Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Indice degli argomenti Toggle Che cos’è l’intonaco?Intonaci per interno e intonaci per esternoCome intonacare un muroIntonacare muro esternoIntonaco premiscelato: di cosa si tratta?Prezzi intonaci al mqTipi di intonaco e loro utilizziIntonaco di cementoIntonaco a base di calceIntonaco di gessoIntonaco termoisolanteIntonaco deumidificanteIntonaco ignifugoIntonaco mangia smogIntonaco fibrorinforzante Intonaco impermeabileIntonaci fonoassorbentiIntonaci completamente naturali per la bioediliziaFAQ – Guida alla scelta dell’intonaco giusto per ogni esigenzaA cosa serve l’intonaco?Che tipo di intonaco usare per interni?Cosa si intende per intonachino?Quanti anni dura l’intonaco? L’utilizzo dell’intonaco accompagna la realizzazione degli edifici da molti decenni e nel corso del tempo, grazie alle innovazioni che hanno interessato il mondo dell’architettura, il mercato ha accolto sempre più varianti con spessori, costi e tempi di posa anche molto differenti, da scegliere in base alle necessità dell’edificio oggetto di intervento. Che cos’è l’intonaco? Quando si parla di intonaco si fa riferimento allo strato di rivestimento più esterno del pacchetto che definisce la muratura. Si tratta di un materiale composto da più sostanze, essendo una miscela di acqua, leganti e inerti, e per la sua realizzazione si usano generalmente sabbia, acqua, calce e cemento a cui si possono aggiungere differenti additivi capaci di alterarne e modificarne prestazioni e funzioni. Ogni quantità deve essere attentamente rispettata, per ottenere un impasto adeguato alla posa, che si presenti morbido e pastoso. A rappresentare la parte predominante è, comunque, l’inerte, costituendo il 65-70% della miscela. La sua presenza è fondamentale in quanto permette di frenare il fenomeno del ritiro e riduce il rischio della formazione di crepe. Intonaci per interno e intonaci per esterno Per comprendere l’importanza delle diverse proprietà che possono avere gli intonaci, basti pensare a quanto sia diverso posare un intonaco all’esterno di un edificio, piuttosto che al suo interno. Le proporzioni dei componenti che costituiscono l’intonaco devono essere attentamente definite e una variazione o l’aggiunta di un additivo, può portare a risultati anche molto differenti. Gli intonaci possono essere classificati in base agli utilizzi o anche in base alla composizione, ricordando che questi due aspetti sono strettamente connessi tra loro. Xella Italia propone Ytong LR100, un intonaco alleggerito fibrorinforzato e idrofugato per applicazioni esterne, composto da materiali naturali. Partendo da una macro-categorizzazione, è appunto possibile distinguere innanzitutto tra: Intonaci da esterno, che devono essere resistenti agli agenti atmosferici e proteggere la muratura sottostante. Intonaci da interno, a cui non è richiesta la resistenza agli agenti atmosferici e il cui scopo è quello di dar vita a superfici levigate per stendere la finitura finale. Si usa molto spesso un intonaco a base di gesso per la rasatura del muro. Quando si sceglie quale intonaco posare, quindi, è molto importante assicurarsi che il prodotto selezionato sia adeguato al contesto di posta. Come intonacare un muro L’applicazione dell’intonaco richiede innanzitutto la preparazione della superficie, che deve risultare pulita, e in alcuni casi può essere necessario procedere anticipatamente con la stesura di un primer, per favorire l’adesione. E’ importante applicare correttamente l’intonaco per evitare l’insorgere di problemi come scarsa consistenza o compattezza, che renderebbero difficile la stesura, resistenza delle pitture di finitura, screpolature da ritiro, distacchi tra i vari strati o efflorescenze. La stesura dell’intonaco classico avviene mediante utilizzo di cazzuola, mentre l‘intonaco a gesso viene steso utilizzando il frattazzo di metallo o sistemi a spruzzo con pompe e miscelatori automatici. L’intonaco è applicato in più strati: Primo strato – Si tratta del rinzaffo, strato a contatto diretto con la muratura che serve proprio a permettere l’adesione alla parete e viene applicato dal basso verso l’alto riempiendo attentamente giunti e fessure; Secondo strato – Il secondo strato è costituito dall’arriccio, con spessore maggiore dello strato precedente, ed è necessario al livellamento della parete e alla copertura delle irregolarità. L’arriccio ha resistenza meccanica maggiore ed è resistente all’acqua. Strati di finitura – Gli ultimi strati sono finiture più sottili, detti intonachino o rasatura, e definiscono la superficie finale desiderata, liscia e uniforme, mediante una granulometria più fine ed esteticamente più gradevole. Lo strato di finitura deve essere applicato a rasare e lisciato con frattazzo in senso circolare. La finitura dell’intonaco può essere realizzata mediante una tinteggiatura, che ne determina un miglior aspetto estetico. Prima di procedere, spesso si eseguono operazioni quali lisciatura e spazzolatura. Intonacare muro esterno Se si vuole intonacare un muro esterno occorre prestare attenzione al rapporto tra malta e miscela di leganti, che deve essere di 1 a 3, e alle tipologie di cemento e calce utilizzate. E’ possibile scegliere tra differenti tipi di calce: calce mista a cemento per assicurare la massima protezione contro la pioggia e la grandine, calce e pozzolana per garantire resistenza all’umidità, calce mista ad argilla per ottimizzare l’adesione e garantire massima protezione contro gli sbalzi di temperatura. Anche la scelta del tipo di cemento ha un’influenza sulla resa finale dell’intonaco incrementando o riducendo la resistenza che si desidera ottenere. L’applicazione della miscela prevede, come nel caso dell’intonaco per interni, la posa di tre strati di prodotto da lisciare con il frattone in sequenza lasciando solidificare prima di passare al successivo. Il primo strato funge da base, il secondo costituisce lo spessore e il terzo rappresenta la finitura in tre strati. La posa e la lisciatura dello strato di finitura sono finalizzate ad ottenere effetti decorativi mediante utilizzo di pennello, spatola da decoratore o spatola dentata per ottenere differenti effetti e disegni. Intonaco premiscelato: di cosa si tratta? L’intonaco premiscelato garantisce una granulometria costante grazie alla macinazione delle sabbie e, al contempo, una riproducibilità e una continuità d’applicazione. A differenza dell’intonaco civile tradizionale, infatti, l’intonaco premiscelato è fornito in sacchi pronti all’uso. In questi casi, quindi, non è necessario realizzare al momento l’intonaco, ma è sufficiente mescolare all’acqua quanto presente nella confezione. Si tratta di un prodotto adatto a tutti i tipi di muratura e il mercato ne propone diverse tipologie che differiscono per le caratteristiche in grado di rispondere alle varie necessità degli edifici. I principali vantaggi derivanti dall’utilizzo dell’intonaco premiscelato riguardano la rapidità di esecuzione e la semplicità di utilizzo, nonché il mantenimento delle medesime caratteristiche per tutta la durata dell’utilizzo sulle diverse murature, dal momento che la malta in polvere non varia nel tempo. Anche da un punto di vista dei costi l’intonaco premiscelato risulta essere più vantaggioso del tradizionale intonaco civile; i prezzi sono molto accessibili e il suo utilizzo permette di risparmiare notevole tempo sul cantiere e, di conseguenza, di risparmiare su ulteriori costi. Prezzi intonaci al mq Il costo dell’intonacatura al mq utilizzando un intonaco tradizionale e tenendo conto del costo medio di posa comprensivo di materiale e rasatura oscilla generalmente tra i 12 e i 18€. Se si utilizza un intonaco premiscelato, invece, il costo varia dai 10 ai 12€/mq. Nel caso di intonaci premiscelati che offrono particolari prestazioni, come intonaci deumidificanti o fonoassorbenti, i prezzi salgono considerevolmente, superando i 20€/mq. Tipi di intonaco e loro utilizzi A seconda della composizione principale e degli additivi inseriti è possibile ottenere diverse tipologie di intonaco che, in base alle loro funzioni, si prestano per differenti ambiti e utilizzi. Sulla base del legante utilizzato, è possibile fare una prima distinzione tra intonaci a base di calce, cementizi e a base di gesso. Intonaco di cemento E’ il più comune e viene realizzato miscelando sabbia, acqua e cemento. È molto resistente, dura a lungo ed è adatto anche alle applicazioni in esterno. Intonaco a base di calce Si presenta flessibile e adeguato ad usi anche in ambito storico, poiché assicura traspirazione delle pareti e compatibilità con i materiali esistenti. Ha ottime prestazioni anche in ambienti umidi. KB13 EVOLUTION è il biointonaco di fondo a base di calce aerea di Fassa Bortolo, ad effetto marmorino, per interni ed esterni. Intonaco di gesso Come anticipato viene usato solo in ambienti interni, può essere levigato e dipinto molto facilmente. Inoltre, la sua composizione e la sua densità, gli permettono di agire come “correttore acustico”. Intonaco termoisolante Ha proprietà isolanti e viene utilizzato in quegli edifici in cui è necessario limitare le dispersioni di calore. Non è sicuramente equiparabile a un reale strato di coibentazione, ma può essere utile in alcuni contesti in cui non si può procedere in altro modo o per rafforzare le performance di un sistema esistente. Le proprietà isolanti sono date dall’inserimento nella miscela di materiali isolanti quali il polistirene espanso. Questi intonaci possono essere utilizzati sia per edifici esistenti che di nuova costruzione, completando ad esempio un sistema di isolamento a cappotto, e sono generalmente composti da leganti idraulici, fibre e additivi speciali. Intonaco deumidificante Si caratterizza per un’elevata traspirabilità, grazie alla quale permette di disperdere l’umidità contenuta in una parete. Chiaramente, se applicato su un muro bagnato, non sarà in grado di asciugarlo, a semplicemente non blocca l’umidità. In ogni caso, è un prodotto perfetto in quegli ambienti in cui si hanno problemi di umidità o anche all’esterno, quando a causa del contatto con il suolo si hanno problemi di umidità di risalita. L’intonaco deumidificante garantisce l’evaporazione dell’acqua presente nel muro e blocca l’umidità di risalita. Prima dell’applicazione è importante rimuovere l’intonaco esistente, pulire le murature e asciugarle. Va specificato, inoltre, che l’intonaco ha la capacità di favorire il risanamento della muratura, ma non può eliminare la causa che provoca la formazione di umidità. Per un intervento efficace, quindi, è necessario prima intervenire sul problema della formazione di umidità e poi risanare le murature. L’intonaco deumidificante bianco del marchio Weber di Saint Gobain, webersan evoluzione 220, nasce per il risanamento della muratura umida, sia interna che esterna Intonaco ignifugo Un intonaco resistente al fuoco ha la funzione di proteggere le murature – e in generale le strutture – da possibili incendi. L’intonaco ignifugo, grazie ai componenti utilizzati per la sua produzione, ha la capacità di mantenere più a lungo nel tempo delle caratteristiche meccaniche delle strutture, aumentando la resistenza al fuoco. Si tratta di rivestimenti protettivi, assolutamente privi di qualsiasi sostanza tossica o che possa emanare gas o produrre fumo. L’intonaco ignifugo deve garantire sicurezza e resistenza meccanica, evitando possibili crepe o rotture, che possono portare anche a distacchi pericolosi. Intonaco ignifugo FS67 premiscelato a base di gesso anidro e perlite di Ferri per la protezione dal fuoco. Specifico per incrementare la resistenza al fuoco di elementi strutturali in acciaio, laterizio, cemento armato normale e precompresso Intonaco mangia smog Grazie all’inserimento di speciali additivi è in grado di eliminare le particelle inquinanti presenti nell’aria, principalmente grazie a reazioni fotocatalitiche. Intonaco fibrorinforzante Perfetto per il ripristino delle murature esistenti e applicabile sia all’interno, che all’esterno. Questi intonaci speciali, che contengono additivi e sostanze che permettono una miglior distribuzione degli sforzi, sono indicati principalmente per quelle situazioni in cui è necessario ripristinare l’intonaco esistente e la parete è soggetta a sollecitazioni, che portano a fessurazioni e rotture. Un’alternativa è l’intonaco armato, in cui viene inserita un’armatura a contatto con la parete, composta da una rete a maglie fitte. Questa rete permette di contenere eventuali distacchi o rotture dell’intonaco ed è particolarmente indicata nel caso di interventi di ristrutturazione. Intonaco impermeabile Gli intonaci impermeabilizzanti proteggono le strutture dall’acqua, impedendone il ristagno o bloccando l’umidità di risalita. Si tratta di intonaci che contengono dell’acqua e appositi componenti chimici, necessari a rendere impermeabile la superficie. Oltre che per le pareti, questi prodotti sono spesso utilizzati anche per altri elementi strutturali, come le fondazioni, le strutture interrate o i solai. CALIBRO NHL e CALIBRO Plus Evaporation di Volteco permettono di risanare murature umide creando una barriera anti-umidità. Intonaci fonoassorbenti Gli intonaci fonoassorbenti sono un’ottima soluzione per quando si ristruttura casa e si vuole migliorare il comfort acustico. Gli intonaci fonoassorbenti sono prodotti premiscelati composti da leganti idraulici ed inerti che garantiscono le proprietà fonoassorbenti e fonoisolanti. Questi prodotti favoriscono la riduzione del riverbero, in quanto assorbono parte dell’onda sonora. Le proprietà degli intonaci fonoassorbenti li rendono molto adatti anche a luoghi destinati al lavoro o agli eventi. Intonaci completamente naturali per la bioedilizia Quando si parla di bioedilizia si intendono tutti quegli edifici costruiti facendo ricorso a materiali e tecniche a basso impatto ambientale. Nel caso degli intonaci, ci sono diverse soluzioni completamente naturali e che offrono ottime prestazioni. Gli intonaci per la bioedilizia sono completamente privi di sostanze chimiche e si compongono di materiali come la calce, la sabbia e l’acqua, aggiungendo poi altri elementi naturali o anche derivanti da scarti di diverso tipo. Si possono aggiungere all’impasto elementi come vecchi cocci polverizzati, la canapa, scarti dall’agricoltura come la lolla di riso o anche la carta da riciclare. In molti casi, la scelta di questi materiali segna anche un ritorno alla tradizione dell’intonaco di calce idraulica naturale e dell’argilla. FAQ – Guida alla scelta dell’intonaco giusto per ogni esigenza A cosa serve l’intonaco? Scegliere l’intonaco è un’operazione importante anche per assicurare il benessere della casa. Intonacare una parete permette di proteggere le strutture dagli agenti atmosferici, come vento, acqua e sole, ma anche di renderla più stabile e uniforme, risolvendo eventuali vuoti o disomogeneità che si hanno sugli elementi al rustico. L’intonaco, inoltre, ha lo scopo di definire l’aspetto estetico dell’edificio, grazie alla scelta di texture e colori che più piace. Le funzionalità, però, possono essere molte altre, soprattutto quando si ricorre ad intonaci con particolari proprietà e caratteristiche. Per questo è fondamentale porsi sempre la domanda su qual è l’intonaco migliore da scegliere ogni volta. Esistono intonaci rinforzati, resistenti al fuoco, isolanti e molti altri con altrettante peculiarità e per scegliere dobbiamo capire qual è la nostra esigenza. Che tipo di intonaco usare per interni? Per intonacare un muro interno è necessario preparare un impasto composto da 10 parti di sabbia fine, tre di calce ed una di cemento; dopo aver mescolato queste componenti asciutte si aggiunge l’acqua. Gli intonaci da interno non devono possedere caratteristiche di resistenza agli agenti atmosferici, ma il loro scopo è realizzare superfici levigate sulle quali stendere la finitura finale. Generalmente per l’applicazione all’interno dell’edificio si utilizzano intonaci a base di gesso che, grazie alla struttura cristallina a micro e macro pori, regolano l’umidità dell’aria in base alle necessità e funzionano ome correttore acustico. Cosa si intende per intonachino? L’intonachino è una pasta pigmentata, già pronta per l’utilizzo, contenente additivi specifici, terre coloranti, inerti di vario spessore e fini granulati di marmo, applicabile su intonaci civili o su vecchie pitture a calce con fini decorativi. Questa miscela può contenere al suo interno anche del cocciopesto che conferisce un caratteristico colore rosato e favorisce l’indurimento della calce. Ne risulta un composto più resistente all’umidità e all’azione degli agenti atmosferici. L’intonachino è un prodotto colorato che assume caratteristiche differenti in base alla sua applicazione all’interno o all’esterno dell’edificio. Nello specifico l’intonachino colorato applicato all’interno è altamente traspirante e piuttosto poroso, mentre quello prodotto per uso esterno è altamente resistente agli agenti atmosferici e protegge le pareti permettendo loro di respirare. Quanti anni dura l’intonaco? La durata di un intonaco applicato con le giuste modalità e tecniche, privo di rigonfiamenti o crepe, è di circa 20-25 anni. Articolo aggiornato, prima pubblicazione 22 dicembre 2020 Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento