
L’isolamento di questi elementi permette di proteggere gli ambienti interni sia dal freddo, che dal surriscaldamento estivo, tant’è che senza la coibentazione locali come mansarde e sottotetti sono spesso poco confortevoli.
Coibentazione tetto: come scegliere i materiali giusti
Generalmente, i principali criteri su cui basare la scelta del materiale isolante per la coibentazione del tetto e del sottotetto sono riconducibili alle sue prestazioni. Oltre ovviamente alla conducibilità termica, vanno considerati anche la densità del materiale, la sua resistenza meccanica, la traspirabilità, il comportamento al fuoco e il potere fonoassorbente. Non sono da meno anche aspetti legati ai costi dell’isolante, alla sicurezza e alla salubrità, alla modalità con cui si deve effettuare la posa e la sostenibilità dei prodotti. Del resto, i materiali isolanti devono garantire differenti caratteristiche oltre alla capacità di limitare le dispersioni di calore.
Il Regolamento Prodotti da Costruzione (UE) n. 305/2011, che ha sostituito la Direttiva 89/106/CEE, fissa precise condizioni in merito la commercializzazione dei prodotti da costruzione. In Italia il Regolamento è stato recepito dal D.Lgs 106/2017. I materiali per l’edilizia inclusi gli isolanti, devono essere marcati CE e quindi garantire una serie di requisiti minimi. Questo significa documentare le prestazioni anche in termini di sicurezza, intesa come resistenza al fuoco, salute e igiene per gli abitanti che vi entrano in contatto per l’intero ciclo di vita del prodotto.
Per quanto riguarda la sostenibilità dei materiali, invece, si fa riferimento al DM 11 ottobre 2017, il cosiddetto decreto CAM (Criteri Ambientali Minimi), che definisce le prescrizioni ambientali in caso di appalti pubblici.
Isolanti per tetti: i materiali più utilizzati
I materiali isolanti per il tetto coibentato e il sottotetto coibentato si possono distinguere in base alla loro composizione e alla forma con cui sono commercializzati. Gli isolanti per tetti possono essere naturali o sintetici. A loro volta, i materiali naturali possono essere di origine vegetale, animale o minerale.
Inoltre, a seconda dell’isolante scelto, i prodotti per la coibentazione sono disponibili in pannelli o in forma sfusa, come schiume o fiocchi per l’insufflaggio.
Isolamento in lana minerale
L’isolamento in lana minerale, prodotto a partire da materiali naturali, è il più utilizzato in quanto semplice da utilizzare e caratterizzato da un buon rapporto qualità-prezzo. Ne distinguiamo due differenti tipologie:
- lana di roccia, prodotta a partire dal basalto, una roccia vulcanica completamente incombustibile, e in grado di offrire buon isolamento termico e acustico e un’ottima resistenza all’umidità;
- lana di vetro, ottenuta dalla silice, non è infiammabile e permette di isolare termicamente e acusticamente tetti, pareti divisorie e pavimenti;
Isolamento in polistirene
Si tratta di un isolante efficace dal punto di vista termico, economico e compatto, fornito in forma di lastre caratterizzate da celle chiuse che contengono aria e ottimizzano la resistenza ai carichi.
Sul mercato ne esistono due tipologie: polistirene espanso (EPS), più diffuso, e polistirene estruso (XPS), di migliore qualità.
Questo isolante non può essere catalogato come ecologico in quanto la sua realizzazione avviene a partire dal petrolio.
Isolamento in poliuretano
Il poliuretano, fornito sotto forma di lastre compatte, è un isolante sintetico impermeabile e resistente che contiene un gas a bassa conducibilità termica in grado di offrire un’elevata capacità coibente.
Anche in questo caso la produzione non è classificabile come ecologica e un eventuale riciclo è possibile solo tramite trattamenti chimici.
Isolanti naturali
La scelta più ecologica è rappresentata dagli isolanti naturali ottenuti a partire da materiali rinnovabili, di origine vegetale o animale che ne permettono lo smaltimento o il riciclo totale. Questi isolanti offrono un buon isolamento termico perché contengono naturalmente aria nelle loro fibre e ne distinguiamo diverse tipologie:
- fibra di legno, isolante in fascia di prezzo alta che, però, non si degrada nel tempo, anche se richiede trattamenti contro insetti xilofagi, e isola molto bene sia termicamente che acusticamente;
- sughero, offre un isolamento acustico di qualità, resiste al fuoco e all’acqua ed è durevole e leggero;
- lana di pecora, materiale leggero e di facile installazione utilizzato grezzo o misto a fibre sintetiche sotto forma di rotoli o pannelli. Anche in questo caso è necessario trattare l’isolante contro tarme e insetti; inoltre si sconsiglia l’utilizzo in ambienti umidi.
- lana di canapa, isolante dalle ottime prestazioni termoacustiche fornito come rotoli o pannelli e mescolato con il 15% di fibre di poliestere per una maggiore compattezza.
Isolamento dei tetti a falde
Tra le principali soluzioni per la coibentazione del tetto, distinguiamo tra coibentazione a estradosso e a intradosso della copertura a falda. Differente ancora la scelta di isolare l’ultimo solaio al di sotto delle falde, nel caso in cui il sottotetto non sia abitato e non si voglia intervenire direttamente sulla copertura.
Coibentazione a estradosso della copertura a falda
La coibentazione a estradosso della copertura a falda avviene con posa dell’isolante sottotegola, esternamente alla struttura del tetto. Questa soluzione è indicata quando il sottotetto è abitato e riscaldato, in quanto protegge la struttura dagli sbalzi termici. In questi interventi, un aspetto fondamentale è la corretta ventilazione dello strato isolante, che permette la fuoriuscita del vapore.
Per questo si realizza un’intercapedine con apposita struttura, generalmente in legno. Questo tipo di coibentazione del tetto è possibile anche per gli edifici esistenti (se la struttura è in buone condizioni), rimuovendo e poi ripristinando il manto di copertura.
Coibentazione a intradosso della copertura a falda
La coibentazione a intradosso della copertura a falda avviene con posa dello strato di coibentazione all’interno. Questo intervento prevede la realizzazione di una sorta di controsoffitto isolato sulla falda inclinata ed è fattibile solo se si garantisce il il rispetto delle altezze del locale. In questo caso si possono usare pannelli isolanti rigidi o rotoli di isolante, ad esempio in lana, purché con elevata traspirabilità.
I pannelli possono essere posati direttamente sul solaio (ad esempio incollati) oppure appesi tramite una struttura di sostegno. È necessario, inoltre, fare attenzione ad eventuali interferenze con impianti tecnologici o corpi illuminanti.
La coibentazione a intradosso della copertura con posa dell’isolante sull’ultimo solaio orizzontale prevede la coibentazione del tetto dall’interno, ma il materiale isolante è posizionato sul pavimento del sottotetto in modo continuo. Il prodotto deve essere selezionato considerando la resistenza meccanica e al calpestio, nel caso in cui il solaio debba poter essere calpestato.
Isolamento tetto piano
Isolamento a estradosso del tetto piano: tetto rovescio e tetto caldo
Nel caso di tetto rovescio la coibentazione è posta al di sopra dello strato impermeabile. Questa soluzione è consigliata se c’è uno strato impermeabile esistente continuo in buone condizioni e quando si vuole favorire il comportamento estivo della struttura. I pannelli isolanti sono esposti agli agenti atmosferici e al sole, devono avere una certa resistenza, i più indicati sono il poliuretano, che vanta ottime caratteristiche di resistenza termica e isolamento, e il vetro cellulare.
Un tetto caldo, invece prevede di posare lo strato isolante al di sotto di quello impermeabile, che quindi lo protegge. Per prevenire la condensa, si posa una barriera al vapore tra isolante e strato impermeabile e per sicurezza è sempre meglio scegliere dei pannelli isolanti resistenti all’acqua.
Isolamento del tetto piano dall’interno
L’isolamento del tetto dall’interno, con controsoffitto isolato, è simile a quello visto per la copertura a falda. Da un punto di vista tecnologico e funzionale non presenta grandi differenze. Anche in questo caso si devono rispettare dei vincoli di altezza.
Prezzi coibentazione tetto
Il costo della coibentazione del tetto varia in base alle dimensioni della copertura, ai materiali che si vogliono posare, ma anche alla tipologia di strutture di cantiere che è necessario predisporre.
Il costo per il materiale isolante non dipende dalla soluzione tecnologica scelta, ma dalla sua composizione e dalla dimensione delle superfici da isolare.
In generale quello più economico è il poliuretano, mentre hanno un costo maggiore quelli di origine naturale, come la fibra di legno. In merito alla tipologia di intervento, invece, quello più costoso è l’isolamento a estradosso sottotegola, per le strutture di cantiere e la manodopera necessarie, soprattutto se operato su un edificio esistente, mentre è più economico l’isolamento del tetto dall’interno, specialmente se effettuato tramite insufflaggio di isolante. A questi costi si aggiungono quelli per le pratiche burocratiche.
In ogni caso, prima di scegliere la soluzione per la coibentazione del tetto, che può arrivare a costare anche 130 euro/mq, è sempre opportuno richiedere un sopralluogo e un preventivo dettagliato.
Chi è intenzionato a procedere con la coibentazione del tetto e del sottotetto, però, può contare sulle detrazioni fiscali. A seconda della tipologia di intervento è possibile accedere a misure come l’Ecobonus, che permette di detrarre il 65% delle spese sostenute per l’efficientamento energetico dell’edificio.
Coibentazione tetto: prodotti e tecnologie
Brianza Plastica – Isotec
Brianza Plastica propone, per l’isolamento ventilato di tutte le tipologie di coperture a falda, il sistema termoisolante ISOTEC in poliuretano espanso, ad elevate prestazioni. Il pannello è dotato di un correntino asolato funzionale alla creazione della camera di ventilazione e al supporto degli elementi di copertura. Il sistema Isotec è compatibile con tutti i tipi di manto e installabile su qualsiasi struttura portante. Adatto sia negli interventi di riqualificazione che nelle nuove costruzioni, Isotec contribuisce a creare ambienti abitativi perfettamente isolati, confortevoli e salubri. La ventilazione naturale sottocopertura consente di smaltire velocemente l’umidità in inverno e di far defluire rapidamente l’aria calda in estate, attenuando il calore dovuto all’irraggiamento diretto.
Ediltec – Poliiso SB
Il pannello isolante POLIISO® SB di Ediltec in poliuretano espanso, formato da una schiuma polyiso (poliuretano espanso) rigida a celle chiuse, di colore giallo, espansa fra due supporti, è indicato per l’isolamento del tetto caldo sotto guaina bituminosa, tetto caldo giardino, tetto a falde sotto guaina ventilato.
Rockwool – Durock Energy Plus
Durock Energy Plus di Rockwool è un pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità per l’isolamento termico, acustico e la sicurezza di coperture inclinate e piane (tetto caldo). Si caratterizza per alta resistenza a compressione, stabilità dimensionale, ottime proprietà termiche e acustiche, è calpestabile e incombustibile.
Saint Gobain – Isover SUPERBAC Roofine® G3
Prodotti dal marchio Isover, i pannelli in lana di vetro G3 ad altissima densità, idrorepellente, trattata con resina termoindurente a base di componenti organici e vegetali, sono indicati per l’isolamento termico e acustico di coperture piane e a falda. Le fibre Roofine® assicurano alta resistenza meccanica e protezione dal fuoco.
Il pannello è rivestito con uno strato di bitume, armato con un velo di vetro e con un film di polipropilene bianco che permette di diminuire la temperatura superficiale del pannello di circa 30° C.
STIFERITE Class B
STIFERITE Class B è un pannello sandwich per l’isolamento di coperture sotto manti impermeabili bituminosi. E’ formato da isolante in schiuma polyiso, espansa senza utilizzo di CFC o HCFC, e rivestito sulla faccia superiore con velo di vetro bitumato accoppiato a PP, per l’applicazione tramite sfiammatura, e su quella inferiore con fibra minerale saturata.
URSA WOODLITH

URSA WOODLITH è la linea di pannelli URSA ideati per l’isolamento termoacustico in estradosso delle coperture a falda. Nell’immagine WOODLITH S, realizzato in lana di legno mineralizzata (50% – abete rosso) legata con cemento Portland (50%), che si caratterizza per stabilità, resistenza, compattezza e durata nel tempo.
FAQ – Coibentazione tetto e sottotetto: definizione, importanza e materiali
Cos’è la coibentazione del tetto?
Quanto si parla di coibentazione del tetto si fa riferimento all’utilizzo di soluzioni in grado di isolare la copertura in modo che questa non disperda calore verso l’esterno in inverno e non si surriscaldi in estate. La corretta coibentazione del tetto, assieme a quella delle pareti dell’edificio, evita che vi siano sprechi di energia contenendo le spese in bolletta e incrementando il comfort dei locali interni, soprattutto quelli mansardati.
La coibentazione del tetto è ottenuta mediante una stratigrafia di materiali tra cui l’isolante, che rappresenta il componente principale. Questi materiali possono essere posati sia all’esterno che all’interno della copertura.
La posa sull’estradosso della struttura è indicata nel caso di edifici dotati di sottotetti abitati, e deve essere realizzata dopo aver rimosso le tegole. L‘isolamento dell’intradosso, invece, si ottiene realizzando una sorta di controsoffitto isolato, facendo attenzione a non ridurre le altezze interne dei locali.
Qual è il miglior isolante per il sottotetto?
L’isolamento del sottotetto consiste nell’applicazione di uno strato isolante in grado di bloccare il passaggio di calore tra i locali dell’abitazione e il sottotetto stesso e a seconda dell’utilizzo che se ne fa è possibile prevedere l’utilizzo di materiali isolanti calpestabili o meno.
Esistono diversi materiali da utilizzare per isolare il sottotetto quali lana di roccia o minerale, cellulosa, poliuretani a spruzzo o schiume isolanti. E’ difficile stabilire quale sia il migliore in quanto la scelta è condizionata dall’utilizzo che viene fatto del locale sottotetto.
Nel caso in cui il sottotetto venga utilizzato è necessario scegliere pannelli termoisolanti a bassa compressione e resistenti al calpestio come il polistirene estruso (XPS), caratterizzato da una struttura a celle chiuse e da maggiore densità rispetto all’EPS.
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