Elettrosmog: quali sono i rischi per la salute?

Negli ultimi decenni il progresso tecnico e scientifico di tutti i settori produttivi e terziari ed in particolare di quelli delle telecomunicazioni e dell’energia ha provocato un notevole incremento dell’esposizione della popolazione a campi elettromagnetici a bassa ed alta frequenza. Si può riassumere tutto ciò con una sola parola: elettrosmog.Elettrosmog: quali sono i rischi per la salute?I campi elettromagnetici a bassa frequenza sono provocati da tutto ciò che funziona o che viene attraversato dalla corrente elettrica a 50 Hz come ad esempio linee elettriche, apparecchi ed impianti elettrici ecc., mentre i secondi sono generati dalle antenne di trasmissione di segnali radiotelevisivi, radar e telefonici (cellulari e stazioni radiobase).

Per quanto riguarda i campi a bassa frequenza gli studi di laboratorio mostrano effetti sul sistema ormonale, sui bioritmi, sul metabolismo del calcio e sul comportamento.

I rischi legati all’elettrosmog

Gli studi epidemiologici indicano, inoltre, un incremento del rischio di contrarre tumori ed in particolare leucemia infantile per esposizioni prolungate a campi magnetici a 50 Hz d’intensità anche non elevatissime. In riferimento all’esposizione a campi elettromagnetici ad alta frequenza, pur anche con effetti diversi e con grado di sicurezza inferiore dovuto al minor numero di studi effettuati, i rischi sanitari sono similari.

Nell’ambito di un sistema di prevenzione, ed in attesa di risultati degli studi ancora in corso, é quindi auspicabile una legislazione di tutela che accanto all’introduzione di limiti adeguati ai risultati delle ricerche scientifiche, eventualmente modificabili sulla base dei progressi della conoscenza nel settore, attui una politica di informazione della popolazione, di prevenzione per gli impianti di nuova costruzione (in particolare antenne radio-base ed elettrodotti) e di bonifica di quelli esistenti (elettrodotti ed antenne radiotelevisive) utilizzando tecnologie meno inquinanti.

Una capillare informazione, affiancata da un sistema di controllo permetterebbe inoltre di ridurre notevolmente il rischio elettrosmog presente all’interno delle abitazioni e causato dai circuiti e dagli apparecchi elettrici domestici; in questo caso le bonifiche sono peraltro più semplici, efficaci ed economiche.

In ogni caso é consigliabile mantenere il livello di inquinamento il più basso possibile, in particolare modo nelle zone di riposo quali le stanze da letto ed in quelle dove soggiornano soggetti più deboli quali anziani, malati e bambini.

La valutazione dell’eventuale rischio connesso ai campi elettromagnetici necessita di un rilevamento delle loro intensità e di una identificazione della loro provenienza. Sulla base dei valori riscontrati sarà possibile evidenziare la presenza o meno di situazioni di pericolo e approntare le necessarie contromisure atte a minimizzarle o eliminarle.

Negli ambienti domestici ed in assenza di fonti esterne significative quali linee ad alta tensione e/o antenne di trasmissione radiotelevisiva o telefonica, l’apparecchio maggiormente efficace nel settore della difesa da campi elettrici a bassa frequenza è il disgiuntore di corrente: un dispositivo automatico in grado di annullare la tensione di rete (presente nei cavi elettrici anche in assenza di richiesta di corrente) da tutta la linea elettrica “a valle” del disgiuntore quando gli apparecchi funzionati elettricamente e/o le prese collegate non sono in uso.

Radionica

Radionica nasce nel 1995 dall’idea di Antonio Brunetti e Francesco Di Donato, geologi e con esperienza nel campo ambientale a largo spettro. Istituto di ricerca e servizi nel settore della qualità degli ambienti di vita e di lavoro, ispirato ai più rigorosi criteri di scientificità, con attività incentrata a monitoraggio, consulenza e progettazione inerenti le problematiche relativa all’inquinamento elettromagnetico, e con attrezzatura adeguata al soddisfacimento delle più diverse esigenze: sia per il privato che per l’Ente Pubblico.

L’Istituto Radionica è attivo nei settori della formazione e dell’informazione, anche con proprie pubblicazioni tra cui “Elettrosmog – Onde pericolose conoscerle per evitarle”, come anche produzione di servizi, progettazione e realizzazione di prodotti, tra cui un disgiuntore di corrente atto all’eliminazione dei campi elettrici nelle abitazioni.

Brunetti e Di Donato, coordinatori del comitato tecnico “Campi elettromagnetici e geobiologia” dell’Istituto BioediliziaItalia, e coordinatori “settore Elettrosmog” dell’Associazione Consumatori ARCO, sono docenti nei seminari e corsi di formazione BioediliziaItalia, INBAR, ANAB, e in diversi corsi regionali relativi ai settori ambiente e costruito ecocompatibile.

antonio.brunetti@bioediliziaitalia.org
francesco.didonato@bioediliziaitalia.org

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