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Gestire i talenti significa far sì che le tue persone migliori lavorino nel modo giusto per la tua organizzazione sostiene Kirstin Donoghue di Connect Le cifre parlano da sole. Nella sola Inghilterra è stato stimato che in questo decennio il numero delle famiglie è destinato a crescere di 221.000 ogni anno. Eppure l’anno scorso sono state costruite solo 109.370 nuove case. E ‘chiaro che siamo vicini ad una miniera d’oro per il settore delle costruzioni. Con maggiore fiducia per le prospettive di business in generale e il Markit/CIPs UK Construction Purchasing Managers’ Index che mostra il più forte aumento nella realizzazione di costruzioni dall’agosto del 2007, il settore sembra in forma per iniziare a soddisfare questo bisogno. La tendenza si estende a tutta l’Europa includendo ad esempio anche la Germania che attualmente sta vivendo un boom edilizio. Non sorprende che nel corso dello scorso anno i primi 20 reclutatori di ingegneri civili e strutturali ne abbiano assunti più di 16.000 in tutto il mondo. Queste aziende stanno segnalando una crescita della domanda nel Regno Unito per lavori inerenti alla High Speed 2 route e per grandi progetti di autostrade, ma anche per sistemi infrastrutturali di rilievo in tutto il Medio Oriente e l’Africa. Questa è una grande notizia. Ma con le grandi aziende che assumono centinaia di persone, ritorna il problema della mancanza di competenze. Alcune società hanno nuove posizioni da coprire e i dipendenti che sono ‘sopravvissuti’ alla crisi oggi potrebbero decidere che sia il momento giusto per muoversi. Le realtà che hanno già le persone giuste al posto giusto non possono proprio abbassare la guardia. Ma come possono le aziende fermare i propri migliori talenti e non farseli strappare dalla concorrenza? La gestione dei talenti è da molto tempo una questione chiave per le risorse umane. Comporta individuare delle ‘stelle nascenti’, far sì che il personale progredisca all’interno della società e garantire che vi siano le persone con le giuste credenziali pronte a prendere il posto degli ingegneri più anziani che vanno in pensione. Ma è possibile, e dovrebbe anche comprendere, coltivare il talento all’interno della propria organizzazione, favorire lo sviluppo della carriera personale e garantire che il personale sia aggiornato rispetto alle nuove tecnologie e metodologie, sia per se stesso che per le esigenze dell’azienda. Dall’altro lato consente ai senior manager di pianificare e avere la garanzia di accedere alle competenze giuste e di avere un progetto che evolve a seconda dei cambiamenti dei metodi e delle richieste. Un programma di formazione e certificazione IT strutturato può svolgere un ruolo significativo nel gestire il talento. L’aspetto significativo è che funziona sia per il datore di lavoro che per il lavoratore, aiutando entrambi ad evolvere e rimanere competitivi e innovativi. Quelli che hanno mantenuto il posto di lavoro durante la recessione oggi potrebbero cullarsi nel pensiero di non avere la necessità di aggiornarsi. Probabilmente avvertono di far parte della domanda ed essere anche richiesti dalla concorrenza. Queste persone hanno il background giusto e sono parte integrante dell’azienda. Tuttavia possono comunque rivelarsi un problema per i datori di lavoro che vogliono sviluppare nuove strategie di crescita alla luce dei cambiamenti delle condizioni di mercato. Idealmente questa parte di personale potrebbe contribuire a spostare il business. Per essere di valore però deve conoscere i più recenti sviluppi tecnologici, le nuove idee e le best practise. Eppure probabilmente non pensa di aver bisogno di ulteriore formazione o semplicemente crede di non averne il tempo. I datori di lavoro devono attivarsi per poter cambiare questo atteggiamento. Il settore dell’ingegneria e delle costruzioni sta evolvendo molto più velocemente. La digitalizzazione ha portato una trasformazione nel concetto di design, flusso di lavoro, test e analisi. Non è solo cambiato il modo in cui vengono sviluppati i modelli degli edifici, ma ha avuto anche un impatto sulla supply chain e sulla programmazione – di fatto tutte le questioni che sono al centro del lavoro del project manager a questo livello. Anche i professionisti tra i 30 e 40 anni hanno iniziato la loro vita lavorativa in un ambiente completamente diverso rispetto ad oggi. Investire nel futuro di questi dipendenti rappresenta un segnale che essi hanno un futuro a lungo termine all’interno dell’azienda. La formazione in generale è quasi sempre di valore. Ma questi dipendenti hanno già esperienza in materia e di solito hanno sviluppato un forte know-how aziendale. Orientando gli investimenti sulla formazione e la certificazione IT approvata, i datori di lavoro entrano in contatto con una ampia conoscenza del settore e con la consulenza in grado di integrare le competenze esistenti e garantire che il personale abbia il giusto skill per fare il proprio lavoro nel modo più efficace possibile. In compenso, i dipendenti che sono da molti anni in azienda assistono alla convalida delle loro competenze e la consapevolezza che stanno mantenendo i loro curricula attuali e in linea con il mercato. Avere un benchmark globale può anche contribuire a portare il personale meno performante a livelli standard, così come i migliori corsi aiutano ad evidenziare le aree di debolezza in cui sono necessari ulteriori training. In questo modo, la formazione e la certificazione in nuove tecnologie e tecniche possono suscitare l’esigenza di porsi nuovi obiettivi, danno energia ed entusiasmo. Infatti possono aiutare ad intraprendere una nuova direzione e improvvisamente ci si può trovare a non aver bisogno di cambiare lavoro, dopo tutto! Kirstin Donoghue – Autodesk Program Manager EU in Connect – service di KnowledgePoint. Il valore della formazione e della certificazione nel mercato delle costruzioni 1 Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento