Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
L’umidità rappresenta una delle principali cause di degrado degli intonaci. L’intervento di recupero di edifici esistenti, dunque, si deve spesso confrontare con questa particolare realtà. Indice: Umidità negli edifici: cause Umidità negli edifici: conseguenze Umidità di risalita capillare Gli intonaci macroporosi La moderna prassi di intervento prevede, in questi casi, la possibilità di scegliere tra un ampio ventaglio di soluzioni in grado di fornire risposte concrete, in funzione dell’estensione e dell’intensità del degrado su cui si deve agire. Tra le tecniche di risanamento più diffuse troviamo gli intonaci macroporosi impiegati sia da soli che in abbinamento con altre procedure di risanamento. La presenza di acqua all’interno ed all’esterno della costruzione costituisce uno dei fattori scatenanti di molte patologie di degrado. Tali fenomeni di alterazione possono riguardare gran parte dei materiali di cui è costituito l’edificio: laterizi, materiali lapidei, legno, metalli, intonaci, ecc.Proprio per questo la ricerca si è indirizzata verso l’individuazione di tecniche e metodologie di intervento in grado di risanare la costruzione, eliminando e limitando la presenza di umidità. Va, comunque, tenuto presente che la presenza di acqua nell’edificio può essere controllata e contenuta ma ben difficilmente totalmente eliminata. Fattori naturali come la pioggia o l’umidità atmosferica, infatti, sfuggono, già a livello intuitivo, a qualsiasi forma di controllo totale. Per meglio comprendere la vastità del fenomeno basta passare rapidamente in rassegna le possibili fonti di acqua, e quindi di umidità, nella costruzione. Umidità negli edifici: cause Le cause della presenza di umidità negli edifici possono essere suddivise in due principali gruppi: cause endogene · presenza di acqua residua nei materiali di costruzione dei paramenti murari (laterizi e malte); · scarsa manutenzione di pluviali, condutture , serbatoi, fognature; · cattiva impermeabilizzazione di terrazzi e coperture cause esogene · presenza di acqua nel terreno che può infiltrarsi nelle murature interrate oppure essere assorbita nei muri per il fenomeno della risalita capillare; · presenza di vapore acqueo atmosferico che può condensare sulla superficie o all’interno della muratura; · pioggia che può penetrare all’interno degli edifici sospinta sulle pareti dalla forza del vento. PoroMap Intonaco di Mapei è una malta premiscelata in polvere per intonaci deumidificanti macroporosi e isolanti. Le cause precedentemente elencate difficilmente si presentano singolarmente. Nella quasi totalità dei casi, infatti, la compresenza di alcuni fattori scatenanti è alla base della comparsa di singole patologie di degrado. Anche in questo, caso, comunque, la presenza di diverse alternazioni costituisce il quadro complessivo dello stato di conservazione della fabbrica. Umidità negli edifici: conseguenze L’umidità può scatenare un’ampia gamma di fenomeni; tra i più diffusi troviamo: Degrado causato dall’incompatibilità chimica dei materiali della muratura che in assenza di acqua potrebbero coesistere senza generare reazioni chimiche distruttive. Un esempio di tale fenomeni sono le interazioni malta-laterizio da cui scaturiscono, tra gli altri, frequenti fenomeni di distacchi e disgregazioni dei giunti; Degrado dei materiali per effetto delle pressioni generate dal congelamento dell’acqua all’interno dei pori del laterizio e dell’intonaco. Tra gli effetti principali troviamo la disgregazione dei laterizi; Diminuzione del comfort termico degli edifici per la diminuzione della resistenza termica della muratura; Esfoliazione e distacchi superficiali degli intonaci dalla muratura per effetto del trasporto dei sali dal terreno o dalle zone più interne del muro verso l’esterno del paramento. Tipi di umidità: accidentale, da risalita, da condensa, meteorica Umidità di risalita capillare La costruzione entra in contatto diretto e costante con il terreno con le strutture di fondazione. Attraverso queste ultime, grazie al fenomeno di risalita capillare, l’acqua penetra costantemente nelle strutture di elevazione con un percorso che procede dal basso verso l’alto. Il fenomeno fisico della capillarità ha origine dalle forze di adesione che si stabiliscono in un vaso di dimensioni ridotte (capillare) tra il liquido in esso contenuto e le pareti del vaso stesso. L’altezza massima di risalita capillare dipende dalla dimensione dei pori del materiale con cui è realizzata la muratura. Le variabili, dunque, sono tante a tali da rendere difficile individuare tempi e modi universalmente validi per quantificare correttamente il fenomeno. Da una serie di osservazioni compiute su edifici situati in zone caratterizzate da presenza di acqua nel sottosuolo, tuttavia, è stato possibile evidenziare l’altezza di risalita capillare reale: nei muri di spina è pari a circa 2-6 volte lo spessore del muro; nei pilastri isolati è pari all’incirca allo spessore del pilastro; nei muri perimetrali varia da circa 2 a circa 5 volte lo spessore del muro. Appare evidente che il risanamento delle murature interessate da fenomeni di umidità deve necessariamente passare dall’adozione di tecniche in grado di limitare il processo di risalita capillare. L’effetto desiderato si ottiene agendo su uno o più dei seguenti aspetti: incremento dell’evaporazione dell’acqua dalle murature verso l’ambiente esterno; l’eliminazione o la riduzione del flusso di acqua che risale dal terreno; la riduzione del quantitativo di acqua adescato dalle fondazioni o dai muri controterra. Gli intonaci macroporosi Intonaco macroporoso 717 di Fassa Bortolo L’impiego di intonaci macroporosi consente, in estrema sintesi, di alleviare il carico di umidità cui è soggetta la muratura. La tecnica consiste nell’applicare un intonaco costituito da uno o più strati di malte macroporose in grado di facilitare, grazie all’elevata porosità, l’evaporazione dell’umidità dal muro verso l’ambiente esterno. Non si tratta di eliminare la risalita capillare di acqua nella muratura (soluzione possibile, ad esempio, con la realizzazione di vespai o intercapedini intercapedini oppure con le moderne barriere chimiche) ma di favorire lo smaltimento dell’umidità, soprattutto, nei periodi di stagione calda e secca. La particolare struttura degli intonaci macroporosi, caratterizzata dalla presenza di cavità omogeneamente disseminate nella matrice legante, consente di allentare le tensioni dovute alla formazione del ghiaccio all’interno dell’intonaco stesso. Va sottolineato, però, che l’impiego degli intonaci macroporosi da una parte consente un facile smaltimento dell’umidità di risalita ma dall’altra non può impedire l’ingresso dell’acqua piovana nella muratura. So ottiene, dunque, un beneficio, in termini di deumidificazione della muratura, solo se essa è situata in zone caratterizzate da un clima in cui le giornate asciutte e ventilate prevalgono su quelle umide e piovose. Non è, d’altra parte, da considerarsi vantaggiosa l’applicazione sull’intonaco macroporoso di un rivestimento impermeabile per impedire l’ingresso dell’acqua piovana nel muro. Tale scelta comporterebbe una maggiore difficoltà di evaporazione dell’umidità presente nel muro per effetto della risalita capillare. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento