Isolamento termico a intercapedine

L’isolamento a intercapedine è una soluzione interessante per la coibentazione degli edifici, sia nuovi che esistenti, che si distinguono per una struttura a doppia parete.

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Isolamento termico a intercapedine

L’isolamento termico degli edifici è essenziale per l’efficienza energetica, obiettivo primario per tutto il comparto edile. Vi sono differenti approcci che possono essere messi in campo per migliorare le prestazioni degli immobili e raggiungere gli obiettivi ambiziosi definiti a livello europeo. Lo scopo ultimo è quello di ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici, mitigando l’impatto del settore edilizio sui cambiamenti climatici.

Il tempo a disposizione scadrà nel 2050, anno entro cui l’Europa mira alla neutralità climatica. Un target che non è semplice da raggiungere e che richiede un impegno massiccio a tutti i Paesi membri, agendo soprattutto sul patrimonio esistente. Con la nuova Direttiva “Case Green” si danno gli ultimi e più stringenti indirizzi in materia di efficienza energetica e rinnovabili, con la richiesta di ristrutturare il gli edifici con le peggiori prestazioni. Secondo l’Istat, questa manovra dovrebbe toccare, in Italia, circa 1,8 milioni di immobili. Si elimineranno i combustibili fossi e i requisiti di efficienza energetica per gli edifici divengono ancor più elevati. L’impegno richiesto è elevato ed è frutto della consapevolezza che gli edifici sono responsabili, in Europa, del 40% dei consumi energetici e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra.

Isolamento termico e materiali isolanti

L’isolamento termico dell’involucro deve essere attentamente progettato, selezionando il materiale più indicato e calcolando le prestazioni del pacchetto tecnologico complessivo che si va a costituire. Nel fare ciò, è fondamentale ricordare che i calcoli e le valutazioni devono essere svolti sia in ottica di comportamento invernale, che estivo.

Isolamento termico e materiali isolanti

Il DM 26 giugno 2015, infatti, ha introdotto l’indice EPC,nd, che esprime la capacità dell’involucro di controllare il carico termico in entrata. Il testo invita a valutare le prestazioni estive e a scegliere in modo attento i materiali, inclusi quelli di rivestimento, che incidono sulla temperatura superficiale esterna, influente sul carico termico in entrata. Ogni materiale, infatti, ha le proprie caratteristiche. I valori principali da considerare, quando si parla di isolamento termico, sono sicuramente la trasmittanza, strettamente connessa alla conducibilità termica del materiale, e il coefficiente medio di scambio termico.

Oltre a materiali usati da diversi anni per l’isolamento, come ad esempio l’EPS, sono sempre più apprezzati e diffusi quelli naturali, anche in ottica di aumento della sostenibilità dell’edificio. Ne sono un esempio la cellulosa, la canapa, la lana di roccia, la lana di vetro, la fibra di legno e il sughero. Tutti i materiali devono, in ogni caso, essere scelti per le loro proprietà termoisolanti, capacità di resistere all’umidità e durabilità.

Che cosa si intende per isolamento a intercapedine

Tra le possibilità per l’isolamento dell’involucro opaco verticale, l’isolamento a intercapedine è una tecnica interessante per migliorare l’efficienza energetica dell’edificio. Si tratta di un’alternativa al più diffuso e notto cappotto esterno, comunque in grado di ridurre la dispersione di calore e aumentare notevolmente il comfort abitativo interno.

Consiste nell’inserire del materiale isolante all’interno della parete, in corrispondenza di uno spazio vuoto chiamato, appunto, intercapedine. Questo strato è compreso, quindi, tra due pareti, che possono variare per spessori e tipologia costruttiva.

Modificando le modalità di intervento e i materiali utilizzati, questo isolamento può essere sempre realizzato in ogni progetto per un nuovo edificio e, in molti casi, anche negli edifici esistenti. Le strutture a doppia parete, infatti, sono molto diffuse anche nelle costruzioni risalenti al secolo scorso, nella maggior parte dei casi realizzate con due strati di laterizi.

Vantaggi e svantaggi dell’isolamento a intercapedine

I principali vantaggi di questa soluzione riguardano, come per tutti gli altri interventi di coibentazione, l’efficientamento energetico dell’edificio, con benefici per il comfort interno e per i ridotti costi di riscaldamento e raffrescamento. In questi interventi è fondamentale studiare attentamente la risoluzione di tutti i punti termici. Isolare un edificio, poi, significa anche ridurre il rischio di condensa e muffe. Infine, proprio per la sua posizione, l’isolamento a intercapedine è protetto dagli agenti atmosferici e dagli sbalzi di temperatura, con effetti positivi sulla durabilità del materiale.

Come ogni altra tecnica, presenta anche alcuni limiti e svantaggi, che richiedono sempre di ponderare in modo attento la scelta del miglior isolamento. Prima di tutto, la presenza di un’intercapedine causa un aumento dello spessore delle pareti, che potrebbe essere problematico nel caso di edifici con spazi già molto ridotti. Nel caso di immobili esistenti, inoltre, l’intercapedine potrebbe non essere del tutto adatta allo scopo, compromettendo l’efficacia dell’isolamento. Infine, i costi di installazione sono, in alcuni contesti, più elevati rispetto a quelli di altre soluzioni.

Come realizzare un isolamento a intercapedine

Realizzare un isolamento a intercapedine in un nuovo edificio è semplice. Già in fase progettuale tutte le strutture e i principali nodi costruttivi si studiano con la consapevolezza che la coibentazione verrà posata in questo modo. Si realizzano strutture a doppia parete, in materiali che possono variare dai laterizi, al cemento, fino al legno. Per le migliori prestazioni termiche i due strati di parete dovrebbero avere spessori e masse differenti, studiando a pieno il comportamento della parete. Come materiali isolanti non si hanno particolari vincoli visto che la posa avverrà in fase di costruzione della parete stessa.

Nel caso degli edifici esistenti, invece, è necessario ricorrere alla tecnica dell’insufflaggio, che consiste nell’iniettare il materiale isolante all’interno dell’intercapedine, attraverso dei fori eseguiti nella parete. Si utilizzano macchinari specifici per l’insufflaggio e il materiale per la coibentazione deve essere sfuso e non in pannelli o blocchi. Per ottenere dei buoni risultati e far sì che l’isolamento sia efficace è importante che l’intercapedine sia spessa almeno sette centimetri.

 

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