Manovra, quante critiche dalle associazioni: dall’edilizia all’ambiente, il fronte dei contrari 15/11/2024
Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Realizzare un nuovo tetto o ristrutturare quello esistente: materiali, tecnologie e detrazioni fiscali 18/11/2024
Introduzione Presto e bene. Questo può essere lo slogan più adatto per focalizzare le caratteristiche principali delle malte a presa rapida e semirapida. La necessità di intervenire su strutture in calcestruzzo o in muratura tradizionale per piccole riparazioni o ripristini è una necessità frequente non solo nel cantiere di recupero ma anche in quello di nuova edificazione. Per le operazioni di recupero veloce delle superfici o di installazione di manufatti di diverso tipo sono oggi disponibili sul mercato malte premiscelate a presa rapida o medio-rapida di facile utilizzo e dalle sicure prestazioni. Si tratta di prodotti che, in generale, non richiedono l’aggiunta di altri componenti e che debbono essere impastati con semplice acqua. Composizione Al di là delle differenze che possono contraddistinguere i diversi prodotti oggi in commercio, le malte a presa rapida sono preparate con miscele di composizione variabile in diretta relazione al campo di applicazione cui sono destinate. Il componente principale rimane, comunque, il legante composto da cemento e modificato in modo da ottenere rapidi tempi di presa e prestazioni iniziali elevate. In particolare gli inerti premiscelati – o da aggiungere al composto in fase di preparazione – si contraddistinguono per una granulometria massima intorno ai 2,5-3 mm. Tale dimensione consente di ottenere, con la malta così preparata, strati sottili o riporti di ridotto spessore. Non si tratta, comunque, di una regola generale, Esistono, infatti, prodotti ottenuti con aggregati con pezzature massime maggiori, che rendono l’impasto, come tessitura, simile a quello del calcestruzzo di supporto. Gli inerti premiscelati con il legante sono sabbie silicee essiccate artificialmente e con un alto grado di resistenza allo schiacciamento e al gelo. Il componente che conferisce alla malta a presa rapida e semi-rapida gran parte delle caratteristiche accessorie è, comunque, l’additivo, presente in percentuali variabili. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di formulati privi di gesso, cloruri e polveri metalliche. In molti casi si tratta di additivi polifunzionali o di miscele studiate per ottenere particolari prestazioni in termini di impermeabilità all’acqua, resistenza agli agenti chimici, adesività al supporto, compattezza finale. Ma i compiti degli additivi aggiunti al premiscelato non si fermano qui. A tali sostanze, infatti, è assegnato il compito di creare in poco tempo un impasto di consistenza plastica e modellabile, di impedire possibili segregazioni della frazione inerte e di conferire alla polvere una consistente disperdibilità in acqua. Prestazioni Capacità di presa e tempi di indurimento ridotti di questi prodotti sono rispettati anche in caso di realizzazione di spessori particolarmente sottili. L’adesività al supporto è, del resto, costante, sia che si tratti di calcestruzzo nuovo che di calcestruzzo stagionato. Tra le varianti più diffuse di questo prodotto c’è la malta fibrorinforzata. Si tratta di una malta composta da fibre sintetiche non saponificabili a causa dell’alcalinità del cemento. Le fibre, distribuite omogeneamente nella massa del premiscelato, rendono la malta indurita particolarmente duttile e resistente alle sollecitazioni meccaniche. Caratteristiche, queste ultime, già riscontrabili nelle versioni non fibrorinforzate a causa delle doti fortemente aggreganti dei leganti cementiti impiegati. La presa rapida del cemento, in particolare, produce resistente iniziali elevate già nell’arco di poche decine di minuti, resistenze, del resto, destinate ad incrementare nel tempo. Nella fase di presa e indurimento la malta produce un forte calore di idratazione che, però, non influisce sulla stabilità dimensionale del prodotto. Tra le caratteristiche vincenti delle malte a presa rapida non va dimenticata la lavorabilità. Si tratta, infatti, di prodotti di semplice utilizzo e lavorabili con i comuni attrezzi del muratore, secchio e cazzuola. Molte versioni, poi, possono essere miscela e poste in opera anche con attrezzature meccaniche. Un’unica avvertenza: occorre sempre preparare, per ogni fase di stesura, solo i volumi di malta strettamente necessari a quel tipo di lavorazione, per rispettare il tempo di vita utile del prodotto. Campo di impiego L’ampia gamma di prodotti disponibili oggi sul mercato consente un impiego estremamente versatile di questo tipo di prodotto. L’utilizzo delle malte a presa rapida, infatti, va dal fissaggio di elementi metallici di varia natura, agli interventi di ripristino strutturale di diverso tipo, dalla posa in opera di manufatti di finitura (ganci per caloriferi, staffe, ecc.) a quella di serramenti. L’esponenziale diffusione di questi prodotti, tuttavia, deriva in gran parte dalla possibilità di eseguire rappezzi con un materiale che possiede elasticità e deformabilità modulabili in relazione a quelle del supporto su cui viene posato. Le prestazioni di questi materiali, in particolare, consentono agevolmente di eseguire riporti di ogni spessore e particolarmente tenaci. Posa in opera Proprio per le particolari prestazioni che le connotano, le malte a presa rapida necessitano di alcune semplici ma indispensabili accorgimenti durante la loro fase di posa in opera. La non osservanza di tali procedure, infatti, può inficiare negativamente le prestazioni stesse del prodotto. Preparazione del supporto Efficacia e durata del lavoro di ripristino o di posa effettuato con malte a presa rapida dipendono in forte misura dall’accuratezza delle operazioni di preparazione del supporto. Le superfici debbono essere accuratamente pulite e private di eventuali parti incoerenti e polverose, oli, grassi e qualsiasi altro componente possa inficiare l’adesività della malta. Il supporto, poi, deve essere il più possibile scabro per aumentare l’area di contatto con la malta. Per lavori di grande estensione è possibile ricorrere a sistemi di scarifica e di demolizione parziale mediante sabbiatura e idrosabbiatura. Particolare attenzione, poi, va assicurata alle eventuali parti metalliche affioranti che debbono essere private di eventuali depositi di ruggine e immediatamente rivestite con una boiacca passivante Le superficie così preparate debbono, nella quasi totalità dei casi, essere bagnate sino a rifiuto ma senza ristagni d’acqua. Preparazione della malta La preparazione delle malte a presa rapida può essere effettuata con qualsiasi tipo di miscelatore e, nel caso di interventi che richiedono piccole quantità di prodotto, anche con la cazzuola, impiegando contenitori di ridotte dimensioni. Fondamentale è il rispetto delle giuste quantità d’acqua, attendendosi scrupolosamente alle indicazioni riportate dal fabbricante. Prima della preparazione, infatti, è indispensabile leggere attentamente le schede tecniche di accompagnamento del prodotto, la quantità d’acqua necessaria alla preparazione della malta, le modalità di miscelazione , il tempo di vita utile dell’impasto, il tempo di inizio presa. Va comunque ricordato che una volta iniziato il processo di presa la malta stessa non può essere ravvivata aggiungendo acqua. Posa in opera Durante la stesura la malta deve essere efficacemente premuta sulla superficie da trattare, in modo da occupare tutte le discontinuità. La malta a presa rapida non richiede casserature, anche se è sempre possibile guidare il lavoro con una tavola, accorgimento particolarmente utile nel caso si debbano ricostruire davanzali o corniciature. Il prodotto, poi, può essere applicato in strati successi. La lisciatura finale, indispensabile per dare continuità alle superfici, può essere eseguita a frettazzo impiegando la stessa malta preparata, però, con un quantitativo d’acqua di impasto leggermente superiore rispetto a quello impiegato nella preparazione della malta da ripristino. Avvertenza dopo la posa Molti dei prodotti in commercio possono essere intonacati dopo una o due ore dalla posa in opera. Dopo la messa in opera, comunque, è buona regola mantenere bagnate le superfici ripristinate con frequenti spruzzatore d’acqua anche se le caratteristiche proprie di questi prodotti garantiscono un ritiro controllato. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento