Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Indice degli argomenti Toggle C’è la tassa sulle plusvalenze delle case fatte col SuperbonusSuperbonus: eventuale proroga al 2024 e verifiche sulla rendita catastaleSuperbonus e bonus edilizi, la ritenuta 11% sui bonificiMutui prima casa, prorogate le agevolazioniImmobili detenuti all’estero: sale la tassa IVIE Dopo che se n’è parlato tanto in queste settimane, la legge di Bilancio è arrivata in Parlamento ed entro la fine dell’anno verrà definitivamente approvata in prima lettura da parte del Senato. L’entrata in vigore di tali misure è prevista per gennaio 2024. Numerose sono le innovazioni che riguardano il settore edilizio, in particolare per gli immobili che hanno beneficiato del Superbonus del 110% e degli altri incentivi edilizi. Tra le principali modifiche anche l’introduzione di una tassa del 26% sulle plusvalenze relative alle abitazioni ristrutturate con il Superbonus e una ritenuta dell’11% sui bonifici. C’è la tassa sulle plusvalenze delle case fatte col Superbonus La bozza della Legge di Bilancio 2024 prevede importanti cambiamenti per i costi dei lavori di riqualificazione energetica e sismica beneficiati dal Superbonus 110%. A partire dal 1° gennaio 2024, questi costi saranno inclusi nella plusvalenza tassata al 26% generata dalla vendita della casa. Se la vendita avviene entro 5 anni dalla conclusione dei lavori, i costi relativi al Superbonus non rientrano tra i “costi inerenti al bene” deducibili, contribuendo così alla plusvalenza tassata al 26%. Nel caso in cui la vendita si realizzi tra il 5° e il 10° anno dopo i lavori, solo il 50% di tali costi sarà deducibile dalla plusvalenza, soggetta sempre al 26% di tassazione. Per le vendite effettuate oltre i 10 anni dalla fine dei lavori, i costi relativi al Superbonus 110% saranno completamente deducibili dalla plusvalenza tassata al 26%. Questa regolamentazione si applica alle case in cui il Superbonus è stato sfruttato come sconto in fattura o cessione del credito. Nel caso in cui il beneficio fiscale sia stato ottenuto tramite detrazione Irpef, i costi rimangono deducibili. Le eccezioni includono gli immobili acquisiti per successione e quelli adibiti a prima casa. Superbonus, la proroga al 2024, ci sarà? Sempre sul tema Superbonus, proprio in questi giorni si sta discutendo se dare una proroga ai lavori che termineranno il 2024, con i beneficiari che sarebbero stati i condomini in cui i lavori erano completati almeno al 60% entro il 31 dicembre 2023. Anche l’Ance aveva sollecitato il governo a fare una proroga urgente, ma ad oggi non sembra si voglia fare. Superbonus, verifiche sulla rendita catastale In arrivo anche nuovi controlli sulla rendita catastale. L’obiettivo del Governo è verificare se l’incremento del valore degli immobili, derivante dai lavori di efficienza energetica e miglioramento antisismico, abbia comportato un aumento della rendita catastale e se tali variazioni siano state segnalate in modo corretto. I controlli verranno effettuati dall’Agenzia delle Entrate, per assicurarsi che coloro che hanno usufruito dei benefici del Superbonus abbiano presentato, quando richiesto, la comunicazione di variazione catastale. Nel caso in cui emerga che la dichiarazione non è stata presentata, l’Agenzia invierà una comunicazione al beneficiario per sollecitarlo a regolarizzare la sua posizione Superbonus e bonus edilizi, la ritenuta 11% sui bonifici A partire dal 1° marzo 2024, l’importo della ritenuta sui bonifici destinati alle ristrutturazioni subirà un aumento, passando dall’attuale 8% all’11%. Tale ritenuta rappresenta l’importo trattenuto da banche e Poste Italiane sul pagamento effettuato, mediante bonifico parlante, da parte del cliente che usufruisce del Superbonus e dei bonus edilizi all’impresa responsabile dell’esecuzione dei lavori. Questa ritenuta sui bonifici durante una ristrutturazione costituisce un acconto dell’imposta sui redditi, trattenuto dalle istituzioni finanziarie. In pratica, ciò implica che l’impresa che ha eseguito i lavori agevolati con il Superbonus o altri bonus edilizi riceverà un pagamento ridotto dell’importo trattenuto come ritenuta. Questa procedura comporta una diminuzione della liquidità disponibile per l’impresa, poiché una parte dell’importo è trattenuta in forma di acconto fiscale. Mutui prima casa, prorogate le agevolazioni Gli Under 36, le coppie giovani, i genitori single e i conduttori degli alloggi IACP avranno la possibilità, anche per il prossimo anno, di beneficiare di mutui agevolati per l’acquisto della prima casa. Per questa agevolazione, la Manovra ha destinato ulteriori 282 milioni di euro al “Fondo di garanzia per la prima casa”. È importante sottolineare che: Il fondo è gestito da CONSAP ed è rivolto a tutti i cittadini che non possiedono altri immobili ad uso abitazione. L’immobile per il quale si richiede il mutuo deve essere l’abitazione principale e non rientrare nella categoria degli immobili di lusso, con un limite di 250 mila euro. L’agevolazione si estende anche all’acquisto con lavori di ristrutturazione, purché questi comportino un miglioramento dell’efficienza energetica dell’immobile stesso. La garanzia pubblica fornita dal fondo è del 50%, ma può arrivare all’80% a favore delle categorie citate in precedenza. Tali soggetti non devono avere un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) superiore a 40.000 euro annui. Immobili detenuti all’estero: sale la tassa IVIE La Legge di Bilancio 2024 prevede un aumento del carico fiscale sugli immobili detenuti all’estero. L’aliquota dell’imposta IVIE, che riguarda gli immobili situati all’estero di proprietà di contribuenti italiani, passerà dal 7,6 per mille al livello massimo del 10,6 per mille. Questa modifica comporterà un aumento dell’imposta associata alla detenzione di beni immobili situati fuori dal territorio nazionale. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento