Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Indice degli argomenti Toggle Edilizia sicura: la radioattività naturale dei minerali dei prodotti da costruzioneCosa prescrive l’UE in materia di sicurezzaIl percorso verso una norma aggiornata L’edilizia sicura parte dalla esatta conoscenza dei materiali. In particolare, è bene sapere se la radioattività naturale, caratterizzante i prodotti da costruzione, sia contenuta in valori tali da non pregiudicare la salute dei lavoratori e dei futuri residenti. Essi, infatti, possono contenere minerali con livelli elevati di radioattività naturale, che possono esporre le persone alle radiazioni. Dato che mediamente ognuno di noi trascorre l’80% del proprio tempo in ambienti chiusi, è necessario determinare l’esposizione alle radiazioni provenienti dai materiali costruttivi. Per questo è bene contare su parametri definiti e accurati. A tale proposito, è da segnalare la ricerca condotta dal Joint Research Centre della Commissione europea. Essa ha convalidato l’accuratezza e la precisione del futuro metodo di riferimento, utilizzato per stabilire i livelli di radioattività naturale di alcuni specifici radionuclidi nei prodotti da costruzione. Come spiega lo stesso JRC, tale metodo fa parte della marcatura CE, ovvero della marcatura di conformità obbligatoria che riguarda più di 20 gruppi di prodotti, oltre a quelli da costruzione, spaziando dai giocattoli agli ascensori. Edilizia sicura: la radioattività naturale dei minerali dei prodotti da costruzione In futuro i produttori dovranno utilizzare il metodo di riferimento per la marcatura CE quando dichiareranno la quantità di radiazioni emesse dal loro prodotto, specifica il JRC. Ecco perché è importante avere un metodo preciso e convalidato di riferimento, in grado di valutare con precisione la radioattività naturale dei prodotti da costruzione, innanzitutto per contare su un’edilizia sicura, anche perché il settore dei minerali da costruzione costituisce la più grande industria estrattiva non energetica dell’Unione Europea. L’UE vanta il tonnellaggio più elevato di minerali estratti, il maggior numero di aziende e dipendenti e il maggior fatturato. Sabbia, ghiaia e pietra naturale frantumata costituiscono gli aggregati, ovvero i minerali da costruzione più comuni. Ci sono poi le argille per mattoni, il gesso e le pietre naturali. La domanda di minerali da costruzione è elevata, spiega la Commissione Europea. Il settore è costituito principalmente da Pmi che gestiscono oltre 20mila siti di estrazione L’UE è il più grande produttore di gesso estratto al mondo, rappresentando circa il 25% del totale mondiale, mentre sulla pietra naturale detiene circa il 35% della produzione globale di pietra naturale, di cui oltre l’80% in Italia, Grecia, Spagna e Portogallo. Un’altra ragione significativa nel contare su un metodo accurato per stabilire i livelli di radioattività naturale di radio-226, torio-232 e potassio-40 è l’opportunità di fornire un parametro utile a progettisti e architetti per considerare e confrontare la radioattività naturale nei prodotti da costruzione, “proteggendo così le persone dagli effetti dell’esposizione a lungo termine a un’elevata radioattività naturale”, specifica lo stesso JRC. I materiali da costruzione, come mattoni, marmo e granito, pur contenendo livelli molto bassi di radioattività naturale, possono emettere radon man mano che si decompongono, il che può aumentare i livelli di radon all’interno delle abitazioni, ricorda l’Agenzia di protezione ambientale UE. Cosa prescrive l’UE in materia di sicurezza La Direttiva sulle norme fondamentali di sicurezza a livello UE impone a tutti i Paesi membri di garantire che siano determinate le concentrazioni di attività dei tre radionuclidi in grado di destare preoccupazione dal punto di vista della radioprotezione e che le radiazioni risultanti l’esposizione possa essere valutata prima della loro immissione sul mercato. Il metodo di riferimento, recentemente convalidato dagli scienziati del JRC, garantisce che tutti i produttori adottino un approccio coerente. La precisione del metodo è stata valutata con sei materiali edili (cemento, intonaco, calcestruzzo fresato, aggregati e blocchi di argilla espansa, in pezzi e in forma fresata), analizzati da 15 laboratori in una valutazione collaborativa. Il percorso verso una norma aggiornata È bene sottolineare che la quantità di radioattività nei materiali da costruzione al vaglio dei ricercatori del JRC è risultata insignificante. In ogni caso è importante contare su un metodo preciso che porti a una norma in grado di fungere da parametro a proposito. Confermata la bontà del metodo, comincia ora il percorso che porterà il Comitato Europeo di Normalizzazione a discutere i risultati della validazione in modo da aggiornare il progetto di norma europea EN 17216. Dopo la sua pubblicazione come norma EN completamente validata, il metodo può essere utilizzato come metodo di riferimento nelle norme europee armonizzate per i prodotti da costruzione. Sulla base di questi standard di prodotto, produttori e distributori di prodotti da costruzione possono dichiarare la radioattività naturale nei loro prodotti, fornendo così materiali affidabili per un’edilizia sicura. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento