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Brian May, chitarrista dei Queen, recentemente ha criticato le sale da concerto londinesi, che considera di scarsa qualità, dicendo “È incredibile che Londra, tra tutte le maggiori città europee, non possa vantare grandi sale da concerto degne di nota”, e molti frequentatori di concerti si sono trovati d’accordo. Effettivamente le “arene” da concerto alla Wembley Arena o a Earl’s Court, sono poco più che capannoni, ergonomicamente scomode e deludenti dal punto di vista acustico. Quindi Brian May sarà certamente rimasto soddisfatto quando ha sentito della realizzazione della miglior sala da concerto europea proprio a Londra. Un gioiello da rilanciare La O2 Arena, da 23.000 posti a sedere, rappresenta lo stato dell’arte tra le sale da concerto. E’ realizzata all’interno dell’edificio che era una volta noto come Millennium Dome, ma rivisto e rilanciato come lo O2. Bisogna pensare all’arena concerti come a un edificio dentro l’edificio. Il Dome è sempre stato qualcosa di controverso fin dall’ideazione, avvenuta sotto il governo di John Major. Fu un’idea del partito dei Conservatori, che i Nuovi Laburisti trovarono ideale cavalcare e sviluppare finchè, raggiunta la spesa di 789 milioni di sterline, il Dome venne abbandonato a prendere polvere, al costo per i contribuenti di altri 30 milioni di sterline. Ciononostante, lo stesso Dome non è mai potuto essere oggetto di critiche. La costruzione è qualcosa di semplicemente spettacolare: con i suoi 365 metri di diametro, oltre un chilometro di circonferenza ed esteso su un’area di 20 acri, il Dome è una delle tre sole strutture costruite dall’uomo visibili dallo spazio. Costruito in vetroresina ricoperta con PTFE (meglio conosciuto come Teflon), la struttura del Dome pesa meno dell’aria contenuta al suo interno. Il problema è sempre stata la spazzatura che gli occupanti originali ci mettevano dentro, dandole il nome di ‘entertainment’. Fortunatamente, l’ Anschutz Entertainment Group (AEG) e il gigante delle telecomunicazioni O2 hanno riconosciuto il potenziale della struttura in sé e AEG ha deciso di investire 250 milioni di sterline per fare del Dome uno dei principali luoghi per l’intrattenimento del Regno Unito. Si tratta di un edificio che rappresenta un’icona, e finalmente l’interno ha preso forma di un villaggio del divertimento, completo di sale da concerto di alta qualità, un super casinò, cinema, bar e ristoranti, tutti sotto un tetto universalmente famoso. Un’arena sotto la cupola Ovviamente, il problema principale nell’inserire una sala da concerto da 23.000 posti all’interno della struttura chiusa dell’O2 è che ogni suono che sfugga all’arena sarebbe libero di riverberare in ogni angolo della struttura della cupola e sarebbe certamente di intralcio. Per questo motivo l’isolamento acustico ha avuto un ruolo essenziale nella costruzione della sala, in particolare per quanto riguarda la copertura. Il soffitto dell’arena è a sua volta una cupola di 15.000 metri quadrati e del peso di 1.005 tonnellate. Per rendere le cose ancora più semplici, la copertura è stata costruita a pochi metri d’altezza dal pavimento, ed è stata tenuta sospesa da otto torri alte 35 metri disposte con regolarità attorno alla circonferenza. La cupola è stata issata fino all’altezza finale, a 40 metri sul suolo, ed il resto della sala è stato costruito sotto di esso. La copertura è stata realizzata da una società specializzata, la WWR (UK) che, nel proprio port-folio, può vantare il Lord Cricket’s Ground, il Silverstone Grandstand e il Museo della RAF di Cosford. La società ha un’esperienza notevole per quanto riguarda l’installazione di coperture composite e strutture acustiche, ma l’Arena O2 è stato comunque un progetto decisamente interessante anche per loro. Lee Homewood, Project Manager della WWR, spiega perché: “L’aspetto affascinante di questo progetto è che si tratta di un edificio dentro un edificio. La distanza tra la cupola dell’arena e la sovrastante struttura del Dome, è di soli 4-5 metri. La struttura della copertura è stata costruita al livello del terreno e poi sollevata in due fasi fino alla sua posizione finale, a 40 metri d’altezza”. Silenzio, si suona La copertura dell’arena è stata progettata e testata in laboratorio per trovare una soluzione ai rigidi criteri di isolamento acustico richiesti dal team di progettazione. Una squadra composta da 45 tecnici ha lavorato alla sua realizzazione. Una soletta metallica strutturale da 200 mm forma l’ossatura della copertura dell’arena, insieme a cassettature acustiche interamente perforate assemblate in cantiere, che includono pannelli Rockwool ad alta densità rivestiti su un lato con tessuto, inseriti nel profilato. Le intercapedini dell’ossatura strutturale sono riempite con isolante in lana di roccia a media densità e sopra a questo uno strato di membrana polimerica ad alta densità seguito da un profilato da 500 mm. I pannelli per coperture HardRock a doppia densità, dotati di ottima resistenza meccanica hanno dato poi il contributo decisivo alla sezione isolante. Sono stati previsti due strati, il primo spesso 100 mm e lo strato superiore da 50 mm. A completare la messa a punto della cupola uno strato di separazione Sarnafil e una membrana di copertura in PVC fissata meccanicamente. Per gli specialisti coinvolti in questo progetto, pur non essendo la prima volta che lavoravano a soluzioni di coperture ad alta performance acustica, la copertura dell’Arena O2 è stata una sfida unica nel suo genere. Ed è stato probabilmente uno dei pochi cantieri per coperture nel paese, se non nel mondo, dove la pioggia e le intemperie non hanno rappresentato un problema. 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