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L’armatura con fibre di vetro è estremamente capillare e questo permette la realizzazione di elementi su stampo a spruzzo anche in spessori molto ridotti. Gli innovativi pannelli di rivestimento in GRC (Glass Reinforced Concrete – cemento armato con fibra di vetro) impiegano nella miscela il rivoluzionario cemento fotocatalittico (che reagisce con la luce del sole) TX Active del Gruppo Italcementi che ne ha certificato l’utilizzo in esclusiva alla GRC System Building, azienda produttrice dei manufatti di Gordona (So) appartenente ad una grande realtà industriale come il Gruppo Centro Nord. La scelta di questo prodotto per la realizzazione è legata, sia per il suo valore “ecologico” che commerciale, all’autorigenerazione del prodotto che ne garantisce la brillantezza della superficie negli anni, abbattendo i costi d’esercizio delle manutenzioni future. La tendenza dell’azienda nel prossimo futuro è di fare di questo impiego uno standard produttivo per il mercato italiano sempre più sensibile alla bellezza e alla durabilità. Una tecnologia innovativa per rivestimenti di facciata e grandi involucri edilizi ad alto impatto estetico ed ecologico ed in grado di soddisfare non solo le esigenze costruttive ed architettoniche, ma anche le nuove esigenze ambientali di una città che guarda al futuro. Uno strumento di sicuro interesse a favore e supporto del materiale proposto, risulta essere l’utilizzo del cemento fotocatalitico “TX ACTIVE” nei manufatti cementizi, di cui Italcementi è produttore e titolare del brevetto a livello mondiale dal 1996 e promotore del “World Business Council for Sustainable Development”, organismo internazionale per lo “sviluppo duraturo” basato su presupposti sociali, economici e di tutela ambientale. La GRC System Building è una delle sei aziende italiane certificate in esclusiva per l’utilizzo del TX ACTIVE con effetto antisporcamento ed antinquinamento. TX active: che cos’è la fotocatalisi urbana? Un primo strato di c.ca mm 2 di questo prodotto consente l’abbattimento significativo delle sostanze inquinanti grazie al processo della “fotocatalisi” che è un fenomeno naturale (simile alla fotosintesi per le piante) in cui una sostanza (il fotocatalizzatore) modifica la velocità di una razione chimica attraverso l’azione della luce solare. L’energia luminosa induce i fotocatalizzatori alla formazione di reagenti fortemente ossidanti che sono in grado di decomporre le sostanze organiche (come le muffe che in ambienti umidi diventano molto aggressive), inorganiche inquinanti e nocive presenti nell’atmosfera: polveri sottili, gli aromatici policondensati, gli ossidi di azoto, carbonio e zolfo (generati prevalentemente da fumi delle auto e dei riscaldamenti). Perché il GRC? I manufatti a base cementizia, come il Glass Reinforced Concrete, danno un contributo significativo a questo processo proprio per la sua ottima capacità di assorbimento degli agenti inquinanti, lasciando invariate le caratteristiche dello stesso ed, anzi, migliorando nella cromatica d’insieme, sia che nascano bianco/grigio cemento naturale sia che vengano colorati in pasta con pigmenti, rendendo il colore di impasto più omogeneo, conservandone la brillanza e inibendo le fluorescenze del cemento. Particolarmente adatto quindi nell’impiego del rivestimento di grossi involucri, rendendoli autopulenti e contribuendo in modo efficace al miglioramento della qualità dell’aria, mantenendo contemporaneamente pulita la propria superficie e conservandone i valori estetici. Laboratori Universitari ed Enti di Ricerca hanno certificato questo risultato che consente di preservare l’estetica delle opere realizzate garantendone le condizioni di brillanza iniziali anche dopo una prolungata esposizione in ambienti esterni e aggressivi, senza dare delle limitazioni temporali: il principio fotocatalitico non è soggetto a consumo e non si esaurisce. Esempi applicativi con TX-ACTIVE – La chiesa Dives in Misericordia di Roma; – La sede di Air France all’aeroporto De Gaulle a Parigi; – Il residence Saint John’s Court al Principato di Monaco; – La Citè das Arts a Chambèry – Hòtel de Police a Bordeaux. Inoltre su grandi superfici di masselli autobloccanti e malte per superfici asfaltate, il monitoraggio ha certificato un abbattimento degli ossidi di azoto dal 50 al 60%. Il commissario Europeo ha testato l’efficacia nel Progetto “PICADA” usando le seguenti parole – “…i rivestimenti fotocatalitici possono causare una rivoluzione, non solo nella gestione dell’inquinamento dell’aria ma anche nel modo in cui architetti e amministrazioni cittadine possono fare fronte al persistente problema dello smog e degli in- estetismi urbani.” (Edie weekly summaries del 5/3/2004). Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento