Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Ristrutturare gli edifici spesso richiede di utilizzare materiali che risultino sì efficienti, ma anche adeguati a spazi e spessori disponibili. Indice degli argomenti: Pavimentazioni sottili per le ristrutturazioni Impianti sottili per il riscaldamento Scegliere l’isolante: lo spessore dipende anche dalla conducibilità termica Quando si ristruttura casa, molto spesso, si devono fare i conti con lo spazio a disposizione, che può rendere complicata l’esecuzione di alcune opere. Alcuni classici esempi sono la modifica dei pavimenti esistenti, che non sempre può essere fatta in sovrapposizione all’esistente perché le altezze dei locali non sono sufficienti; o ancora, la posa di un isolamento a cappotto interno, che riduce gli spazi degli ambienti di casa. Proprio per questi e molti altri casi – nel tempo si sono sviluppati prodotti e soluzioni per la ristrutturazione sottili, così da essere il meno “invadenti” possibile. Si parla allora di pavimentazioni, isolamenti, massetti, ma anche impianti che, senza rinunciare alla loro efficienza e funzionalità, riducono notevolmente il proprio ingombro. Pavimentazioni sottili per le ristrutturazioni La sostituzione del pavimento è una delle operazioni più diffuse quando si parla di ristrutturazione di casa. Questo intervento, infatti, permette di modificare radicalmente l’aspetto di un ambiente. Tra le possibili soluzioni, c’è quella di realizzare un nuovo pavimento in sovrapposizione all’esistente, ovviamente previo verifica di fattibilità dell’intervento. Tra i principali vincoli, in questo caso, c’è l’innalzamento della quota di calpestio, dovuto alla posa del nuovo pavimento. Proprio per questo, oggi sono sempre di più i materiali sottili presenti in commercio pensati per questa tipologia di intervento, utili da ridurre al massimo la differenza di quota e minimizzare tutti gli interventi connessi (ad esempio l’adattamento di porte e finestre). Img Urban_JM da Pixabay Questi pavimenti sottili, infatti, possono avere spessori di pochi millimetri. Ci sono soluzioni in grès porcellanato, in laminato, ma anche alternative come la resina. Quindi, al posto della tradizionale piastrella in ceramica, che può raggiungere anche il centimetro di spessore, si potrebbe optare per soluzioni in grès ultrasottile, di soli 3 mm, ad esempio già rinforzata con un apposito strato in fibra di vetro. Impianti sottili per il riscaldamento Il pavimento radiante è un’ottima soluzione per edifici efficienti e sostenibili, in quanto, combinato ad una pompa di calore, permette di risparmiare energia per il riscaldamento domestico. Anche per questa tipologia di impianti, però, sono disponibili soluzioni sottili e che non richiedono l’esecuzione di opere particolarmente invasive. Infatti, è possibile installare un sistema di riscaldamento radiante anche sovrapposto alla pavimentazione esistente e con uno spessore di pochi centimetri. Questi impianti sono studiati per avere il minimo ingombro, evitare lavori di demolizione dell’esistente, risparmiare sui tempi e sui costi. Si utilizzano dei pannelli prefabbricati ribassati, in cui far passare il tubo per il riscaldamento, sopra i quali si getta un apposito massetto autolivellante a presa rapida. In alcuni casi, possono essere calpestabili in meno di 24 ore. Esistono differenti prodotti presenti sul mercato, che riescono a contenere l’intero pacchetto descritto in soli 3 cm. Rautherm Speed PLUS RENOVA di Rehau è caratterizzato da una struttura traforata che permette di realizzare impianti radianti con un’altezza costruttiva ridotta del 60%. Può essere applicato su massetti esistenti, su pavimenti in ceramica o in legno. Scegliere l’isolante: lo spessore dipende anche dalla conducibilità termica Per ottenere risultati efficaci quando si esegue l’isolamento termico delle componenti opache di un edificio è fondamentale individuare il materiale più indicato e, in base alle sue caratteristiche di conducibilità termica, definire lo spessore necessario per raggiungere determinate performance. Oggi, che si ricerca il massimo risparmio energetico, molto spesso i cappotti isolanti raggiungono spessori importanti. Questo spessore diventa un problema quando lo spazio a disposizione non è sufficiente, ad esempio nel caso in cui l’isolante sia da posare all’interno dell’edificio. Esistono, però, materiali che a parità di performance finali, richiedono spessori inferiori. Un esempio è sicuramente l’Aerogel, utilizzato anche dalla NASA proprio per le sue elevatissime prestazioni. Si tratta di un materiale innovativo e leggerissimo, ma dai costi abbastanza elevati. AEROPAN FAST è il pannello prefinito in Aerogel per la realizzazione di cappotti termoisolanti, che assicura ottime prestazioni in spazi ridotti. E’ formato da un isolante nanotecnologico in Aerogel accoppiato a una membrana traspirante in polipropilene armato con fibra di vetro. Altri materiali innovativi per l’isolamento sono i teli riflettenti multi strato, utilizzati in edilizia principalmente in alcuni ambiti, proprio come quello della ristrutturazione. Si parla, in generale, di isolamento nanotecnologico, racchiudendo tutti quei materiali innovativi per l’isolamento, che si contraddistinguono proprio per una conducibilità termica molto bassa, generalmente inferiore a 0,015 W7mK, con un conseguente basso spessore e leggerezza. Come detto, lo svantaggio principale è sicuramente il costo. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento