Digitalizzazione per la sostenibilità degli edifici: il ruolo della tecnologia per decarbonizzare l’edilizia 02/12/2024
Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Digitalizzazione per la sostenibilità degli edifici: il ruolo della tecnologia per decarbonizzare l’edilizia 02/12/2024
In un periodo storico caratterizzato dalla crisi energetica e ambientale si parla sempre di più, anche in Italia, di Comunità Energetiche Rinnovabili. Autoconsumo, collaborazione e partecipazione collettiva: le comunità energetiche prevedono la produzione di energia “verde” direttamente in loco per far fronte ai propri fabbisogni energetici, senza gravare sulla rete nazionale. Ma quali sono i valori alla base di una CER? L’autoconsumo di energia è una coalizione di utenti che, tramite la volontaria adesione ad un soggetto giuridico, collaborano con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire l’energia attraverso uno più impianti energetici locali. Ogni comunità ha le proprie caratteristiche specifiche, ma tutte sono accomunate da uno stesso obiettivo: autoprodurre e fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri (fonte ENEA – La Comunità Energetica Vademecum 2021). Come sottolinea il vademecum ENEA, esistono due tipologie di comunità, ovvero quella Energetica Rinnovabile e quella Energetica di Cittadini. Nel primo caso si tratta di una realtà comunitaria che può gestire l’energia in diverse forme a patto che siano prodotte da una fonte rinnovabile. Nel caso di una Comunità Energetica di Cittadini non sono previsti principi di autonomia e prossimità: di fatto questo tipo di comunità può gestire solamente l’elettricità. Una comunità energetica rinnovabile propone un diverso modello socioeconomico, dove al centro si pone il concetto di circolarità: entrare a far parte di questo sistema equivale a favorire la gestione congiunta delle risorse tra i membri della comunità e conseguentemente ridurre la dipendenza energetica dalle grandi compagnie del settore. Responsabilità ambientale e sociale: i membri di una comunità energetica rinnovabile sono chiamati a “fare la propria parte” in modo attivo e collaborativo, oltre ad impegnarsi attivamente in tutte le fasi di gestione dell’energia. I progetti dedicati alle CER sul territorio italiano La transizione energetica è diventata una delle sfide più importanti di oggi. Le Comunità Energetiche Rinnovabili si pongono come scopo quello di fornire energia “green” a prezzi accessibili ai propri membri, combattendo la povertà energetica. Le iniziative sul territorio italiano sono numerose. Abbiamo raccolto alcuni dei progetti sviluppati nell’ultimo anno pensati per la promozione e lo sviluppo di un sistema di Comunità Energetiche Rinnovabili locali. La Regione Lazio, attraverso la campagna “Comunità Energetiche Rinnovabili – Meno inquini, Più risparmi”, ha scelto di sensibilizzare i cittadini sul tema e far conoscere uno strumento funzionale per combattere il caro energia. Come ha sottolineato l’assessora alla transizione ecologica e trasformazione digitale della Regione Lazio Roberta Lombardi: “Con la campagna sulle Comunità Energetiche Rinnovabili ‘Meno inquini, Più risparmi’ puntiamo a far conoscere uno strumento che, soprattutto in un momento in cui a livello globale è in atto una ‘guerra del gas’, genera almeno tre tipi di benefici: prima di tutto il contrasto del caro energia, in quanto contribuisce ad ammortizzare i costi della bolletta grazie al sistema degli incentivi statali per l’autoconsumo collettivo in vigore per vent’anni”. Sul portale “Lazio ecologico digitale” è possibile prendere visione del progetto e richiedere informazioni per diventare “ambasciatore della transizione ecologica”. La Regione Lazio è al lavoro per la pubblicazione di un bando ad hoc di prossima pubblicazione volto a finanziare la nascita delle CER. Si è da poco chiuso il bando “Next Appennino” dedicato alla creazione di comunità energetiche nei Comuni dell’Appennino colpiti nel 2009 e nel 2016 dal sisma. Il programma, finanziato dal Fondo nazionale complementare al Pnrr per le aree sisma, ha messo a disposizione 68 milioni di euro per favorire la nascita delle CER con lo scopo di tutelare la qualità dell’ambiente, migliorare le condizioni sociali ed economiche dei cittadini e favorire la transizione energetica sul territorio. Rimanendo in Centro Italia, la Regione Campania, nell’ambito della programmazione degli interventi per azioni atte a favorire la diminuzione dei costi legati alla domanda energetica, ha approvato il bando rivolto ai Comuni campani con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti per la promozione delle CER in Campania. Come specificato dalla Regione Campania, si tratta di una procedura a sportello cui potranno partecipare i Comuni campani con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e a cui sarà corrisposto un contributo massimo di € 8.000,00. Le domande di partecipazione potranno essere inviate a partire dal 10 novembre fino al 25 novembre 2022. Scade il 30 dicembre la “Manifestazione d’interesse per la presentazione di progetti di Comunità Energetiche Rinnovabili” attivo in Lombardia. Obiettivo dell’iniziativa è raccogliere gli elementi conoscitivi delle potenzialità del territorio lombardo per lo sviluppo di comunità per la generazione e la condivisione dell’energia elettrica e termica da fonti rinnovabili. Dopo questa prima fase di valutazione sarà sviluppata successivamente un’azione di supporto economico destinato ai Comuni partecipanti al progetto. Il Friuli-Venezia Giulia si pone sul cammino della transizione energetica. La Regione ha pubblicato sul Bollettino Ufficiale un bando dedicato allo stanziamento di 8,5 milioni di euro per la concessione di contributi per la progettazione e la realizzazione di impianti fotovoltaici e per la costituzione delle CER sul territorio friulano (scadenza prevista: 31 ottobre 2022). Come ha sottolineato l’assessore alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro: “La costituzione di Comunità energetiche rinnovabili è l’azione più rapida che la Regione può attuare in risposta alla crisi energetica e agli aumenti dei costi a carico della Pubblica amministrazione e delle imprese. Il tema è complesso, ma l’Amministrazione regionale si mette a disposizione per favorire la celerità dei tempi autorizzativi”. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento