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Home office con connessioni affidabili, balconi attrezzati e superfici autopulenti o facilmente igienizzabili: è questo l’identikit della casa post-pandemia, ambienti che puntano sugli spazi più che sugli oggetti. Parola di esperto La pandemia con tutto ciò che ne è risultato ha cambiato il nostro modo di pensare in questi mesi, ma soprattutto il nostro modo di vivere, le nostre abitudini, la ritualità quotidiana e in primis l’approccio al vivere gli ambienti della casa. Il British Medical Journal ci ha aggiornato su quali sono le misure più efficaci per igienizzare le nostre abitazioni, arredi, oggetti e complementi vari. Ma a monte di questo quadro ci sono interventi strutturali che partono proprio dal concept e dalla progettazione degli edifici, come dalla scelta di arredi e complementi, ed è quanto stanno studiando e mettendo a punto ingegneri, architetti e professionisti di tutto il mondo che si affidano soprattutto al mondo della tecnologia. Smart district Gli smart district (complessi residenziali all’avanguardia frutto generalmente della riqualificazione di aree periferiche delle città) sono una realtà già da qualche anno, quando l’emergenza Covid non era neanche immaginabile, e sono il modello residenziale che meglio fa immaginare come potrebbe essere la città del futuro. Per questo si sono rivelati perfettamente idonei ad accogliere le nuove esigenze abitative causate dalla pandemia. La casa non è più solo il luogo della vita domestica serale o festiva, ma diventa un “hub multifunzionale”. Tra i più recenti smart district in Italia c’è Feel UpTown, a Milano, sviluppato da EuroMilano S.p.A. in zona Cascina Merlata. Wi-fi condominiale, sala co-working con saletta riservata, palestra, locali wellness con doccia emozionale, hammam, musicoterapia e cromoterapia, campo da squash indoor, locali coperti per il parcheggio delle biciclette e ricarica elettriche, sala gioco e feste bimbi, cinema privato sono i principali servizi del complesso residenziale di target alto. Feel UpTown Rendering dello smart district milanese. “La drammatica esperienza della pandemia ha colpito duramente sia a livello sociale sia a livello economico. Il comparto edilizio, come tanti altri, subirà importanti conseguenze, ma crediamo che ci siano prospettive interessanti di ripresa”, ha spiegato il direttore tecnico Francesco Guerrera. “Feel UpTown, sin dalle prime fasi progettuali, è stato immaginato con soluzioni adatte a soddisfare le esigenze della nuova era che si va configurando. Questo deriva dall’aver assunto sin dall’inizio come driver di sviluppo del prodotto, i principi della “wellbeing city” e della “healthy city”, che oggi dettano le linee guida imprescindibili delle nuove residenze. Rendering Feel UpTown Sostanzialmente, non abbiamo dovuto apportare nessuna modifica al progetto, perché l’impostazione originaria prevedeva ad esempio, l’uso esclusivo di gran parte dei servizi condominiali, con la previsione della sanificazione dopo il loro utilizzo; avevamo già previsto ampie logge che abbiamo chiamato stanze all’aperto e che mai come in questi mesi si sono rivelate uno dei punti deboli delle abitazioni di gran parte degli italiani; abbiamo pensato inoltre a soluzioni intere molto versatili, che sostengono la nostra idea della casa come “hub” multifunzionale: privacy, tempo libero, lavoro, sono dimensioni che si affiancano nella nostra visione”. Il costo degli immobili è in media di 4.500 euro/mq. Nel progetto Torre Milano firmato dallo Studio Beretta Associati è previsto l’uso di lampade UV nel sistema VMC di tutti gli appartamenti per combattere i virus. Il sistema di sanificazione attiva PCO attraverso la fotocatalisi è in grado di uccidere batteri, virus, muffe, sostanze inquinanti e tossiche. Torre Milano Verde dentro e fuori Se non si vive all’interno di uno smart district (dove il dialogo con la natura è generalmente presupposto di un progetto consapevole) si può provvedere a organizzare gli spazi residenziali e dotarli degli strumenti necessari ai nuovi schemi quotidiani. Il rapporto con l’esterno e con il verde è fondamentale quando si deve passare tanto tempo al chiuso. Ecco allora che, se si ha a disposizione un balcone, possiamo provare a renderlo più funzionale e vivibile. In base al tipo di terrazzo si può pensare di dotarlo di copertura, per sfruttarlo maggiormente, arredarlo e soprattutto arricchirlo quanto più possibile con piante e moduli verdi, orizzontali e verticali. Ortisgreen – HUB: il modulo in alluminio riciclato e disponibile in diverse finiture, può ospitare 8 piantine. Adatto a piante in vaso da 7 a 14 cm di diametro, ha un ingombro molto piccolo (50x50x11,75 cm, il modello base) e può essere combinato in moduli diversi da appendere a parete. L’irrigazione è manuale. Costa 120 euro. Le soluzioni sono molteplici e vi sono installazioni che permettono di allestire con poco più di 100 euro/mq veri e propri quadri verdi in casa, e anche di progettare piccoli orti interni (piante aromatiche per la cucina, verde decorativo per il soggiorno, ecc..). D’altra parte le proprietà antinquinanti delle piante sono noti da sempre e oggi c’è anche la Salutogenic Design (la scienza che mira al raggiungimento dei buoni stili di vita e alla progettazione di spazi benefici per la salute) a ricordarcelo. Rivestimenti esterni La ceramica è di per sé un materiale che si igienizza molto facilmente (in alcuni casi, se dotata di speciali tecnologie presenta caratteristiche autopulenti), per questo risulta molto efficace in un momento come questo. Il suo impiego negli involucri edilizi e nelle facciate risulta, inoltre, molto impattante a livello estetico: si possono avere superfici tridimensionali, che creano ombre e giochi d luci e moduli dalle tonalità cangianti che producono gradevoli effetti ottici. Diamante R20 BOA è il prodotto disegnato da AF*Design per Casalgrande Padana che introduce la tridimensionalità nell’elemento piastrella. La sua forma diamantata permette alle pareti di mutare metro dopo metro, di rivelarsi e di nascondersi, di rendersi visibili attraverso trasparenze cangianti e riflessi minimi, offrendosi sempre differenti alla percezione. I moduli di 10×20 cm e 60×60 permettono la massima flessibilità e adattabilità nel rivestimento di pareti di grandi e piccole dimensioni Superfici interne – Rivestimenti antibatterici, ceramica sanitaria autopulente, vetro Esistono già da diversi anni sul mercato prodotti per pavimenti e rivestimenti con una superficie a base di biossido di titanio (TiO2): attivano e sfruttano le proprietà dei materiali fotocatalitici. In alcuni casi presentano proprietà di idrofilicità, sono fotocatalitiche e rendono la pulizia molto semplice (la sporcizia fa più difficoltà ad aderire e si possono utilizzare acqua e saponi neutri per rimuoverla). La presenza dell’argento consente l’attività antibatterica (lotta ai ceppi batterici più comuni come l’Escherichia Coli, lo Staphilococcus Aureus Methicillin-resistant, MRSA – antibiotico resistente) anche in assenza di luce naturale (Active Clean Air & Antibacterial Ceramic di FMG). Ambientazioni con la linea MaxFine di FMG – Fabbrica Marmi e Graniti, grandi lastre dotate del sistema Active Clean Air & Antibacterial Ceramic a base di biossido di titanio Altre superfici presentano tecnologia Microban®, una pellicola di ioni d’argento integrata nei prodotti già in fase di cottura che permette di eliminare addirittura fino al 99,9% dei batteri (linea Protect di Panaria). Opificio 22/a ed Eternity di Panaria, con superficie antibatterica della linea Protect Sul fronte dei materiali pregiati, da Marmo Arredo arriva Gekil®, la tecnologia ad attività anti-patogena che non dipende dalla luce e che quindi garantisce una copertura costante. Lastra con tecnologia Gekil, un trattamento ad attività anti-patogena costante e indipendente dalla presenza della luce. Infine il marchio Scarabeo Ceramiche ha presentato un sistema combinato di protezione antibatterica con caratteristiche specifiche autopulenti. Si chiama ScaraBIO System e si integra nella superficie della ceramica sanitaria (lo scudo protettivo antibatterico è sempre attivo con o senza luce e non necessita di raggi UV per l’attivazione). Ambientazione con sanitari della linea Diva di Scarabeo che presenta il trattamento permanente ScaraBIO System. Tra i vetri un modello trai più performanti in questo senso è Sgg Timeless, di Saint Gobain Glass: grazie ad un trattamento anti-corrosione, ha una elevata trasparenza e non si opacizza. È anche più facile da pulire: l’acqua scivola istantaneamente sulla superficie del vetro, limitando la formazione di depositi di calcare e macchia oltre ad escludere la condensa. Il trattamento è il risultato di un brevetto depositato e si ottiene attraverso l’applicazione in stabilimento di un deposito magnetronico in ambiente sottovuoto. Il trattamento, inoltre, dura nel tempo senza perdere la sua efficacia. SGG Timeless di Saint Gobain è un vetro per doccia sul quale è stato applicato un deposito trasparente. Semplifica la manutenzione dei vetri soggetti a schizzi d’acqua, come nella doccia o nelle vasche. è un vetro per doccia sul quale è stato applicato un deposito trasparente. Semplifica la manutenzione dei vetri soggetti a schizzi d’acqua, come nella doccia o nelle vasche. In questo periodo può essere molto importante anche la riqualificazione dei pavimenti esistenti, senza demolirli ma rinnovandoli in modo da garantire sanificazione senza spendere cifre troppo alte. Ipm Italia propone la tecnologia IPM SANIX specifica per superfici in resina che garantisce superfici igienizzate e protette da agenti esterni e dall’azione di microrganismi patogeni. IPM SANIX, sanificazione delle superfici in resina Purificare l’aria La tecnologia ci aiuta anche a migliorare la qualità interna dell’aria. Si può far ricorso ai numerosi sistemi di VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) che permottono il ricambio costante di aria e l’espulsione dei VOC (composti chimici rilasciati dagli oggetti presenti in casa). E insieme affidarci ai purificatori per ambienti che funzionano attraverso ioni di ossigeno negativi e positivi. Viessmann – Vitovent 100-D. Adatta alla ventilazione della zona giorno e notte; il funzionamento continuo del sistema di ventilazione assicura un costante ricambio d’aria e lo smaltimento dell’umidità. Per garantire il continuo ricambio d’aria, occorrono almeno due unità Vitovent 100-D in funzionamento alternato: mentre una immette aria di rinnovo in ambiente, l‘altra estrae l‘aria viziata verso l‘esterno. Il calore contenuto nell‘aria estratta riscalda lo scambiatore ceramico di Vitovent 100-D. Dopo circa 70 secondi il ventilatore inverte la direzione del flusso e il calore accumulato nello scambiatore viene ceduto all’aria di rinnovo. Homedics – Total Clean. Purifica l’aria grazie alla forza filtrante a 5 stadi che permette di rimuovere il 99,97% degli allergeni presenti nell’aria fino a 0.3 micron ed eliminare germi, batteri e virus. L’opzione ionizzatore aiuta il processo di purificazione in quanto produce ioni di ossigeno a carica negativa e positiva che attaccandosi alle particelle attratte dalla ventola, ne aumentano le dimensioni permettendo al filtro di trattenerle e quindi di eliminarle. Home office Infine, la permanenza in casa e la necessità di praticare lo smart working ci hanno trasmesso come non mai l’importanza di creare spazi di intimità, piccoli angoli dove lavorare con il pc, librerie e moduli contenitori per archiviare volumi e documenti. Non è difficile creare uno spazio home office a casa, anche qui le soluzioni sono molteplici e le aziende propongono opzioni per qualsiasi esigenza. Il nuovo modulo Bigfoot smartworking di Protek, profondo solo 60 cm, permette ci creare facilmente in casa una perfetta postazione di lavoro, completa di tavolo a ribalta, spazi per i device, il pc, vani per i documenti, prese elettriche e tutti gli accessori Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento