
Secondo quanto viene riferito sulla rivista “Science”, utilizzando una tecnica per mappare la distribuzione dei grani è stato possibile determinare la struttura interna del materiale senza distruggere il campione.
In seguito, è stata prodotta una fessurazione nell’acciaio inossidabile e gli studiosi sono stati in grado di studiare in che modo essa si è propagata nell’acciaio. Le fessurazioni, che rappresentano il principale meccanismo di rottura nei componenti di acciaio, si verificano in risposta a uno stress combinato con un ambiente corrosivo che attacca i contorni sensibili di un grano.
Negli impianti di generazione dell’energia elettrica alcuni contorni divengono sensibili durante il trattamento termico o durante l’irradiazione con neutroni nelle centrali nucleari.La maggior parte dei metalli utilizzati sono costituiti da piccoli cristalli, o grani.
Gli scienziati hanno utilizzato una nuova tecnica chiamata tomografia a contrasto di diffrazione, sviluppata all’ESRF, per ottenere una mappa tridimensionale di tutti i grani in una sezione di acciaio inossidabile di un cavo di 0,4 millimetri di diametro.
La mappa conteneva le forme, le posizioni, e le orientazioni di 362 differenti grani. Il passo successivo è consistito nel porre il cavo in un opportuno liquido corrosivo, e applicare un carico per causare microfratture destinate a crescere tra i grani.
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