Legno ingegnerizzato, una risorsa per la decarbonizzazione del settore edile

Il legno è uno dei materiali su cui puntare per garantire la decarbonizzazione dell’edilizia. Negli ultimi decenni sono stati sviluppati nuovi prodotti in legno ingegnerizzato che rendono questo prodotto naturale sempre più ricercato e scelto dai progettisti

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Legno ingegnerizzato, una risorsa per la decarbonizzazione del settore edile

Il legno sta emergendo come una delle risorse più promettenti per la decarbonizzazione del settore edilizio, un passo essenziale per ridurre le emissioni di gas serra nelle città.

Negli ultimi decenni, grazie a ingenti investimenti dell’industria, sono stati sviluppati nuovi prodotti in legno ingegnerizzato e metodi di costruzione avanzati: lo sviluppo di soluzioni innovative ha permesso di affrontare e risolvere problemi usuali nei cantieri come l’infiltrazione d’acqua durante la costruzione.

Il continuo rinnovamento in questo settore ha anche ridotto i costi e migliorato la supply chain, rendendo il legno una scelta sempre più praticabile e sostenibile.

La transizione verso il legno non riguarda solo la sostenibilità ambientale, ma anche la creazione di edifici esteticamente piacevoli e confortevoli. Il legno, infatti, offre vantaggi anche in termini di isolamento termico e acustico, migliorando la qualità della vita all’interno degli edifici.

Legno ingegnerizzato, una risorsa per la decarbonizzazione del settore edile

Il legno ingegnerizzato, in particolare il CLT (Cross Laminated Timber), sta guadagnando popolarità per la sua robustezza e versatilità. Il CLT (noto anche come XLAM) è creato unendo strati di legno in direzioni alternate, il che conferisce al materiale una forza paragonabile a quella del calcestruzzo e dell’acciaio. Ciò permette la costruzione di edifici alti e complessi con un impatto ambientale significativamente ridotto. Inoltre, il legno ingegnerizzato ha la capacità intrinseca di catturare e immagazzinare carbonio per tutta la durata dell’edificio, contribuendo in modo sostanziale alla riduzione delle emissioni di gas serra.

Le costruzioni in legno: l’Italia è il terzo produttore in Europa dopo Germania e Svezia

I produttori italiani credono nel legno: secondo i dati di Federlegno, il nostro Paese si pone come terzo in Europa dopo Germania e Svezia.

Il 20 dicembre 2023, si contano 3602 unità abitative in legno costruite nel 2022 in Italia, con un incremento di un punto percentuale rispetto al 2021. Questo consente al nostro Paese di confermarsi, anche per il 2022, terzo produttore di soluzioni abitative in legno, dopo Germania e Svezia e davanti all’Austria.

Le costruzioni in legno: l’Italia è il terzo produttore in Europa dopo Germania e Svezia

Il settore ha raggiunto i 2,3 miliardi di euro di fatturato (+15,8% sul 2021), grazie alla produzione residenziale in legno che ha totalizzato 866 milioni di euro (+12,7% rispetto al 2021), rappresentando un quinto della produzione tedesca e il 7,2% di quella complessiva dei 27 Paesi UE, pari a 12 miliardi complessivi. Oltre ai risultati dell’edilizia residenziale, va considerata la produzione non residenziale in legno (633 milioni di euro, +12,2% rispetto al 2021) e l’edilizia tradizionale (767 milioni di euro, +22,9% sul 2021).

L’8° Rapporto Edilizia in Legno, realizzato dal Centro Studi di FederlegnoArredo, evidenzia la salute del settore delle costruzioni in legno, che ha guadagnato spazio grazie alla crescente attenzione verso la sostenibilità e lo stoccaggio di CO2. La maggior concentrazione di imprese di bioedilizia si trova in Lombardia (73 aziende), seguita da Trentino-Alto Adige e Veneto, che rappresentano complessivamente il 50% del totale. Il Trentino-Alto Adige si distingue per le imprese più grandi e specializzate, realizzando il 19% della produzione complessiva, seguito dalla Lombardia (16%), mentre Piemonte e Veneto si attestano rispettivamente al 6% e al 5%.

Le prime 10 aziende del settore rappresentano quasi il 31% del mercato, mentre il 68% delle imprese ha un fatturato inferiore ai 5 milioni di euro e solo il 7% supera i 50 milioni di euro, dimostrando che il settore è ancora concentrato nelle mani di pochi.

Legno ingegnerizzato: il progetto The Ascent

Nel cuore del quartiere East Town di Milwaukee, si erge The Ascent, un imponente grattacielo di 25 piani che ha ridefinito gli standard dell’architettura sostenibile. Inaugurato alla fine del 2022, questo edificio ad uso misto vanta un primato mondiale: con i suoi 87 metri di altezza, è la struttura in legno più alta del mondo.

Legno ingegnerizzato: il progetto The Ascent
Il progetto The Ascent

La torre di The Ascent ospita 259 appartamenti distribuiti su 18 piani in legno. Il basamento accoglie parcheggi, negozi, una piscina al sesto piano e un centro fitness. Al vertice dell’edificio, una terrazza sul tetto offre una serie di lussuosi servizi, tra cui una sala degustazione vini, saloni e persino uno schermo cinematografico all’aperto.

La necessità di sviluppare una struttura efficiente, capace di rispondere a tutte le esigenze specifiche della progettazione in legno ad alto volume, ha rappresentato una sfida significativa per il team di progetto.

The Ascent è un esempio concreto di come il CLT, in particolare, possa essere utilizzato per creare strutture di grande altezza, combinando l’estetica calda del legno con le esigenze moderne di resistenza e sostenibilità. L’uso del legno ingegnerizzato non solo migliora le prestazioni strutturali, ma contribuisce anche a un approccio più ecologico alla costruzione. Il legno, infatti, è un materiale rinnovabile e ha la capacità di immagazzinare carbonio, contribuendo così alla riduzione delle emissioni di CO2.

Black & White Building: la sostenibilità del legno arriva a Londra

Il Black & White Building è un esempio affascinante di architettura in legno di nuova generazione. L’edificio londinese, progettato ad uso uffici, è una delle architetture più alte della città realizzate interamente in legno, rappresenta un punto di riferimento per l’uso di materiali ecologici e per le tecniche di costruzione avanzate. Progettato da Waugh Thistleton Architects, lo studio londinese rinomato per il suo impegno verso l’architettura sostenibile, il Black & White Building offre un’elegante sintesi di ingegneria e design.

Il Black & White Building è un esempio affascinante di architettura in legno di nuova generazione
Il Black & White Building

La struttura del Black & White Building è realizzata interamente in legno lamellare a strati incrociati (CLT) e legno impiallacciato laminato (LVL). Le facciate continue dell’edificio sono in legno lamellare incollato (glulam), mentre le colonne e le travi sono in LVL. Questa combinazione di materiali non solo conferisce all’edificio una resistenza eccezionale, ma contribuisce anche alla sua estetica distintiva.

Le risorse utilizzate per la costruzione provengono da foreste certificate in Austria e Germania, includendo 227 faggi e 1.547 pini e abeti rossi. Il rivestimento esterno è costituito da lamelle di legno di tulipier termicamente modificato (TMT), fornito dall’American Hardwood Export Council (AHEC), che corre dal livello della strada fino al tetto. Il rivestimento non solo aggiunge un tocco estetico naturale, ma aiuta anche a ridurre il riscaldamento solare sulla facciata, garantendo un’ombra naturale.

Alimentato al 100% da fonti rinnovabili, l’edificio è dotato di 80 pannelli solari sulla sua copertura. Questo contribuisce non solo all’autosufficienza energetica, ma anche a una significativa riduzione delle emissioni di carbonio. L’edificio presenta il 37% di carbonio incorporato in meno rispetto alle strutture tradizionali in cemento e funge da deposito di carbonio a lungo termine, immagazzinando 1.014,7 tonnellate di CO2.

Inoltre, il processo di costruzione in legno genera una quantità inferiore di rifiuti rispetto ai materiali da costruzione più comuni come ferro, acciaio e cemento. Sia il CLT che l’LVL sono totalmente riutilizzabili, permettendo al Black & White Building di essere smontato e riutilizzato in futuro, in piena coerenza con i principi dell’economia circolare.

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