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Sempre più spesso si sente parlare d’inquinamento indoor, vale a dire inquinamento all’interno degli edifici. Scopriamo quali sono i fattori che lo determinano e come rendere l’ambiente domestico confortevole e salubre. Viviamo in città dall’alta densità di traffico, abitanti e conseguente smog. Eppure l’inquinamento indoor sembra essere una delle principali cause di allergie e problemi respiratori. Un’informazione davvero incredibile: come può l’ambiente domestico essere più inquinato di una strada in città? Ebbene lo smog non è la sola causa di problemi di salute; è proprio tra le mura domestiche che gli agenti inquinanti di varia natura possono provocare malesseri fisici come colpi di tosse oppure fastidiosi mal di gola. La salubrità dell’aria casalinga è un fattore da tenere in considerazione, soprattutto per non provocare problemi di salute per i bambini. Tappeti, detersivi dai mille profumi inebrianti, fumo, vernici sono solo alcuni dei “nemici” che si nascondono tra le pareti domestiche; fortunatamente con i giusti accorgimenti è possibile ridurre l’inquinamento indoor riducendo significativamente la dannosità di alcune sostanze. Ma cosa si intende per inquinamento indoor? Riportiamo la definizione data dal Ministero dell’ambiente: “la presenza nell’aria di ambienti confinati di contaminanti fisici, chimici e biologici non presenti naturalmente nell’aria esterna di sistemi ecologici di elevata qualità”. Parliamo della presenza di agenti fisici e chimici che vanno a contaminare l’aria della casa, provocando alcune delle problematiche descritte precedentemente. La definizione del Ministero dell’Ambiente è chiara: a creare l’inquinamento negli edifici sono le fonti inquinanti provenienti da spazi esterni e le fonti inquinanti presenti in casa. Occorre iniziare a riflettere su questa tematica e prendere alcuni provvedimenti per far tornare l’aria salubre; basti pensare che passiamo più dell’80% del nostro tempo in case, scuole e in generale in luoghi chiusi. Vediamo ora quali sono le fonti che vanno a contaminare gli ambienti interni e il modo per poter creare e mantenere uno stile di vita sano. L’ambiente indoor: la definizione Prima di andare a trattare le cause che comportano un ambiente poco salubre, diamo la corretta definizione di ambiente indoor. Il Ministero della salute definisce ambiente indoor gli ambienti confinati di vita e di lavoro non industriali e in particolare gli spazi riservati allo svago, utilizzati come dimore e per lavoro. Questa infografica mostra le fonti di inquinamento domestico Per riassumere parliamo di abitazioni, uffici pubblici o privati, strutture quali ospedali, scuole, alberghi ecc. Ma anche locali adibiti per lo svago come cinema, bar, ristoranti o negozi e infine rientrano in questa definizione anche gli autobus, treni, automobili e in generale le vetture. Studi americani hanno rivelato che trascorriamo fino al 90% del nostro tempo in questi spazi: questo fattore ha portato a sviluppare degli interessanti studi in materia di inquinamento negli edifici. Va menzionata sicuramente la ricerca dell’ISPRA (Istituto superiore per la ricerca ambientale) che riporta la case history della città di Milano eseguita nel 1998: dall’indagine si è evinto che la popolazione milanese passa il 59% del suo tempo a casa e il 35% nei luoghi di lavoro. L’aria indoor ha subito un progressivo aumento delle sostanze nocive; basti pensare ai sistemi di riscaldamento continuamente in funzione oppure alla sostituzione delle fonti di luce naturali sempre più spesso con quelle artificiali. L’inquinamento indoor: le tipologie L’inquinamento indoor viene suddiviso in tre grandi macro famiglie: parliamo dunque di agenti biologici, fisici e chimici. Vediamo nel dettaglio le caratteristiche dei differenti inquinanti. Quando si parla di agenti biologici ci si riferisce ai microrganismi (virus, funghi, parassiti ecc), allergeni indoor (acari della polvere, allergeni animali e vegetali) e muffe (fonte :Ministero della Salute). Il grafico mostra la proporzione tra agenti chimici, fisici e biologici per quanto riguarda l’inquinamento indoor. I microrganismi presenti tra le pareti domestiche possono portare diversi problemi di salute come influenza, raffreddore e sviluppare altre patologie più gravi come morbillo, varicella ecc. Negli ambienti indoor sono presenti ad esempio le endotossine, i batteri di origine ambientale e quelli del genere “legionella”. Attenzione anche agli allergeni indoor: in questo caso vanno menzionati gli acari, scarafaggi, funghi e gli allergeni di tipo animale. In particolare a causare problematiche di salute sono le muffe: attenzione a quelle sviluppate sulla carta da parati o i tappeti. Tra gli agenti fisici vanno menzionati i campi elettromagnetici, radon (proveniente dalle fondazioni) e l’inquinamento acustico, già di per sé una problematica importante. Per quanto riguarda l’inquinamento elettromagnetico esso è collegato ad agli impianti radio e tv presenti in casa come a quelli legati alla trasformazione dell’energia elettrica, ma anche gli elettrodomestici possono concorrere all’aumento dell’inquinamento indoor. Infine parliamo dell’inquinamento chimico, molto diffuso e pericoloso per la salute. Nell’aria degli ambienti domestici sono presenti gas provenienti dall’esterno, ma in gran parte sono emessi da fonti indoor: parliamo di ossidi di zolfo, monossido di carbonio, formaldeide, amianto, fibre sintetiche e VOC. I VOC: composti organici volatili VOC è l’acronimo di composti organici volatili; forniamo ora un approfondimento relativo a questa tipologia di composti davvero dannosi per la salute domestica. Ma perché questi elementi meritano una menzione particolare? Perché sono in larga misura presenti nelle nostre case. Parliamo infatti di prodotti cosmetici (smalti, lacche per capelli, creme per il corpo ecc) e deodoranti, materiali di pulizia (detersivi e detergenti vari) e prodotti come colle, adesivi, solventi e vernici. Cromology ha ideato la pittura anti inquinamento Pura Active la pittura pronta all’uso che assorbe fino all’80% di formaldeide nell’aria degli edifici. La formaldeide è uno dei VOC più nocivi: questo gas si trova infatti in molti prodotti come i detergenti e i cosmetici, ma anche nei tessuti. La formaldeide ha effetti dannosi e irritanti per gli occhi, fino a causare dei problemi di salute molto più gravi. Il Ministero della Salute ha, infatti, espresso la grande dannosità della formaldeide, sottolineando che può essere causa di effetti che vanno dal disagio sensoriale fino ad effetti cancerogeni, qualora il soggetto fosse particolarmente esposto alla presenza di questo gas tossico. Come rendere la casa salubre e combattere l’inquinamento indoor Muffe, batteri, vernici. Ma anche il radon delle fondazioni e i componenti chimici dei detersivi o i trattamenti del parquet laminato. Tante sono le fonti che rendono l’aria di un ambiente poco salubre; fortunatamente è possibile seguire delle regole per migliorare la qualità dello spazio domestico. Il radon entra nelle case tramite le fondazioni: occorre studiare interventi che non ne consentano la migrazione. L’inquinamento biologico, come abbiamo visto in precedenza, è dovuto al proliferare delle muffe e alla presenza degli acari della polvere. Attenzione dunque ai condotti di aereazione: cercate di pulirli frequentemente per evitare l’accumulo di polveri. Da tenere sotto controllo anche il livello di umidità nell’ambiente domestico che deve sempre mantenersi stabile (è infatti consigliato un livello di umidità del 50%). Ridurre l’inquinamento fisico e l’esposizione al radon Dall’inquinamento biologico si passa a quello definito “fisico”, dovuto a sostanze come il radon e dai campi elettromagnetici. Vediamo come rendere salubre l’ambiente anche da questi fattori. Il radon in particolare è un gas che può causare dei problemi di salute: l’esposizione prolungata al gas nobile indoor aumenta il rischio di contrarre un tumore polmonare. È stato stimato che una percentuale minima che va dal 3% al 14% dei tumori polmonari è dovuta al radon (fonte: Ministero della Salute). Elenchiamo ora le misure per ridurre l’esposizione al radon: questo gas nobile è presente in natura e si disperde molto rapidamente negli ambienti chiusi. Esso viene assorbito dal terreno e dunque ad essere più a rischio sono i seminterrati e gli ambienti posti al piano terreno. È necessario che nei piani di ristrutturazione e di ampliamento di un edificio vengano già stabilite delle modalità per ridurre il radon, con interventi per evitare la migrazione di questo gas nobile. GEOPLAST ha ideato un modulo che permette di ventilare le fondazioni evacuando il gas attraverso delle piccole aperture praticate nelle pareti perimetrali. Per ridurre l’inquinamento acustico dovuto a fastidiosi rumori è necessario adoperare dei materiali fono assorbenti, come quelli in fibra. Le nuove case risponderanno tutte ai requisiti di bioedilizia e uno dei fattori a cui punteranno è quello di ridurre i problemi legati all’inquinamento acustico, integrando negli ambienti materiali come la fibra di canapa o cellulosa in grado di creare una barriera naturale. Infine per ridurre i problemi legati all’elettromagnetismo si consiglia di evitare di posizionare i cavi elettrici in zone dove si passa molto tempo: il consiglio? Utilizzare cavi schermati in casa. Inoltre un altro utile consiglio è quello di utilizzare delle pitture in grafite in grado di “schermare” le radiazioni. Inquinamento chimico: come limitare la dannosità dei VOC L’inquinamento chimico è il fattore che crea maggiori problemi a livello di salute: siamo quotidianamente esposti a materiali “tossici” come pvc, VOC, polveri e metalli pesanti e questo a lungo andare può provocare dei rischi. Fassa Bortolo ha ideato POTHOS 003 di Green Vocation, la nuova idropittura per interni anti-inquinamento. È possibile controllare i VOC indoor: un primo accorgimento è quello di scegliere con cura i materiali che vengono utilizzati per l’edilizia, specialmente se siete in fase di ristrutturazione potete scegliere non tossiche. In commercio esistono molti prodotti certificati, che rispecchiano le norme ecologiche volute dalla Comunità Europea. Si va dai materiali edili fino ai prodotti per la pulizia domestica: scegliete allora vernici a base di acqua e detersivi eco bio, una scelta intelligente per la salute e per la natura. Cromology ha ideato la pittura Ducotone AirPure, un’interessante soluzione per eliminare ’80% dell’inquinamento dagli ambienti interni. Limitate l’uso di colle per la moquette e soprattutto ventilate bene gli ambienti: i VOC sono prodotti anche dagli idrocarburi policiclici aromatici prodotti dalle stufe a cherosene e dal fumo di sigaretta, motivo per cui è importantissimo arieggiare bene le stanze per non permettere il depositarsi di sostanze nocive. Scegliere prodotti eco-bio significa amare se stessi e l’ambiente: sostituite i materiali plastici composti di pvc con prodotti sostitutivi, meno nocivi per la salute Infine potete dire stop al cadmio, al cromo e agli altri metalli pesanti: in commercio esistono molte vernici ecologiche e tinture ad acqua il cui effetto finale è davvero molto suggestivo a livello cromatico. Queste tinture sono composte da pigmenti naturali come le terre, alghe, e caseina e da materiali definiti “aggrappanti” ossia consentono alla vernice di durare nel tempo. a cura di Fabiana Valentini Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento