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Il protocollo GBC Condomini punta a guidare le scelte progettuali e realizzative a un’edilizia efficiente e resiliente, potendo così migliorare buona parte del patrimonio immobiliare esistente Indice degli argomenti: Edilizia efficiente: l’importanza della resilienza GBC Condomini: gli elementi di novità L’edilizia efficiente è una priorità che passa attraverso un’attenta opera di riqualificazione. Non è solo una priorità ma un’enorme opportunità, se si imparasse a considerare il parco immobiliare residenziale, costituito da 12 milioni di edifici, il 70% dei quali in classe energetica F o G come un giacimento inesplorato. Come sfruttare questo potenziale e renderlo efficiente, puntando a migliorare prestazioni, comfort e benessere abitativo? Attraverso uno specifico protocollo. Da questi presupposti è nata da poche settimane GBC Condomini, sotto forma di un manuale frutto di un lavoro pluriennale da parte del Green Building Council Italia. “Esso rappresenta il riferimento per una prima concreta applicazione a dei casi reali con lo scopo di fornire agli operatori di mercato un riferimento metodologico alla riqualificazione degli edifici esistenti adibiti a residenza multipla assimilabili ai ‘condomini’, attraverso il quale sia possibile poi sviluppare analisi di fattibilità tecnica ed economica con l’applicazione di modelli di finanziamento innovativi”. GBC Condomini si rivolge agli edifici residenziali che devono essere riqualificati e che sono composti da più unità immobiliari. Il protocollo prevede una fase di indagine preliminare sulla durabilità e resilienza dell’edificio, a cui seguono uno o più interventi sulla struttura, l’involucro e la parte impiantistica, che permettono un miglioramento prestazionale dell’intero edificio. Edilizia efficiente: l’importanza della resilienza GBC Condomini può essere applicato anche ad edifici antecedenti al 1945, guidando e verificando la riqualificazione sostenibile certificata di qualità. In Italia quasi tre quarti del patrimonio immobiliare residenziale esistente è stato realizzato prima del 1980. Urge quindi la necessità di un’edilizia efficiente. Uno dei principali meriti del lavoro congiunto degli esperti GBC è stato di semplificare e snellire il lavoro documentale, arrivando a pubblicare un manuale di 88 pagine. «Inoltre, sono stati aggiunti degli elementi che nei protocolli tradizionali non erano presenti. Uno di questi è la resilienza», sottolinea Giuliano Dall’O’, docente del Politecnico di Milano e former president GBC Italia. La Resilienza – novità assoluta – entra a far parte delle categorie, insieme a Connessione e Territorio, Acqua e Energia, Materiali e Risorse, Qualità Percepita, Gestione e Innovazione. La resilienza viene tratta in modo ampio e specifico: si parte dalla resilienza documentale per andare a delineare le vulnerabilità, pericolosità ed esposizione del sistema condominio in modo da fornire gli elementi di valutazione per gli interventi di riqualificazione. L’attenzione e la cura riguardanti questo tema si riflette tanto nella cura realizzativa dei lavori di riqualificazione fino al ripensamento dell’edificio anche con la finalità di migliorare la qualità della vita dei residenti. A questo proposito sono compresi i criteri del cantiere sostenibile e degli spazi sociali. Nel primo si lavora a ridurre l’inquinamento generato dalle attività di costruzione “mediante il controllo dei fenomeni di erosione del suolo, di sedimentazione delle acque riceventi e la produzione di polveri, nonché tutelare il benessere e la salubrità dei residenti e dei lavoratori durante le attività edilizie”. Nel secondo si punta a “rifunzionalizzare gli edifici esistenti individuando aree ad uso collettivo, interne ed esterne all’edificio, che svolgano funzione di spazi di relazione e inneschino dinamiche insediative con effetti positivi sotto il profilo sociale, culturale, economico e della salute umana”. «Questo fa di GBC Condomini un protocollo attento anche alle finalità ESG, quindi ambientali, sociali e di governance», afferma Dall’O’. GBC Condomini: gli elementi di novità GBC Condomini propone diversi altri elementi di novità che non si trovano in altri protocolli. Sono dettagli di grande attenzione al benessere dei residenti oltre che di edilizia efficiente. Un esempio è, nel capitolo sulla Qualità Percepita, dove trovano spazio tra i crediti anche le pulizie ecosostenibili. «La snellezza del manuale deve essere vista come un elemento di valore finalizzata a semplificare, ma non a banalizzare. Tutt’altro: la cura nell’attuare questo protocollo passa dall’attenzione a tutti i singoli dettagli e crediti», rileva il former president GBC Italia, segnalando anche un altro aspetto positivo: il recupero di un concetto che riprende quello del fascicolo del fabbricato. «L’idea che prevale è di mettersi a posto con il passato, verificare il presente a norma di legge e mantenere lo stabile anche nel futuro su canoni ottimali». Per far sì che le buone pratiche di conduzione del condominio possano trovare collaborazione e condivisione da parte dei cittadini, operando a favorire un “buon clima” tra i condòmini il manuale prevede l’introduzione di un mediatore condominiale. È una funzione svolta da una figura “adeguatamente formata e riconosciuta dai condomini”, preferibilmente dall’amministratore di condominio. Solo così, attraverso scelte ragionate e condivise è possibile arrivare a risultati di eccellenza, come quelli ottenuti a Torino nel condominio Teodosia. È stato il caso pilota di applicazione del protocollo per la certificazione, seguito da Lorenzo Balsamelli coordinatore del Protocollo GBC Condominio, un esempio applicativo che ha mostrato la fattibilità e la positività del lavoro svolto. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento