Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
“I numeri, parlano chiaro si và dall’88% del patrimonio edilizio in zone a rischio sismico o idrogeologico con una popolazione esposta di circa il 78%; numeri questi che fanno paura e che da soli, senza nessuna altra valutazione, fanno ritenere questi aspetti come una vera e propria emergenza a livello nazionale”. Lo ha affermato Gerardo Lombardi , Consigliere dell’Ordine dei Geologi della Campania, intervenendo alla conferenza sulle Norme Tecniche sulle costruzioni , in corso a Firenze . “Al verificarsi di una emergenza sia essa sismica e/o idrogeologica, i danni maggiori si sviluppano proprio nell’ambito del costruito storico e nei centri urbani – ha proseguito Lombardi – ove per altro sono allocate le strutture preposte alla gestione delle emergenze e che proprio in funzione di tali circostanze , purtroppo spesso diventano inutilizzabili. Il Governo di fatto, sta affrontando questo problema proprio come una emergenza, relegando i provvedimenti relativi al costruito esistente alle azioni previste ai sensi dell’art.11 della L.77/09 attraverso la quale vengono erogati appositi contributi (OPCM 3907/10 e 4007/12). Mancano ancora del tutto interventi o azioni, per così dire, di “tipo ordinario” ed una chiara volontà politica di affrontare questo problema alla scala urbanistica, registrando per altro che anche la nuova revisione delle Norme Tecniche sulle costruzioni , in via di approvazione, tralascia ancora e completamente gli aspetti geologici. I recenti studi hanno inoltre evidenziato che interventi su singoli edifici vengono di fatto vanificati ove questi sono ubicati in contesti strutturalmente complessi e in ambiti ove la densità edilizia e forme di “aggregato strutturale” definiscono strutture edilizie eterometriche ed eteromorfe oltre che di epoca e di stili diversi. L’ORG della Campania, atteso l’elevata pericolosità naturale della regione, proprio per il disordine urbanistico e per le pressioni antropiche ivi esistenti, oltre al degrado di vaste aree sub metropolitane e/o urbane, ha da subito attenzionato questo aspetto cercando un dialogo con gli organismi competenti”. In Campania presidi territoriali e piani di protezione civile “Con l’assessorato Difesa Suolo,Protezione Civile e rischio sismico,presieduto dall’assessore Edoardo Cosenza, , si sono attivate, una serie di iniziative che, pur essendo confinate nell’ambito della protezione civile, attengono ad aspetti più generali ,quali ad es. : i presidi territoriali, i piani di protezione civile e la previsione di incentivi nell’ambito delle norme relative al “Piano casa” – ha proseguito Lombardi – dirette a chi intende delocalizzarsi rispetto a zone ad alto rischio, sia sismico che idrogeologico, nonché incentivi per la messa in sicurezza degli edifici esistenti che integrano gli stanziamenti nazionali. “Senza un visione globale del problema, coordinato alla scala urbanistica (panificazione) – ha concluso Gerardo Lombardi – il problema del costruito esistente rimarrà legato ad attività effimere ad a stanziamenti che per la loro natura tenderanno ad affievolirsi nel tempo”. Italia patrimonio edilizio 1 Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento