Materiali edili, pubblicato il decreto “Fondo opere indifferibili” del PNRR: cambiano i prezzi nel 2023

Appalto e subappalto, cosa prevede il decreto in Gazzetta ufficiale sull’accesso al Fondo opere indifferibili. Per il 2023 stanziati 10 miliardi di euro, requisiti e ordine di priorità.

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Materiali edili, pubblicato il decreto “Fondo opere indifferibili" del PNRR: cambiano i prezzi nel 2023

Modalità e requisiti per accedere al Fondo opere indifferibili per il 2023 sono indicati nel decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 9 marzo: “Bilancio di previsione per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. Fondo opere indifferibili 2023”.

Un testo di grande importanza per le stazioni appaltanti poiché contiene procedure e requisiti di accesso al Fondo per la procedura ordinaria, in attuazione del comma 377 della Legge di Bilancio 2023.

Scendendo nel dettaglio, il testo interviene su due fronti:

  • da una parte stabilisce scadenze e termini per presentare le domande di accesso al Fondo in modalità ordinaria, dal 14 marzo al 3 aprile e dal 16 giugno al 6 luglio 2023;
  • dall’altra parte disciplina la procedura di preassegnazione e le modalità di revoca del contributo da parte delle Amministrazioni statali istanti.

Obiettivo del decreto è rendere fruibile il Fondo opere indifferibili, finanziato dalle risorse messe in campo dal PNRR per fronteggiare il caro prezzi che rischia di arrecare gravi danni alla filiera edile.

Opere indifferibili PNRR, 10 miliardi per il 2023

L’ultima Manovra finanziaria ha stanziato 10 miliardi di euro per il Fondo opere indifferibili al fine di avviare le opere previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Tale dotazione è aumentata di 500 milioni di euro per tutto il 2023, 1.000 milioni di euro per il 2024, 2.000 milioni di euro per il 2025, 3.000 milioni di euro per il 2026, 3.500 milioni di euro per il 2027.

Opere indifferibili PNRR, 10 miliardi per il 2023

Vi possono accedere sia le Amministrazioni centrali che gli enti locali per bandire gare d’appalto aggiornando i prezzi.
Gli ingenti fondi messi in campo serviranno a coprire il fabbisogno delle procedure di gara bandite nel corso del 2023.

Per accedervi il decreto 10 febbraio  2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 58 del 9 marzo 2023 fissa all’articolo 5 l’ordine un ordine di priorità:

  • interventi finanziati, in tutto o in parte, con le risorse previste dal PNRR;
  • opere relative al PNC nonché interventi in relazione ai quali siano stati nominati Commissari  straordinari;
  • interventi da completare entro il 31 dicembre 2026, con nomina del commissario straordinario;
  • interventi relativi al Giubileo 2025 con data di scadenza fissata al 31 dicembre 2026;
  • infrastrutture relative ai Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026 da ultimare entro il 31 dicembre 2026;
  • bonifica e messa in sicurezza del sito contaminato di interesse nazionale di Brescia Caffaro, con scadenza entro il 31 dicembre 2026;
  • interventi per i quali è stato chiesto l’accesso al Fondo nel 2022 ma non stati avviati in attesa delle procedure di affidamento dell’appalto;
  • opere finanziate grazie a risorse statali nel secondo semestre del 2023 con consegna previsto il 31 dicembre 2026.

In sintesi con il decreto in esame il legislatore disciplina la procedura ordinaria per l’accesso al Fondo opere indifferibili da parte delle stazioni appaltanti.

Lo scopo, come abbiamo anticipato, è duplice: assicurare l’avvio dei lavori previsti dal cronoprogramma entro l’anno in corso e disciplinare la realizzazione delle opere entro lo stesso termine.

Procedura di pre-assegnazione, cosa prevede il decreto Fondo opere indifferibili

Ai sensi dell’articolo 1 del decreto:

“…In relazione alla procedura di preassegnazione, su base semestrale, le modalità di verifica dell’importo effettivamente spettante, nei limiti del contributo preassegnato, e le modalità di revoca del contributo da parte dell’amministrazione statale istante o titolare, in caso di mancato rispetto del termine di avvio delle procedure di affidamento delle opere pubbliche.”

La preassegnazione dei fondi avviene su base semestrale secondo preventiva verifica dell’importo spettante nei limiti del contributo preassegnato. Per quanto riguarda la revoca del contributo, invece, l’amministrazione statale o il titolare possono revocare i fondi in caso di mancato rispetto del termine stabilito per avviare la procedura di affidamento delle opere pubbliche.

Procedura di pre-assegnazione, cosa prevede il decreto Fondo opere indifferibili

Nel decreto, inoltre, sono descritte nuove modalità di accesso al Fondo in maniera automatizzata tramite il Sistema informativo ReGiS, piattaforma di supporto al PNRR, secondo due modalità alternative tra loro:

Scadenze e termini per accedere al Fondo

L’articolo 7 del decreto 10 febbraio 2023 fissa termini e scadenze da rispettare per inviare la richiesta di accesso:

“A seguito della presentazione delle domande da parte delle stazioni appaltanti, le amministrazioni statali, per gli interventi dalle stesse finanziati o rientranti nei programmi di investimento dei quali risultano titolari, procedono alla verifica istruttoria sul contenuto delle domande, alla loro validazione e, entro e non oltre
dieci giorni…”

Per il primo semestre del 2023, le stazioni appaltanti possono presentare la richiesta dal 14 marzo al 3 aprile. Successivamente l’amministrazione verificano il contenuto delle richieste e inviano quelle corrette al Ministero, quest’ultimo ha 30 giorni di tempo per stilare la graduatoria dei beneficiari.

Soltanto in una fase successiva le stazioni appalti potranno ricevere le risorse a disposizione e quindi trasferirle alle imprese.

Per il secondo semestre, invece, la finestra di tempo per presentare la richiesta va dal 16 giugno al 6 luglio 2023.

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