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Realizzato in soli 3 mesi l’Emergency Hospital 19, curato dall’Architetto Filippo Taidelli, è un progetto ospedaliero che unisce un’architettura sostenibile e versatile, capace di rispondere a situazioni di emergenza, all’attenzione per l’uomo. Veloce da realizzare può essere facilmente smontato e trasportato Indice degli argomenti: Il Progetto Attenzione al paziente prima di tutto La sostenibilità Nato dalla collaborazione tra Humanitas e Techint e curato dall’Architetto Filippo Taidelli, l’Emergency Hospital 19 è un innovativo ospedale che unisce tecnologia all’avanguardia, attenzione alla sostenibilità e alle esigenze dei pazienti, a massima flessibilità in grado di rispondere alle emergenze di natura infettiva che gli ospedali devono affrontare, sia temporanee che permanenti. Si tratta di una struttura versatile che può essere facilmente smontata e trasportata in caso di necessità ma può anche essere definitiva. Il progetto L’Emergency Hospital 19 inaugurato il 24 luglio è stato realizzato durante l’emergenza Coronavirus in soli tre mesi accanto al pronto soccorso dell’Humanitas di Rozzano, grazie alla collaborazione dei vari partner coinvolti, tra cui Intesa Sanpaolo, TenarisDalmine e Fondazione Rocca e rappresenta una possibile risposta alla necessità di avere strutture ospedaliere efficienti e sicure, capaci di rispondere alle emergenze sanitarie senza impattare sugli altri reparti e sulle cure dei pazienti ordinari. Si tratta dunque di un progetto pilota che potrebbe diventare un nuovo modello, attraverso la realizzazione di strutture modulari da affiancare in via temporanea o permanente agli ospedali, in modo da garantire prima di tutto ingressi separati per i pazienti con la possibilità di affrontare tempestivamente le situazioni emergenziali. La struttura grazie ai monoblocchi di cui si compone, è versatile e può crescere senza vincoli o essere facilmente smontata, si può adattare al contesto ambientale e può essere personalizzata. La struttura prevede un sistema modulare prefabbricato e replicabile, formato da sei moduli principali, con precise funzioni (Modulo Pronto Soccorso, Modulo O.B.I. e Servizi diagnostici; Modulo Terapia Intensiva; Modulo Servizi accessori e di supporto; Modulo Degenza; Modulo Area Interventistica), cui possono aggiungersi altri possibili sottomoduli per la miglior suddivisione dello spazio. Attenzione al paziente prima di tutto Coerentemente con la filosofia di Humanitas, l’architetto Taidelli ha posto molta attenzione all’umanizzazione degli spazi, processo che può aiutare in maniera significativa il percorso di guarigione, attraverso la valorizzazione degli aspetti emozionali, intellettuali e sensoriali. Spazio dunque alla luce naturale grazie alla presenza di grandi finestre, dotate di veneziane e serigrafie esterne al vetro per evitare l’effetto di abbagliamento o il surriscaldamento. Render degenze Considerando che i pazienti a volte trascorrono anche parecchi giorni nelle stanze, anche la carta da parati, a strisce pastello multicolori posta alle pareti di stanze e corridoi, è stata scelta per rendere il soggiorno meno informale, per dare serenità ai degenti. Per lo stesso motivo i pavimenti simulano simulano un caldo deck di legno e i corpi illuminanti sono a luce calda. Render terapia intensiva Anche le aree verdi divengono parte del progetto sia per la funzione terapeutica che la natura può svolgere sia per la capacità di mitigare il surriscaldamento. Il verde diviene così protagonista nei vari reparti, e anche i pazienti allettati possono godere della vegetazione grazie alla presenza di piante, arbusti, essenze fiorite e aromatiche poste in corrispondenza delle finestre. La zona patio è il centro attorno a cui si sviluppano i reparti operativi e di degenza e assume un valore terapeutico grazie alla presenza di piante aromatiche note per i benefici sulla sfera emotiva, ma anche piante sempreverdi e a fioriture colorate, altre che attirano farfalle e piccoli alberi. La sostenibilità Grazie a una serie di accorgimenti tecnici e impiantistici, l’Emergency Hospital 19 è un ospedale sostenibile: l’involucro è studiato in modo da abbattere fino al 50% l’energia termica in entrata, limitando così i consumi per la climatizzazione; inoltre grazie alla doppia pelle, più o meno traspirante, la struttura riesce ad adattarsi alle diverse condizioni climatiche sfruttando al massimo le risorse disponibili (sole, vento, vegetazione, …) per contenere le dispersioni energetiche invernali e controllare il surriscaldamento estivo. Le facciate La seconda pelle è modulare e si adatta alle condizioni climatiche e architettoniche richieste dal contesto geografico, aiuta il comfort ambientale e limita i consumi energetici: è formata da due elementi, pelle e ciglia. La pelle è formata da una serie di lamelle verticali in alluminio colorato che creano diversi effetti a seconda della prospettiva da cui la si guarda. I colori delle lamelle si possono utilizzare in combinazioni diverse sulle varie facciate. Le ciglia sono imbotti metallici colorati che incorniciano le finestre, riparano dal sole senza limitare la vista. Emergency Hospital 19 è la prima di tre strutture dedicate all’emergenza in via di costruzione a Bergamo, presso Humanitas Gavazzeni, e Castellanza, presso Humanitas Mater Domini. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento