Materiali da costruzione a base di scarti industriali: esempi e prospettive

Il riciclo dei materiali, in linea con i nuovi modelli di economica circolare, permette di ridurre l’impatto ambientale del settore edilizio. Scarti di diversi altri settori industriali, così facendo, si trasformano in nuove risorse sostenibili per il mondo delle costruzioni.

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Materiali da costruzione a base di scarti industriali: esempi e prospettive

Il settore delle costruzioni è teso alla riduzione del proprio impatto ambientale, ricercando nuove soluzioni che permettano di risparmiare energia, ridurre le emissioni di CO2 e consumare una quantità inferiore di risorse naturali.

Un’esigenza innegabile, tradotta in chiari e sfidanti obiettivi dall’Unione Europea, che ha portato in questi anni a investire molto anche nella ricerca di nuovi materiali, favorendo quanto più possibile approcci basati sul riciclo e sul recupero.

L’economia circolare favorisce l’allungamento della vita media utile di risorse e prodotti, diminuendo al contempo la quantità di rifiuti da smaltire. Una circolarità che non necessariamente si chiude nei confini di un solo comparto industriale, ma che permette scambi e trasferimenti di risorse e materiali, favorendo al massimo il riuso degli stessi. Ciò assicura di trovare una seconda vita agli scarti di un processo, anche in applicazioni nuove e completamente differenti. È così che l’edilizia può attingere dagli scarti di natura industriale e non solo, sperimentando nuove soluzioni sostenibili e innovative.

Che cos’è l’economia circolare

L’economia circolare è un modello economico che, modificando le logiche di quanto fatto finora, si pone l’obiettivo di ridurre gli sprechi e massimizzare l’uso di ogni risorsa, proprio attraverso il riuso, il riciclo e la rigenerazione di materiali e prodotti.

Che cos’è l’economia circolare in edilizia

Si discosta dai tradizionali modelli di economia lineare proprio perché modifica il concetto di ciclo di vita di un prodotto: tipicamente si parte con l’estrazione delle risorse, la loro lavorazione per la produzione di un bene, il consumo dello stesso e si conclude con la sua dismissione e il successivo smaltimento.

L’economia circolare, invece, recupera scarti e rifiuti e, anche con opportuni processi di lavorazione, li re-immette nel ciclo come possibili materie prime, anche in altri ambiti e settori. Ciò da un lato riduce i rifiuti, dall’altro anche la necessità di estrarre nuove risorse naturali. Le prime teorie e applicazioni di un modello circolare nascono negli anni ’70 del secolo scorso, ma è in questi ultimi tempi che si è iniziato a vedere nell’economia circolare l’unica possibile strada percorribile per un concreto sviluppo sostenibile.

L’edilizia, in questo contesto, si presta particolarmente, in quanto ricorre a molteplici materiali e prodotti, soprattutto non strutturali, che possono essere realizzati a partire da risorse riciclate e riutilizzate. È un contesto in cui è possibile sperimentare, sfruttando a pieno anche tutte le proprietà e caratteristiche dei differenti materiali.

Gli scarti del settore industriale che possono essere riutilizzati

Quando si parla di scarti del settore industriale, in realtà, si fa riferimento a differenti ambiti produttivi, ciascuno dei quali si distingue per una certa tipologia di rifiuti, scarto dei processi di produzione che li caratterizzano. Di seguito alcuni esempi, per quanto non esaustivi, che possono aiutare a comprendere le molteplici possibilità che si prospettano per il settore, soprattutto ora che l’attenzione per la sostenibilità e la riduzione dell’impatto ambientali è tanto elevata.

Settore siderurgico

Il settore siderurgico prevede scarti di varia natura, che possono essere utilizzati per realizzare acciaio riciclato per la bioedilizia, ma anche per realizzare nuovi calcestruzzi.

Riciclo acciaio-ferro dagli scarti del settore siderurgico

In questo ambito, le principali sfide da affrontare riguardano il fatto che, per quanto meno energivoro, anche il riciclo dell’acciaio richiede comunque molta energia, senza contare che è fondamentale effettuare lavorazioni che permettano di conservare qualità e prestazioni del materiale riciclato, al fine di soddisfare tutti i requisiti previsti per i materiali da costruzione.

L’acciaio riciclato in edilizia viene recuperato anche dal riciclo del rottame, proveniente da diversi ambiti produttivi. Per quanto riguarda l’ottenimento di nuovi calcestruzzi, invece, si fa riferimento al riciclo delle polveri e dalle scorie delle lavorazioni dell’acciaio tipiche dell’industria siderurgica.

Plastica riciclata

La plastica riciclata proveniente da un numero significativo di settori industriali, visto che la plastica viene utilizzata e lavorata per tantissimi e differenti scopi. Si tratta, oltretutto, di un materiale che richiede il consumo di risorse non rinnovabili e difficilmente smaltibile, mentre è perfetto per il riciclo.

Plastica riciclata in edilizia

I rifiuti di plastica, del resto, sono un problema significativo a livello globale. La plastica riciclata può essere utilizzata in edilizia per moltissime applicazioni, inclusi rivestimenti per facciate, pavimenti, accessori, pannelli, arredi e molto altro.

Attualmente, la ricerca e sviluppo è impegnata nella ricerca di processi sempre meno costosi e che riescano a garantire uniformità e prevedibilità delle prestazioni finali.

Vetro riciclato

Anche i rifiuti di vetro possono essere riciclati e riutilizzati per ottenere nuovo vetro. Si tratta di un materiale molto versatile che viene utilizzato per realizzare elementi decorativi, ma anche rivestimenti e piastrelle.

Trova la propria collocazione soprattutto nel mondo del design, per la sua significativa valenza estetica. Purtroppo, il costo del riciclo talvolta può essere maggiore di quello per la produzione di nuovo vetro.

Industria cartaria

L’industria cartaria e, in generale, tutti i settori che generano rifiuti di carta e cartone, offrono risorse particolarmente adatte al riciclo.

Riciclo Industria cartaria

La carta riciclata può essere utilizzata davvero per moltissimi scopi e, in edilizia, si passa dai pannelli isolanti, fino alla realizzazione di speciali mattoni in carta-cemento.

Settore tessile

Il settore tessile genera una quantità di rifiuti tessili che possono essere riciclati e successivamente utilizzati anche nel settore edilizio.

Riciclo industria tessile in edilizia

Questi scarti, opportunamente lavorati e abbinati ad altri materiali, possono comporre anche nuovi pannelli isolanti, oltre che essere alla base della realizzazione di nuovi tessili per il settore, principalmente destinati all’ambito dell’arredamento.

FAQ Materiali da costruzione a base di scarti industriali

Quali sono i vantaggi di riciclare gli scarti industriali?

Riciclare gli scarti industriali per favorire la produzione di nuovi materiali per l’edilizia contribuisce significativamente alla diminuzione dei rifiuti destinati alle discariche e alla riduzione delle emissioni di CO₂ associate alla produzione di materiali tradizionali. Ciò assicura un minor impatto ambientale al settore edile, sempre alla ricerca di nuove soluzioni per aumentare la propria sostenibilità.

I materiali riciclati si possono utilizzare sempre?

L’utilizzo dei materiali riciclati, soprattutto nel comparto edile, deve essere attentamente valutato, in quanto è necessario garantire adeguate prestazioni, al livello di quelle raggiunte con materiali di nuova produzione. Alcuni materiali, ad esempio, dopo il riciclo possono essere destinati ad altri impieghi, ma la scelta dipende dalle caratteristiche e dalle qualità ottenute alla fine del processo di riciclo.

Cosa dice la normativa sui materiali riciclati?

Non esiste un unico riferimento normativo relativo all’utilizzo dei materiali riciclati in edilizia. Oltre a quanto definito nelle norme tecniche, si può fare riferimento a specifici standard, normative UNI e certificazioni di prodotto. Va detto, però, che il tema è di grande attualità, visto che anche i CAM richiedono che i materiali edili contengano almeno una percentuale minima di riciclato.

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