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A Klimahouse va in scena il futuro della bioedilizia. Le startup più innovative e la vincitrice del Future Hub Award, premio di migliore realtà imprenditoriale dell’anno Indice degli argomenti: Le Startup: il futuro della bioedilizia FBP – Future is a Better Place Meo Energy Glass to Power Eneren Paleadomus Radicsol Wood Control La fiera di Bolzano Klimahouse è il punto di riferimento in Italia e nel Mondo nel settore green, dell’architettura sostenibile e le tecnologie ad essa connesse più innovative: dalle energie rinnovabili, all’impiantistica, ai sistemi domotici, ai materiali, all’economia circolare. Negli ultimi anni, le innovazioni più brillanti nel campo della bioedilizia sono sbocciate proprio qui, a Bolzano. Ricordiamole brevemente: Rice house, da scarto del riso a risorsa edile, Mas Roof, tetto modulare, antisismico e green, Tante Lotte Design, pannelli acustici da lana di pecora riciclata, Powahome, dispositivo domotico per la casa, Nova Somor, motore solare termodinamico a bassa temperatura. Le Startup: il futuro della bioedilizia L’edizione 2020 ha presentato una selezione di startup del settore della bioedilizia, ben 11 che, il 24 Gennaio, si sono sfidate per il premio Future Hub Award: Accademia della Bioarchitettura, Bio Building Block, FBP – Future is a better place, Glass to Power, Graffiti 4 Smart City, Eneren, Meo Energy, Paleadomus, Radicsol, Rentmas, Wood Control. L’obiettivo del premio è aiutare tutte le nuove realtà imprenditoriali operanti nel settore dell’architettura sostenibile, che contribuiscono all’innovazione, ad entrare velocemente in contatto con partner industriali in grado di accompagnarle sul mercato. Quest’anno, nella sfida tra startup, ha trionfato FBP aggiudicandosi ben due trofei: oltre al Future Hub Award, anche il Premio Speciale CasaClima. Il riconoscimento del pubblico va all’austriaca Meo Energy. Scopriamo il progetto vincente e alcuni che si distinguono per innovazione e sostenibilità. FBP – Future is a Better Place Future is a Bette Place (FBP) si aggiudica un doppio premio: Primo Premio Future Hub Award e Premio Speciale Casaclima. L’azienda riminese vince la quinta edizione del Klimahouse 2020, grazie a “Fybra”, un dispositivo smart in grado di rilevare la qualità dell’aria nelle scuole. Combina un sensore che comunica con un algoritmo ed è capace di segnalare quando c’è la necessità di attuare un ricambio d’aria nelle aule e aprire le finestre. “Fybra” by FBP, vincitrice del Future Hub Award a Klimahouse 2020 (fonte: video33.it) Oltre al primo premio, si è aggiudicata il Premio Speciale CasaClima “Abbiamo voluto assegnare a FBP il nostro premio perché la loro idea è altamente innovativa e si sposa al meglio con la nostra vision”, ha spiegato Ulrich Santa, direttore dell’Agenzia CasaClima. “Hanno creato un prodotto efficace che aiuta a migliorare uno di quei parametri, la qualità dell’aria, fondamentali per poter rendere un edificio o una stanza sostenibile”. FBP (Future is a Better Place), spin-off del gruppo Focchi (leader nel campo della progettazione dei sistemi di involucro edilizio), è la prima azienda del suo genere in Italia. Combina il mondo tradizionale delle ESCO (Energy Service Company) con il mondo immobiliare, investendo direttamente su riqualificazioni energetiche sia di edifici che di impianti e processi industriali. Il suo obiettivo è rendere il futuro più sostenibile. Grazie alla sua esperienza, il Gruppo Focchi ha intercettato il bisogno della riqualificazione degli edifici, in particolare quelli direzionali e del terziario (uffici, alberghi, grande distribuzione, ospedali). La maggior parte del patrimonio edilizio italiano è infatti obsoleto con ricadute in termini di inefficienza energetica e disconfort per gli abitanti. Meo Energy La Startup austriaca Meo Energy si aggiudica l’Audience Award, il premio speciale conferito dal pubblico. Premiata per l’innovativo sistema hardware/software in grado di gestire i flussi di energia (calore ed elettricità) all’interno delle abitazioni. Il sistema Meo energy è composto di due elementi, che interagiscono tra loro: BOX: hardware COCKPIT: software Il software, comunicando con il dispositivo hardware, è in grado di apportare modifiche in tempo reale regolando il sistema impiantistico della casa: la climatizzazione, gli apparecchi fotovoltaici, l’illuminazione. Un esempio efficiente di domotica e smart-home. Glass to Power Le finestre fotovoltaiche di Glass to Power, arrivano a Klimahouse con già alle spalle brevetti, ricerche e importanti riconoscimenti e premi nel campo dell’innovazione e della sostenibilità – R&D 100 Award, SetteGreen Award 2016. Sono particolari finestre in plexiglass basate sulla rivoluzionaria tecnologia dei Concentratori Solari Luminescenti o LSC (Luminescent Solar Concentrator): speciali film sottili o lastre in plastica che incorporano nanoparticelle in grado di catturare, concentrandola, la luce solare. I nanocristalli convertono la luce solare in raggi infrarossi che vengono riflessi all’interno del pannello fino ad arrivare al bordo dello stesso. Qui, una sottile striscia di celle fotovoltaiche al silicio converte i fotoni infrarossi in corrente elettrica con una elevata efficienza. Da finestre comuni a pannelli solari semitrasparenti, capaci di soddisfare il fabbisogno energetico dell’edificio. Una tecnologia preziosa per raggiungere gli obiettivi della Direttiva UE 2010/31/EU che prevede che gli edifici di nuova costruzione a partire dal 2020 dovranno avere un consumo energetico prossimo a zero (NZEB). Glass to Power, spin-off dell’Università degli Studi di Milano Bicocca viene costituita il 28 settembre 2016, nata dalla mente dei Professori Francesco Meinardi e Sergio Brovelli, docenti rispettivamente di Fisica della Materia e di Fisica Sperimentale del Dipartimento di Scienza dei Materiali. Eneren Eneren, spin-off di HiRef – importante azienda italiana nel campo degli impianti di condizionamento vocata all’innovazione tecnologica e con un’ottica green -, sviluppa pompe di calore geotermiche ed aerotermiche. «Tramite le nostre soluzioni è possibile riscaldare e raffrescare gli ambienti in maniera completamente eco-sostenibile», spiega il ceo Alberto Salmistraro. HiRef, la “casa madre” è nota in tutto il mondo per aver inventato un sistema di raffrescamento basato sull’uso dell’anidride carbonica (CO2). Talmente innovativa e sostenibile da essere trapiantata nella città simbolo della sostenibilità, Copenaghen in Danimarca. Paleadomus Paleadomus è una Start-up che si occupa della realizzazione di edifici green, personalizzati e “chiavi in mano”: ingegnerizzazione, consulenza, progettazione, direzione lavori, sicurezza. Utilizza materiali naturali e speciali setti murari coibentati in legno e paglia (brevetto “Paleadomus”). Le speciali pareti in legno e paglia e l’uso di materiali naturali garantiscono requisiti di qualità per l’abitazione: rispetto della salute dell’uomo (edifici salubri) e dell’ambiente (basso impatto ambientale), prefabbricazione (velocità di esecuzione) ed efficienza energetica (risparmio economico). Radicsol Radicsol è un sistema di attacco a terra per edifici in legno, che risolve il problema della durabilità della struttura lignea cagionata dell’umidità da contatto e da risalita, impedendo il degrado del pareti lignee in corrispondenza dell’appoggio con la fondazione. Una trave radice innovativa unisce la durabilità di un cordolo in calcestruzzo – a fronte di una maggiore precisione e velocità di messa in opera -, all’isolamento del polistirene. Punti di forza: • estrema precisione: allineamenti delle pareti e piano di appoggio • semplicità e velocità di posa: veloce messa in opera dei casseri per il getto • fasi di costruzione facilitate: interruzioni e fori per gli impianti possono essere eseguiti anche in un secondo tempo, a costruzione ultimata Wood Control La startup Wood Control ha inventato MyMeter, un sistema di monitoraggio e controllo dell’umidità, misura di protezione e manutenzione delle strutture costruttive in legno (Come prescritto nelle normative NTC 2018). Il fine? Aumentarne la durabilità. Mymeter è un sistema di controllo progettato per rilevare e monitorare nel tempo, l’umidità presente nelle strutture in legno, mediante una rete di sensori installate in modo permanenti nelle pareti dell’edificio Il sistema si compone di una serie di sensori installati all’interno di normali scatole elettriche. Ogni sensore è costituito da elettrodi inseriti nel legno, un circuito di rilevamento ad alta sensibilità, e un microprocessore che ne gestisce le funzionalità. I dati raccolti dai sensori, inviati ad una centralina, sono consultabili da qualsiasi smartphone, tablet o pc dotati di wifi. Oltre ai dati memorizzati, l’accesso al pannello di controllo, semplice ed intuitivo, permette di monitorare tutte le funzionalità e le configurazioni del sistema. Il risultato è una soluzione che fornisce informazioni di tendenza utili a prevenire possibili danni, consentendo una significativa riduzione del rischio e dei costi associati all’assorbimento di una quantità eccessiva di umidità nel legno. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento