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L’Ingegner Pierpaolo Casini, tecnico della Sistem e relatore della giornata, dopo un breve excursus storico sul tema della costruzione in legno, ha più nel dettaglio analizzato i tre principali sistemi realizzativi oggi utilizzati dalle ditte specializzate del settore e dalla Sistem in particolare: il “block house”, in blocchi massicci o tronchi; le strutture a telaio (o “platform frame”); i pannelli portanti “cross-lam” (o, come ormai più noti “X-lam”). Il primo sistema consiste nella realizzazione di pareti formate dalla sovrapposizione di travi in legno squadrate, con opportune scanalature longitudinali e lavorazioni particolari alle estremità che ne permettono l’incastro d’angolo. La stabilità e la resistenza alle azioni orizzontali, delle pareti così costituite, è garantita da quest’ultima maschiatura angolare, molto caratterizzante anche sotto il profilo estetico. Le strutture a telaio, invece, hanno visto la loro origine in area nordeuropea, salvo poi raggiungere una compiuta maturità tecnologica e formale in America settentrionale (Balloon Frame). Con esse è possibile realizzare edifici mono o bifamiliari, ma anche complessi condominiali fino a 4 piani di altezza. I manufatti di base di questo sistema sono profili in legno (lamellare o Kvh® 1) e pannelli strutturali a base di legno Osb (Oriented Strand Board, pannello a scaglie orientate; un pannello tecnico a base di legno, costituito da scaglie incollate insieme con una resina sintetica e pressate in diversi strati), oltre, ovviamente, a ferramenta, chiodi e angolari metallici. Ogni parete viene così a essere formata da montanti verticali in legno, posti a un interasse di 60 cm e completati da un corrente superiore e uno inferiore di uguale sezione, sui cui lati esterni è applicato, a mezzo di chiodatura, e con funzioni di irrigidimento, il pannello di rivestimento strutturale Osb di 12 o 15 mm di spessore. L’“X-lam” E’ però l’”X-lam” il sistema di maggior impiego al momento e anche quello per il quale si intravedono le maggiori potenzialità di sviluppo nel prossimo futuro. Alla base di questo principio costruttivo troviamo un pannello a base di legno chiamato “X-lam”, che nasce nella prima metà degli anni ‘90 in Germania. L’”X-lam” è formato dalla sovrapposizione di strati di tavole di legno massiccio disposti ortogonalmente fra loro e collegati mediante incollaggio. Le tavole sono generalmente di abete, di classe C24 (indice che ne definisce la resistenza meccanica secondo la norma Uni-En 338), di spessore variabile dai 15 ai 40 mm, che vengono giuntate in lunghezza, assemblate in strati disposti ortogonalmente fra loro in numero dispari (3,5,7 strati) e successivamente incollate a freddo. I pannelli, così ottenuti, vengono utilizzati in verticale come parete o in orizzontale come solai. La disposizione incrociata degli strati conferisce una notevole stabilità dimensionale e di forma ai manufatti, assicurandone buone caratteristiche meccaniche in tutte le direzioni. Il tipo di incollaggio, l’esecuzione a regola d’arte dei giunti “a dita” e della pressatura del pannello, nonché l’uso esclusivo di tavole classificate secondo la resistenza meccanica opportuna, rappresentano ovviamente altrettante condizioni indispensabili affinché il pannello possa essere impiegato nelle costruzioni. La presentazione si è quindi soffermata sui più minuti dettagli esecutivi e di montaggio di questa tecnica esecutiva, in particolare analizzando al vero – con foto di cantiere – le singole fasi di realizzazione di un edificio, attraverso l’esemplificazione di due casi studio concreti del ricco portfolio della Sistem: la costruzione di due palazzine contigue in località Alboletta (a Riva del Garda, in Trentino), su tre livelli e da 12 unità abitative ciascuno, e un intervento nell’ambito del piano C.A.S.E. per la ricostruzione in Abruzzo. Una realizzazione quest’ultima, di circa 2100 mq complessivi, per uno stabile in linea di tre piani, con soli 80 giorni di cronoprogramma a disposizione per provvedere alla consegna dei fabbricati finiti e funzionanti, compresi impianti e finiture, che è stata suggestivamente commentata attraverso la proiezione del video accelerato in precedenza ricordato. Esempi entrambi che, come giustamente evidenziato dall’Ing. Casini, mettono in particolare risalto i vantaggi del sistema costruttivo “X-lam”, di cui in parte si è già detto: rapidità di esecuzione (12 + 12 appartamenti consegnati in soli 6 mesi, nel primo caso; un’intera palazzina su tre piani in soli 80 giorni nel secondo); cantieri contenuti nel loro sviluppo temporale e puliti (per assenza di lavorazioni “umide”); eccellenti doti antisismiche (le costruzioni in legno sono leggere e quindi meno soggette a fenomeni di accelerazione inerziale, tipici dei fabbricati massivi); tempi certi grazie alla produzione in stabilimento dei componenti e alla riduzione al solo assemblaggio della fase di cantiere; costi altrettanto certi, nell’ambito di una programmazione di commessa perfettamente controllabile; assenza di ponti termici (caratteristica fondamentale per evitare sprechi energetici e garantire classi di certificazione prestazionalmente elevate); versatilità distributiva; utilizzo di un materiale naturale ed ecosostenibile (proveniente da risorse rigenerabili e foreste fsc). A fronte, la necessità di prestare la dovuta attenzione alla protezione delle strutture dall’umidità e l’esigenza parimenti fondamentale di studiare le migliori e più idonee soluzioni per evitare fastidiosi ponti acustici e trasmissioni di rumori; questioni, tuttavia, facilmente risolvibili se fatte oggetto di specifica cura sin dalla fase progettuale. Note: 1. Il legno KVH® è un prodotto di legno massiccio da segati di conifera, essiccato e classificato secondo la stabilità, normalmente con giunzioni a pettine. Grazie al tipo di taglio e al basso grado d’umidità, le fenditure non si manifestano quasi per niente; il legno offre un’ottima stabilità dimensionale e può essere utilizzato, tenendo conto le condizioni generali edili, senza preventiva protezione chimica del legno. Un tecnologia per il futuro Sistem Costruzioni srl è attiva da anni nel campo delle costruzioni in legno, lamellare e massiccio, dove ha messo a punto uno specifico know-how procedurale di commessa per la realizzazione di edifici a struttura integralmente in questo materiale. Una competenza evidenziatasi virtuosamente anche in situazioni particolari di tempistica degli interventi, come nel caso di un cantiere “campione” a L’Aquila, presentato nel corso del seminario con un suggestivo video accelerato, e fondata su un rigoroso controllo della sequenza di processo, dalla produzione al cantiere. Elemento questo, della rapidità di esecuzione, che, unitamente alla possibilità di realizzare le costruzioni essenzialmente in stabilimento, demandando alla fase di cantiere il semplice assemblaggio dei componenti prodotti fuori opera, senza tuttavia quei fattori di rigidità distributiva e impiantistica tipici delle antiche esperienze di prefabbricazione in calcestruzzo, fanno delle tecnologie del legno una delle soluzioni più convincenti per il futuro del settore delle costruzioni. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento