Cosa è emerso dalla conference “L’architettura si libera con l’acciaio”?

Dialogo, questa è la parola chiave che ha messo d’accordo tutti i relatori seduti intorno al tavolo della conference organizzata da Fondazione Promozione Acciaio lo scorso 3 aprile, patrocinata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, dall’Ordine degli Ingegneri e Ordine degli Architetti della provincia di Milano e dal Politecnico di Torino. Convegno che ha dato vita ad un confronto diretto tra architetti e costruttori sul tema dell’utilizzo dell’acciaio nel comparto Building.
Gli Architetti Silvio D’Ascia, Alfonso Femia, Piero Lissoni, ed i costruttori Danny Bagarolo (Bit Costruzioni) e Luca Benetti (Stahlbau Pichler) sono i protagonisti di un dibattito che ha, in conclusione, mostrato come il nostro Paese sia pronto a “far fruttare” al meglio le caratteristiche di un materiale amato dai più grandi progettisti nel mondo.
Grazie a questo confronto diretto tra architetti e costruttori, avvenuto attraverso la presentazione di tre importanti opere visibili sul territorio italiano, è emerso chiaramente come l’acciaio si presti a molteplici interpretazioni progettuali, consentendo lo sviluppo di realizzazioni assolutamente diverse tra loro per funzione e chiave interpretativa: Silvio D’Ascia con la Stazione Porta Susa di Torino, Piero Lissoni con la Nuova Sede Matteograssi a Giussano, Alfonso Femia dello studio 5+1AA con gli Uffici Fieramilano Rho. Dall’altro i realizzatori: Bit Costruzioni per il progetto di Torino, Stahlbau Pichler per i progetti firmati Lissoni e Femia 5+1AA.

Due punti di vista differenti, ma volti allo stesso obiettivo: creare strutture destinate a durare nel tempo, affascinanti dal punto di vista estetico, dalla forte personalità, definite da forme uniche, vantaggiose dal punto di vista economico, sostenibili e messe in opera grazie a soluzioni capaci di proiettare nella realtà l’idea architettonica nella sua concezione originaria.
Da parte loro i progettisti hanno espresso idee e visioni dell’architettura moderna facendo emergere un chiaro ed imprescindibile legame di quest’ultima con l’evoluzione delle società. L’urbanistica diviene lo specchio del nuovo modo di vivere la città.
I tempi si fanno più veloci e la capacità di risposta dei protagonisti dell’edilizia deve necessariamente essere in linea con il moderno sistema di vita, ecco che restringere i tempi e rendere “agili e sicure” le costruzioni si rivela oggi un fattore di successo.
Nel dibattito si sono intrecciate le voci dei rappresentanti delle aziende costruttrici, Luca Benetti di Stahlbau Pichler e Danny Bagarolo di Bit Costruzioni, che hanno sottolineato come ricerca e tecnologia siano ormai in grado di rispondere a richieste architettoniche apparentemente “impossibili” se alla base vi è una collaborazione ed uno scambio di competenze. Spesso le aziende si trovano di fronte a progetti articolati, ma la sintonia tra progetto architettonico ed esecutivo si può trovare attraverso una collaborazione attiva e virtuosa tra architetto e costruttore. Benetti e Bagarolo hanno affermato con forza come la chiarezza del rapporto consenta di mettere in opera quei progetti fuori dalla comune percezione di fattibilità, tra l’altro con tempi record. La condivisione di intenti e la cooperazione proattiva delle forze in campo possono portare vantaggi per tutti, anche e soprattutto per il committente, la terza e fondamentale parte del confronto.
“Dialogo”, questa è la risposta emersa da questo confronto sulle necessità del costruire contemporaneo.
Forse allora l’acciaio, che più di altri materiali “impone” questo scambio, necessitando di una chiara comprensione a priori, può innescare un modus operandi virtuoso nel comparto, capace di non aggiungere difficoltà a quelle che possono comunque emergere in corso d’opera, ma consentendo invece di lavorare in un clima di trasparenza e reciproco rispetto, fin dal principio, con risultati che collocano gli edifici metallici tra le eccellenze del settore edile. La prefabbricazione in officina delle strutture in acciaio è un processo che può essere definito e programmato con precisione con fasi molto ben individuabili, in questo senso il lavorare con la massima nitidezza d’intenti fin dalle prime fasi è fondamentale al fine di ottenere il massimo da tutti e per tutti.
La necessità di avviare confronti e collaborazioni propositivi, sentita da ambo le parti, architetto e costruttore, non fa altro che sottolineare come si debba oggi incentivare un insegnamento sistematico della disciplina “acciaio” nelle Università, come ci sia bisogno di far conoscere un materiale che è ancora troppo poco impiegato per quello che invece può consentire di fare. La cultura del costruire con l’acciaio deve essere diffusa: per questo motivo Fondazione Promozione Acciaio continua ad operare fornendo aggiornamenti e notizie, attraverso numerosi strumenti come il portale www.promozioneacciaio.it, la rivista Architetture in Acciaio, le pubblicazioni tecniche, nonché le sezioni tecniche , maggiormente visitate sul web “Costruire in acciaio” e “prodotti siderurgici”, in cui sono inseriti sagomari, profilari, schede di calcolo per un aiuto nella pratica professionale.
L’Italia è una grande fucina di creatività e qualità e l’acciaio può esaltare lo spirito di innovazione e modernità del nostro Paese.
Si è dunque dibattuto su di un materiale il cui utilizzo è destinato ad aumentare, nel settore infrastrutturale ed in quello dell’edilizia pubblica, ma anche nel residenziale, in quanto in grado di soddisfare i progettisti per la sua flessibilità e resistenza e allo stesso tempo di attrarre il committente, con la possibilità di optare per soluzioni customizzate, sempre più orientate ad alti livello di servizio e di sviluppi ottimali in termini di sicurezza, risparmio energetico ed estetica. Tutto ciò, unito alla prerogativa di avere il pieno controllo del budget di spesa passo dopo passo.

 

Cosa è emerso dalla conference “L’architettura si libera con l’acciaio”?
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