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Indice degli argomenti Toggle Che cosa si intende per inquinamento elettromagnetico e i problemi per la saluteQuali sono i campi elettromagnetici in casaCome si misurano i campi elettromagneticiPrevenire l’inquinamento elettromagnetico L’inquinamento elettromagnetico, detto anche elettrosmog, può essere rischioso per la salute delle persone, soprattutto nel caso di intense e lunghe esposizioni. I campi elettromagnetici, in realtà, sono naturalmente presenti, a causa della conformazione della terra o di altri fenomeni naturali, come i fulmini. Con lo sviluppo delle tecnologie e delle ne sono stati alterati i normali livelli, con nuove fonti artificiali, che causano campi a diverse intensità e frequenze. Data la rilevanza del tema, anche in prospettiva futura, in Italia è stato deciso che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica si impegni nella regolamentazione di questa tipologia di inquinamento. Che cosa si intende per inquinamento elettromagnetico e i problemi per la salute L’inquinamento elettromagnetico indica la presenza di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, generati da diverse fonti sia interne, che esterne a casa. Si utilizza il termine inquinamento, nello specifico, perché si fa riferimento a quei campi che hanno impatti negativi sulla salute umana: a seconda delle frequenze, infatti, possono essere più o meno rischiosi. I possibili effetti sulla salute e sul benessere delle persone non sono ancora del tutto chiari e sono tutt’ora oggetto di approfondimenti scientifici, soprattutto alla luce della sempre maggior diffusione dei dispositivi elettronici e delle infrastrutture per le telecomunicazioni. Chiaramente, l’entità del pericolo (come per ogni altra forma di inquinamento) è strettamente connessa al tempo e all’intensità dell’esposizione. In generale, comunque, si parla di conseguenze anche molto gravi, come il possibile aumento del rischio di cancro, tanto che l’IARC ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come “possibilmente cancerogeni”, ossia nel Gruppo 2B. Alcune ricerche parlano anche di malattie neurologiche, problemi per la fertilità e una serie di effetti di minor entità quali mal di testa, affaticamento, disturbi del sonno. Per quanto le fonti scientifiche non siano ancora completamente d’accordo sulla certezza delle possibili conseguenze, rimane chiaramente un tema particolarmente significativo e da attenzionare. Quali sono i campi elettromagnetici in casa Come anticipato nel precedente paragrafo, le fonti di inquinamento elettromagnetico possono essere di varia natura. Le principali sono i sistemi per le telecomunicazioni, come gli impianti radio-TV o quelli per la telefonia mobile, piuttosto che le reti wi-fi. Altre fonti sono tutti i dispostivi elettrici ed elettronici presenti in casa e connessi a un’alimentazione elettrica, oltre che un impianto elettrico non adeguatamente schermato. Per quanto riguarda l’esterno, invece, si possono citare gli elettrodi per il trasporto e la trasformazione dell’energia elettrica, le infrastrutture per le telecomunicazioni prima citate o anche alcune specifiche lavorazioni industriali. Il MASE, data la crescente sensibilità al tema, ha previsto anche un censimento delle sorgenti inquinanti, così da realizzare specifici catasti, sia a livello nazionale che regionale. Uno strumento che dovrebbe aiutare le attività di controllo e di informazione ai cittadini. Come si misurano i campi elettromagnetici Rilevare i campi elettromagnetici all’interno degli ambienti domestici è possibile e può essere importante nei casi in cui si tema che la salute delle persone possa essere a rischio. Si possono utilizzare, a tale scopo, dei rilevatori di elettrosmog, che tramite specifici sensori sono capaci di identificare la presenza di campi elettromagnetici, riconoscendo fonti e apparecchiature all’interno di casa, ma anche condizioni “di fondo”, dipendenti dal contesto ambientale esterno. I valori rilevati possono fornire risultati rispetto a specifiche soglie, così da valutare l’effettiva esposizione al fenomeno. Molto spesso, una misurazione può non essere del tutto significativa, in quanto potrebbero esserci variazioni nel tempo. Per lo stesso motivo, è utile valutare nuovi rilievi in caso di cambiamenti significativi, che potrebbero incidere sui livelli di sicurezza. Prevenire l’inquinamento elettromagnetico Ridurre l’esposizione all’inquinamento elettromagnetico non sempre è semplice, in quanto oggi dipendiamo fortemente da dispositivi e infrastrutture che ne sono causa, sia in ambienti domestici, che lavorativi. In ogni caso, dei buoni consigli possono sicuramente riguardare l’attenzione all’uso degli smartphone, allo spegnimento dei dispositivi elettronici presenti in casa quando non sono utilizzati, piuttosto che al posizionamento del telefono durante la notte. Altre azioni utili, riguardano la corretta predisposizione dell’impianto elettrico, considerando che è anche possibile inserire appositi interruttori che impediscano il passaggio di energia nei momenti in cui non è richiesta. Vi sono, inoltre, alcuni materiali che possono aiutare a schermare la casa dall’inquinamento elettromagnetico, che fungono come una sorta di “barriera isolante”. In realtà, anche le murature in cemento e laterizi abbastanza spessi sono già di per sé un buon elemento in grado di fermare la propagazione delle onde elettromagnetiche. Si possono abbinare anche tessuti schermati, verificandone opportunamente le eventuali certificazioni. Questi tessuti possono essere combinati anche ad altri elementi edili, come le pareti in cartongesso. Sul mercato, poi, si trovano anche alcune tipologie di pitture e intonaci schermanti. Le soluzioni disponibili si evolvono e la ricerca fa passi avanti, proponendo prodotti sempre più idonei e performanti. Anche alcune piante, infine, sembrano avere effetti positivi sulla riduzione dell’inquinamento elettromagnetico. Quindi, per quanto la ricerca non sia ancora arrivata a conclusioni certe e condivise rispetto agli effetti dell’inquinamento elettromagnetico, si tratta di un tema di crescente rilievo. Di conseguenza, è fondamentale essere ben informati e valutare fin da subito le migliori misure per assicurare il benessere e la sicurezza delle persone all’interno degli edifici. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento