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Ole Scheeren progetta un edificio poliedrico: non solo una casa d’aste, ma un insieme di spazi culturali interconnessi. Il Guardian Art Center non è solo una casa d’aste, è al tempo stesso museo, spazio per eventi e molto altro. L’architettura progettata da Ole Scheeren non è uno spazio ermetico e chiuso in se stesso, ma un insieme di spazi culturali interconnessi in cui arte, cultura e lifestyle dialogano tra loro. I progettisti hanno realizzato un’architettura sintesi di tradizione e contemporaneità, rappresentando così il volto contemporaneo della Cina. Il Guardian Art Center è la prima casa d’aste al mondo realizzata su commissione dal noto studio di architettura di Ole Scheeren: la location scelta per la casa d’aste Guardian Art Center è Pechino, precisamente vicino alla Città Proibita e al Museo Nazionale d’arte cinese. Un’architettura che racchiude in sé molteplici aspetti: la casa d’aste di Pechino è in realtà un edificio multifunzionale, un complesso spazio per la cultura e gli eventi. Lo spazio si adatta rapidamente a numerose configurazioni, adatte per mostre, eventi e molto altro. Oltre il museo Un ponte tra passato e presente: dell’architettura di Scheeren colpisce il delicato equilibrio tra tradizione e modernità, un omaggio alla Cina e alla città di Pechino. Il design richiama le molte anime della città attraverso forme e materialità diverse tra la parte superiore e inferiore. Versatilità è la parola chiave giusta per descrivere il progetto di Scheeren: l’interno del Guardian Art Center vede una superficie di 1700 mq il cui design privo di colonne consente la massima flessibilità. L’architettura voluta da Ole Scheeren rivela la sua natura multifunzionale il cui minimo comune denominatore è la cultura. La facciata dell’edificio realizzata in pietra basaltica grigia, presenta una texture con centinaia di aperture circolari Al secondo piano vediamo la presenza di aree espositive, mentre le due sale nel seminterrato sono dedicate a strutture all’avanguardia per il restauro e la conservazione delle opere d’arte. Uno spazio espositivo privo di colonne di 1.700 metri quadrati consente la massima flessibilità e versatilità Non a caso la base del Guardian Art Center è stata realizzata in volumi di pietra di basalto grigia, come i materiali utilizzati per realizzare gli hutong. La pietra presente è stata forata così da permettere alla luce naturale di entrare e propagarsi negli ambienti. La parte superiore dell’edificio è caratterizzata da pannelli di vetro utilizzati come mattoni, una scelta dall’allure contemporanea in contrasto con i materiali tradizionali della parte inferiore dell’architettura. Il Guardian Art Center è uno spazio polivalente: al piano superiore troviamo un ristorante, gli uffici amministrativi e una libreria. L’edificio culmina con un anello di vetro che ospita un hotel. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento