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Il superbonus può essere una grande occasione per fare efficienza energetica in edilizia. Ma che ruolo può avere una Energy Service Company? E quali benefici può offrire agli utenti finali? Indice degli argomenti: ESCo: cos’è la Energy Service Company, realtà attiva per l’efficienza energetica Il ruolo delle ESCo nel percorso verso il Superbonus 110% Che benefici può assicurare affidarsi a una ESCo? Per fare efficienza energetica in edilizia che ruolo possono svolgere le ESCo, ovvero le Energy Service Company? Conosciute finora nell’ambito industriale, oggi più che mai possono divenire realtà strategiche per “traghettare” le istanze dei cittadini verso la possibilità di ottenere il Superbonus 110%, contando quindi su una casa più efficiente. Ma, come ha recentemente sottolineato AssoESCo, serve tempo perché si possa sperare di raggiungere un risultato di vasta portata e riuscire a centrare l’obiettivo di decarbonizzazione del patrimonio immobiliare esistente. ESCo: cos’è la Energy Service Company, realtà attiva per l’efficienza energetica Acronimo di Energy Service Company, la ESCo è un’impresa capace di fornire i servizi tecnici, commerciali e finanziari necessari per realizzare un intervento di efficientamento energetico, assumendo su di sé il rischio tecnico, ovvero garantendo una quota di riduzione dei consumi e stipulando un contratto in cui i proventi della ESCo sono correlati all’efficienza generata. (il cosiddetto contratto EPC – Energy Performance Contract). Opera in campo industriale e civile. Efficienza energetica in edilizia: lo scenario in cui si innestano le ESCo «Il ruolo delle ESCo dovrà essere costruito perché il Superbonus è uno strumento nuovo. Ma è fondamentale pensare in prospettiva ai benefici che si potrebbero ricavare dall’effetto di una sensibile decarbonizzazione del patrimonio edilizio italiano, che è sì in parte storico, ma in parte è vecchio e non aggiornato», afferma Vittorio Cossarini, presidente AssoESCo l’Associazione di riferimento delle società di servizi energetici. Proprio lui di recente, insieme alla vice presidente Simona Ferrari in rappresentanza dell’ente, in audizione al Parlamento ha espresso soddisfazione per i meccanismi del Superbonus 110%. Ma ha anche evidenziato le potenzialità e le urgenze: «attualmente il tasso di riconversione annuo degli edifici in Italia è pari al 2%: stando agli obiettivi fissati in tema di efficienza energetica servirebbero 50 anni. Troppi. Tuttavia, la situazione cambierebbe sensibilmente se si riuscisse a portare il tasso anche solo al 3% annuo: in tal modo si potrebbe centrare l’obiettivo fissato al 2050». Per questo AssoESCO ha posto la necessità di prolungare la durata degli incentivi in modo da garantire un aumento costante e sostenibile degli interventi di riqualificazione, con beneficio per chi abita gli edifici sia in termini di risparmio energetico che di comfort oltre che per l’aumento del valore degli immobili. «È importante allungare i tempi di durata degli incentivi, ma è altrettanto necessario che non si ripetano errori commessi in altri ambiti nei quali, al momento dell’eliminazione dei bonus, non è stata creata una filiera che è il presupposto fondamentale per condurre il processo virtuoso di risanamento edilizio a lungo termine». Il ruolo delle ESCo nel percorso verso il Superbonus 110% Le Energy Service Company «sono il soggetto adatto per fungere da aggregatori sul mercato, composto da operatori indipendenti, imprese edili di piccola o media dimensione, dei singoli professionisti che sono in contatto con gli amministratori e con tecnici competenti e certificati per svolgere certificazioni energetiche, progetti e asseverazioni», spiega Cossarini, evidenziando che il ruolo delle ESCo nel percorso del Superbonus 110% è strategico in quanto si tratta di realtà con competenze tecnologiche, finanziarie, regolatorie. «Il mercato dividerà poi i compiti: le ESCo di maggiori dimensioni, spesso multiutility, sono attrezzate e dominano già l’intera filiera; le ESCo di minori dimensioni probabilmente diventeranno aggregatori di professionalità sul mercato per mettere in piedi filiere, magari locali, che siano in grado di operare come punto unico di accesso al sistema, dalla realizzazione dell’intervento alla gestione dell’incentivo. Portando in questo modo valore a operatori competenti, ma di qualsiasi dimensione. Un soggetto con competenze trasversali come una Energy Service Company è un elemento imprescindibile per aggregare i vari attori, dalla diagnosi energetica al lavoro edile, dalla realizzazione del progetto al rapporto con istituti finanziari. In tutti i casi, affinché questo avvenga è necessario che la durata degli incentivi venga prorogata di almeno 2/3 anni, come sembra ci si stia orientando nelle sedi istituzionali. Altrimenti non ci sono i tempi per la costruzione di filiere robuste che inneschino un ciclo permanente». Che benefici può assicurare affidarsi a una ESCo? Cossarini non ha dubbi: «la trasversalità delle competenze. Ribadisco: una ESCo è in grado di aggregare tutti gli attori in modo da fornire un lavoro “chiavi in mano” verificando tutti i passaggi in maniera neutrale. Nei confronti di un condominio e di chi lo abita può operare non come un fornitore, ma come partner». Ma come è possibile mettersi in contatto con questi soggetti? «Un primo punto di riferimento sono gli enti associativi come AssoESCo, ad esempio, oppure ci si può rivolgere al proprio amministratore di condominio. Ma, ribadisco, è un settore e una circostanza del tutto nuove, che si sta conformando ora, in un mercato che si sta definendo». Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento