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I nuovi ritrovati dell’informatica in campo edilizio possono rientrare, a certe condizioni, nelle agevolazioni previste dal Governo. In questa guida requisiti, tetto di spesa e come fare richiesta La domotica, si sa, ad oggi rappresenta un ritrovato a cui molti si affacciano, specialmente in contemporanea alla messa in opera di ristrutturazioni massicce all’interno del proprio immobile. Sistemi di automazione delle tapparelle, di accensione e regolazione delle luci e degli elettrodomestici, sono tanti gli esempi che si potrebbero fare riguardo agli interventi più richiesti La buona notizia è che anche le spese sostenute per la domotica possono rientrare nelle agevolazioni previste dal Superbonus 110%. Tuttavia esiste una condizione da rispettare: gli interventi in questione devono essere contestuali a lavori “trainanti” e devono, inoltre, rispettare i criteri di risparmio energetico previsti nei decreti ministeriali. Anche la domotica rientra nel Superbonus 110% Le agevolazioni in campo edilizio confermate dal governo Draghi rappresentano per molti italiani l’occasione per implementare la domotica, ovvero l’informatica applicata all’uso domestico. Tra questi il Superbonus 110%, a patto che il richiedente porti in detrazione dei lavori trainanti come il cappotto termico, impianti di condizionamento, nuovi infissi ed altro ancora. La domotica, infatti, rientra nell’alveo dei lavori “trainati” e, dunque, se effettuati autonomamente non danno diritto ad alcuna detrazione. Facendo qualche esempio pratico, rientrano sicuramente nel Superbonus 110% gli impianti domotici di termoregolazione dei consumi energetici, di regolazione degli impianti e accensione/spegnimento degli elettrodomestici da remoto. Ne fanno parte tutti gli interventi di “building automation” per la gestione del riscaldamento, climatizzazione e produzione di acqua calda. Oltre al Superbonus, la domotica può rientrare anche nell’Ecobonus se contestuale alla sostituzione di serramenti e infissi, all’installazione dei pannelli solari, alla gestione delle colonnine elettriche. Requisiti dei sistemi di building automation per la detrazione Irpef La domotica, o buildinig automation system, è detraibile ad alcune condizioni tassativamente stabilite dalla legge, le quali sono oggetto di verifica da parte dell’ENEA. A tal fine sarà necessario conservare la documentazione tecnica rilasciata insieme a fatture e scontrini che attestino le spese sostenute. I sistemi di domotica in questione dovranno indicare i consumi energetici, mostrando la temperatura di regolazione degli impianti, e consentire l’accensione, la regolazione e lo spegnimento da remoto. Quindi, ricapitolando sono ammissibili in detrazione con l’incentivo Superbonus le spese seguenti: fornitura e posa degli apparecchi necessari ad implementare i sistemi di building automation; l’acquisto di dispositivi indispensabili al loro utilizzo quali telefoni cellulari, telecomandi e tablet; la parcella corrisposta ai tecnici specializzati Superbonus 110 e domotica: ecco i massimali di spesa Prima di richiedere le agevolazioni spettanti, bisogna tenere in considerazione i massimali tassativamente fissati per legge. Per quanto riguarda la domotica, i massimali sono quelli previsti all’Allegato B del decreto 6 agosto 2020. fino a 13.636 euro in caso di Superbonus 110%, qualora la build automation sia considerato intervento “trainato”; fino a 23.076 in caso di Ecobonus. Come ottenerlo Le vie per ottenere l’agevolazione sono tre: la detrazione fiscale nel 730 nei 5 anni successivi, che diventano 4 se sostenute nel 2022; lo sconto direttamente applicato dal fornitore o da chi esegue i lavori; tramite cessione del credito corrispondente ad una banca, impresa o assicurazione. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento