Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Palazzo Italia, cuore dell’intera Esposizione Universale di Milano, è destinato a rimanere in loco anche dopo la chiusura della manifestazione, e non solo perché si tratta dell’edificio che rappresenta la nazione ospite e artefice diretta dell’esposizione, ma anche perché – come è logico – risulta a oggi essere tra i padiglioni più visitati, con oltre 6000 ingressi al giorno nel solo edificio principale (esclusi quindi gli edifici del cardo). La carpenteria metallica Come è noto, il progetto del Padiglione Italia si deve allo studio Nemesi & Partners di Roma che vinse il concorso internazionale. Nell’aprile del 2013 Expo 2015 Spa ha scelto, tra 68 partecipanti, l’idea scaturita dalle menti degli architetti Michele Molè e Susanna Tradati. Nemesi&Partners ha poi realizzato il progetto vincitore avvalendosi della collaborazione di Proger e Bms Progetti per la parte ingegneristica, del Prof. Livio De Santoli per la sostenibilità dell’edificio e della cantierizzazione realizzata da Italiana Costruzioni, general contractor dell’opera. Varie aziende sono quindi state coinvolte nella realizzazione – che, come si ricorderà – prevedeva tempi molto ridotti. Su incarico di Italiana Costruzioni, Map Spa ha realizzato tutte le parti di carpenteria metallica, sia degli edifici del cardo sia di Palazzo Italia, ad esclusione della struttura a formazione vela di copertura della piazza. Il progetto si sviluppa lungo il Cardo, uno dei due assi perpendicolari che, insieme al Decumano, struttura il masterplan dell’Expo Milano 2015. Il Padiglione Italia ha previsto la realizzazione sia di Palazzo Italia (circa 13.275 mq su 6 livelli fuori terra) che degli edifici temporanei del Cardo (circa 13.700 mq su 3 livelli fuori terra). Per quanto riguarda l’edificio principale del padiglione, Palazzo Italia, Map è responsabile della progettazione esecutiva, della realizzazione e della messa in opera delle strutture portanti, ovvero: colonne in tubolare, travi principali, travi secondarie, controventi, tralicci di facciata in tubolare, dei corpi scala, delle strutture per basamenti, delle strutture per il sostegno delle facciate Styl-Comp, delle strutture a formazione vani ascensore, dei grigliati e delle passerelle di camminamento, il tutto per circa 2.000 tonnellate di materiali impiegati. Per l’organizzazione degli spazi di Palazzo Italia, Nemesi ha progettato un edificio permanente composto da 4 blocchi che si sviluppano attorno alla piazza centrale. I quattro blocchi ospitano rispettivamente: la zona espositiva (Blocco Ovest), la zona auditorium-eventi (Blocco Sud), la zona uffici di rappresentanza (Blocco Nord) e la zona sale conferenze-meeting (Blocco Est). Tale edificio sarà l’unico a rimanere in modo permanente dopo il 31 ottobre 2015, ovvero dopo la fine dell’esposizione universale, quando tutti gli altri padiglioni verranno smontati e torneranno ai Paesi d’origine. La struttura dell’edificio L’edificio è dotato complessivamente di otto nuclei scala, uno scalone centrale aperto, che collega la piazza interna con il piano primo, e di dodici impianti di ascesa/discesa, tra ascensori e montacarichi. I distinti piani di calpestio dei diversi corpi che compongono la struttura sono sostenuti a livello di piano terra da pochi appoggi di limitata estensione, che coincidono con i vani scala e ascensore, di sezione costante dalla fondazione alla copertura. In altre parole, lo scheletro portante è caratterizzato da luci libere estremamente ampie al piano terra, ideali per conferire rappresentatività e flessibilità alla piazza. I punti a contatto con il terreno, molto distanti fra loro, accolgono scale ed elevatori oltre ai cavedi impiantistici, e costituiscono i “tronchi” a sostegno di quella “foresta minerale” che compone le facciate esterne. La struttura è formata da grandi elementi in acciaio e in calcestruzzo realizzati in opera e da componenti prefabbricati, allo scopo di semplificare e velocizzare le attività in cantiere. La progettazione ha richiesto numerose modellazioni affinché le geometrie rispondesse al meglio alle esigenze statiche, senzacompromessi rispetto all’immagine architettonica desiderata. Sono stati perciò combinati sistemi industrializzati con lavorazioni d’impronta più artigianale, in modo che le rispettive fasi potessero essere sovrapposte dal punto di vista temporale in corso di costruzione. Complessivamente per Palazzo Italia sono stati messi in opera da Map 1050 tonnellate di strutture per pilastri, travi solai, controventi e tralicci di facciata; 150 tonnellate di materiali per i corpi scale, completi di colonne, per le travi di piano, cosciali, gradini e parapetti; 50 tonnellate di materiali per le strutture portati a sostegno degli ascensori; 100 tonnellate per la formazione dei grigliati pedonali e carrabili e 650 tonnellate per le strutture a sostegno dei pannelli Styl-Comp per basamenti, intradossi, pennelli di facciata (comprese le passerelle necessarie per la manutenzione). Nello specifico, l’involucro esterno in pannellature Styl-Comp che caratterizza dell’edificio, esso è realizzato in i.activebiodynamic – un materiale innovativo studiato e messo a punto dalla struttura di ricerca e innovazione i.lab di Italcementi – ed è sostenuto da strutture metalliche di baraccatura realizzate da Map, agganciate puntualmente alle pareti in calcestruzzo armato o alle solette di piano o alle strutture verticali, a un passo di 4 m sulle pareti cieche e di circa 6 m in tutti gli altri casi, per un totale di oltre 500 punti d’aggancio. L’impalcato di piano terra a quota 0.00 e i relativi pilastri di sostegno (disposti secondo una maglia 8×8 m, a meno delle zone in cui scendono i setti e i vani che sorreggono la piastra di piano primo), originariamente previsti in elementi prefabbricati, sono stati poi realizzati in opera. Le strutture metalliche La progettazione, la realizzazione e la messa in opera delle strutture metalliche ha richiesto a Map un notevole dispiego di forze. La sola progettazione costruttiva ha richiesto 16800 ore di manodopera; la manodopera d’officina ha lavorato per complessive 37300 ore alla realizzazione dei materiali, che hanno poi richiesto, per la messa in opera, 32800 ore di cantiere. Sulle facciate esposte a Nord e ad Est e su tutte le facciate interne si hanno strutture metalliche reticolari che non sono state di facile realizzazione e per le quali sono stati eseguiti specifici modelli tridimensionali, che hanno tenuto conto sia dello sforzo che le strutture avrebbero dovuto sostenere “a pieno carico”, ovvero con il Palazzo occupato dal numero massimo di visitatori, sia delle sue caratteristiche dinamiche, allo scopo di studiare gli effetti legati alle possibili vibrazioni. Si è reso necessario l’utilizzo di profili tubolari, di spessori diversi allo scopo di ottimizzare il peso globale dell’acciaio, in grado di interpretare nel migliore dei modi le richieste architettoniche e la complessa geometria in gioco. Costruttivamente si è ritenuto di cantierizzare nodi a 4 o a 8 vie realizzati in stabilimento ed elementi monodimensionali in connessione ai nodi mediante saldature in opera per piani orizzontali. La scala interna che affaccia sulla piazza e che, partendo dal piano terra, giunge al primo ha a sua volta richiesto un vero e proprio progetto all’interno del progetto. La rampa più significativa, di sviluppo longitudinale in pianta pari a circa 17 m, presenta una sezione trasversale, di forma e dimensioni variabili, rappresentata da un cassone pluricellulare in acciaio, composto da piatti saldati di spessore pari a 10 mm (quelli verticali o obliqui) e 20 mm (quelli orizzontali); sulla superficie superiore si dispongono i gradini. L’intera struttura metallica è stata realizzata in soli tre conci (5.235 mm + 7.450 mm + 3.950 mm) assemblati in opera mediante saldature a completo ripristino. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento