Le meraviglie dell’architettura storica. L’età antica

Un viaggio alla scoperta di quelle meraviglie dell’architettura storica che hanno scritto la storia dell’architettura e quelle che si apprestano a farlo, tra antichità e medioevo.

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Le meraviglie dell'architettura storica, tra antichità e medioevo.

La storia dell’architettura coincide con la storia del costruire, con la storia dell’abitare, con la storia della religione. Gli storici distinguono vari periodi storici che, per assonanza di stili, cultura e tecnica hanno conquistato una propria identità. Ma la storia è un flusso in continua evoluzione e, ogni periodo, è fortemente legato al precedente, al passato, di cui ne rappresenta un mutamento ed è un faro sul futuro.

Parlare di architettura storica non è impresa facile, non tanto per la complessità degli argomenti, ma piuttosto per la vastità di figure e opere che la storia dell’architettura ha prodotto in migliaia di anni.

Perdonerete quindi le assenze e lacune storiche più o meno importanti che sono inevitabilmente parte di questo racconto che, seppur breve, è ricco di spunti per futuri approfondimenti.

In fondo, nella bibliografia troverete le migliori guide all’architettura storica, testi e manuali scritti da autorevoli studiosi, utili per approfondire le opere, i periodi storici e le tematiche che più vi affascineranno.

Questa infatti vuol essere una guida all’architettura storica per principianti, una prima introduzione all’arte e alla tecnica che hanno contraddistinto la storia del costruire, quelle meraviglie dell’architettura che sono la narrazione della civiltà umana.

Per esigenze narrative e al fine di agevolarne la lettura, l’argomento è stato diviso in due parti. Questa prima parte sarà dedicata all’architettura storica antica e medievale, dalle origini al gotico. La seconda parte “Le meraviglie dell’architettura storica. L’età moderna” proseguirà le vicende storiche del costruire arrivando fino ai giorni nostri, all’architettura contemporanea, a partire da quello che è considerato il principio del pensiero moderno inteso come conquista di una nuova capacità critico-pratica, di arte e tecnica, che è il Rinascimento italiano.

Ed ora, siete pronti a viaggiare alla scoperta dell’architettura storica? Bene, cominciamo.

Architettura storica

La definizione di architettura storica è in evoluzione. Da una visione più ristretta e focalizzata al passato più remoto, è ormai considerata storica tutta l’architettura che conserva in sé la memoria di un dato momento storico, del pensiero, della cultura e dell’identità del popolo. La sensibilità verso il passato si è acuita fortemente a partire dal Rinascimento, nel Novecento e dal Dopoguerra ad oggi.

Architettura storica che cos'è e storia

Pare oggi assurdo ma durante il medioevo, molte delle opere oggi patrimonio dell’Unesco, erano abbandonate e saccheggiate. Il Colosseo ad esempio, terminata la sua funzione di arena per spettacoli volti ad intrattenere i cittadini romani, diventa nel Medioevo una cava a cielo aperto e fu derubato di molte delle sue pietre per realizzare nuove opere. E questo fu il destino di molte architetture storiche.

Ma la storia dell’Architettura non è lineare. Per quanto la critica tenti di schematizzarla come una successiva serie di eventi, essi sono tra loro interconnessi, ciclici, ridondati e si mescolano spesso tornando indietro alla ricerca di nuove, possibilità espressive. Legati dall’evoluzione della tecnica e dei materiali.

Quali sono le caratteristiche dell’architettura storica?

L’architettura storica deve avere determinate caratteristiche, che la distinguono dal semplice atto del costruire. Deve distinguersi, per forma, uso dei materiali, innovazione, tecnica ed arte. Deve entrare nella memoria collettiva, farsi storia, depositaria di conoscenza e bellezza, arte e tecnica.

Quali sono le caratteristiche dell'architettura storica?

Opere come il Colosseo per identificare Roma e l’Italia, il ponte di Brooklyn (New York – USA), la Torre Eiffel e il Centre Pompidou (Parigi – Francia), la Sagrada Familia (Barcellona – Spagna), il Big Ben e Buckingham Palace (Londra – UK), Porta di Brandeburgo (Berlino – Germania), la Mole Antonelliana di Torino, la Torre di Pisa, il Guggenheim di Bilbao, il Burj Khalifa a Dubai, il Tāj Maḥal in India. Chiunque, pensando a questo o quel monumento, fatica a non associarlo immediatamente con la città e il Paese che lo ospita e con lo stile ed il periodo storico. Ecco le meraviglie dell’architettura storica.

Esiste poi una vastità di opere “minori”, meno riconoscibili salvo essere un cultore della materia, che tuttavia, per determinate caratteristiche intrinseche, appartengono alla collettività. L’architettura storica è infatti un patrimonio dell’umanità che ne conserva la memoria culturale, tecnica e artistica, i valori sociali.
Simbolo dell’identità collettiva, è un cammino in costante tensione tra tradizione e innovazione.

Esempi di architettura storica famosa

Vediamo alcuni esempi di architettura storica famosa nel mondo. I migliori dell’architettura greca sono concentrati sull’Acropoli di Atene: Partenone, Propilei, Tempietto di Athena Nike, l’Eretteo con la Loggia delle Cariatidi.

Roma ha lasciato arene, acquedotti, ville, mura difensive e strade in tutto l’impero. Acquedotti romani sono in Spagna (acquedotto di Segovia) e in Francia (Pont du Gard). Un anfiteatro ben conservato è nel sud della Francia: Arena di Arles. Il simbolo dell’architettura Bizantina è la basilica di Santa Sofia o Hagia Sophia del VI sec. d.C. ad Istanbul.

Il Romanico nasce in Francia: la Basilica della Maddalena a Vezelay e la Basilica di Saint-Sernin a Tolosa. In Inghilterra, la Cattedrale di Durham. In Germania, il Duomo di Spira.

Esempi di architettura gotica sono: la cattedrale di Chartres, Notre Dame de Paris, Beauvais e Rouen in Francia; la cattedrale di Santo Stefano a Vienna; la Cappella di Enrico VIII in Inghilterra; il Duomo di Praga.

Esempi di architettura storica nel mondo

Sono considerate, meraviglie dell’architettura moderna: La Casa sulla Cascata (Wright), la Ville Savoye (Le Corbusier), il Seagram Building (Van der Rohe), il Guggenheim NY (Wright).

Esempi di architettura contemporanea sono: Centre Pompidou a Parigi, Guggenheim di Bilbao, Casa danzante a Praga, Port House di Anversa, Opus a Dubai, Heydar Aliyev Center a Baku.

Esempi di architettura storica in Italia

In Italia siamo abituati alla bellezza, dai beni naturali e paesaggistici all’architettura storica e monumentale.

La nostra Penisola è infatti il Paese con più beni Unesco del mondo: ben 58 (Francia e Spagna sono ferme a 47). Roma è la città per eccellenza, con un numero incalcolabile di monumenti, ma tutta la Penisola è disseminata di opere d’arte, di storia dell’architettura. Il turismo legato all’architettura storica ha un valore per il nostro Paese inestimabile.

Esempi di architettura storica in Italia

Esempi di architettura greca si possono trovare nel sud Italia, nella cosiddetta Magna Grecia. I templi di Paestum in Campania e la valle dei templi ad Agrigento, in Sicilia ne sono le testimonianze più radiose.

L’architettura romana è ovunque in Italia. Gli esempi più significativi sono ovviamente a Roma: Colosseo, Pantheon, Arco di Trionfo, acquedotti romani, Terme Romane (Caracalla, Traiano, Diocleziano), Fori romani e imperiali, Castel Sant’Angelo, Mausoleo di Augusto, Ara Pacis. A Tivoli, i resti dell’Acropoli con il Tempio di Vesta e della Sibilla (II sec. a.C.) e Villa Adriana (121-137 d.C.). Pompei ed Ercolano, Ostia antica. Nel Nord Italia: l’Arena di Verona, le Colonne di San Lorenzo a Milano, il Capitolium di Brescia, Porta Palatina a Torino.

L’architettura paleocristiana è presente a Roma con la Basilica di San Sebastiano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le mura, IV secolo, il Mausoleo di Santa Costanza ed il Battistero Lateranense. A Milano c’è la Basilica di San Lorenzo. Bizantina è la chiesa di San Vitale a Ravenna.

Esempi di architettura romanica si trovano in toscana. A Pisa c’è il complesso di Piazza dei Miracoli con il duomo, il battistero e la torre di Pisa. A Firenze ci sono il Battistero di San Giovanni e la Basilica di San Miniato al Monte. Pregevoli sono il Duomo di Modena, il Duomo di Monreale in Sicilia, la Basilica di San Marco a Venezia e Sant’Ambrogio a Milano. I migliori esempi di gotico italiano sono la Basilica di San Francesco d’Assisi, il Duomo di Milano e, a Firenze: Santa Croce, Santa Maria Novella, Santa Maria del Fiore.

Il Rinascimento ha prodotto innumerevoli capolavori in tutta Italia. Si citano, ad esempio, a Roma: la Basilica di San Pietro con la piazza ed il colonnato, il Campidoglio, il tempietto di San Pietro in Montorio, La Farnesina, Villa Giulia. La villa d’Este a Tivoli, Palazzo Ducale a Mantova, Villa Farnese a Caprarola, Palazzo Ducale a Urbino, Palazzo Pitti a Firenze. La Libreria Marciana a Venezia, la Biblioteca Laurenziana a Firenze, Sant’Andrea a Mantova e il Tempio Malatestiano a Rimini. Oltre al Barocco Romano che vedremo in seguito, altre opere barocche sono: la Reggia di Caserta, la cappella della Sindone a Torino, la chiesa della Salute a Venezia.

L’architettura Moderna   ha prodotto in Italia perlopiù opere del razionalismo italiano: il quartiere dell’EUR a Roma, la casa del fascio a Como, Corviale a Roma e le città di nuova fondazione pontine.

I principali stili dell’architettura storica antica e medievale

In migliaia di anni, dall’antichità al Medioevo sono diversi gli stili dell’architettura storica che ne hanno caratterizzato l’evoluzione, dall’antichità ad oggi.

L’architettura antica espressa attraverso enormi massi di pietra ficcati nel terreno e posti in verticale e orizzontale e che vanno sotto il nome di “Megalitismo” sono le prime tracce dell’uomo che esprimono una volontà del costruire. Da allora, l’occidente trova nell’architettura greca prima e romana poi l’espressione più raffinata e colta della tecnica e dell’arte che condizionerà per sempre tutta la produzione futura.

I principali stili dell’architettura storica antica e medievale

Nel Medioevo lo stile dell’architettura storica medievale evolverà dapprima nell’architettura Paleocristiana delle prime basiliche, poi nella Bizantina dalle raffinate decorazioni e mosaici e infine nell’architettura gotica delle grandi cattedrali dagli archi a sesto acuto, rampanti e volte a crociera.

Il Rinascimento e Barocco diffonderanno le grandi cupole da Firenze e Roma in tutto il mondo. La figura dell’architetto e del trattatista assumeranno un rilievo di primo piano. La riscoperta dell’antichità classica, la prospettiva, proporzioni e armonia, sono le basi della “nuova architettura”. L’eccesso delle decorazioni traghettò il barocco verso una nuova crisi che si risolse di nuovo con un ritorno ai canoni classici: il neoclassicismo.

Un capitolo a parte spetta poi alla cosiddetta architettura vernacolare, quella davvero efficiente e sostenibile, che ha origine dai bisogni dell’uomo e prende forma dalle caratteristiche climatiche locali e dai materiali offerti dalla natura. Come ad esempio le costruzioni in terra cruda e paglia, il Trullo pugliese, le case-grotta della Cappadocia e Matera, i trabucchi costieri, le torri del vento del Medioriente, e molti altri.

Vediamoli insieme.

1. Architettura antica

Se si esclude il primordiale abitare dei villaggi neolitici andati perduti, le prime tracce della civiltà umana si possono rinvenire nel cosiddetto fenomeno del “Megalitismo”, diffuso in tutto il mondo e risalente a migliaia di anni fa, nel Neolitico, agli albori della civiltà umana. Pare avessero valenze magiche, di rituali religiosi, funebri e di calendario astronomico. Come confermato da un recente Studio (B. Schulz Paulsson, 2019) esso ha origine nella Bretagna, (regione della Francia settentrionale) dove sono concentrati i più antichi e numerosi siti megalitici (come Carnac): alcuni Menhir (enormi blocchi di pietra conficcati nel terreno e disposti in verticale) sono datati intorno al 5.000 a.C.

L’evoluzione naturale del Menhir è il Dolmen. Nella sua forma base è costituito da due pietre poste in verticale (a mo’ di piedritti o colonne) e una orizzontale adagiata sopra (come architrave): è l’antenato del sistema trilitico poi sviluppato e raffinato presso i greci.

Il più famoso sito megalitico è quello di Stonehenge (2800-1100 a.C.) in Inghilterra: qui i massi sono disposti uno accanto all’altro a formare un cerchio. È Patrimonio Unesco dal 1986.

Esempi di architettura antica

In Italia le tracce più antiche della civiltà sono testimoniate dai Nuraghi sardi, enormi massi di pietra posati a secco in cerchi concentrici sovrapposti che si restringono verso la sommità (pseudocupola), dalla funzione religiosa o difensiva. Celebre è il Su Nuraxi di Barumini, nella Sardegna centrale, costruito nel secondo millennio a.C., un caratteristico complesso difensivo dell’Età del Bronzo, Patrimonio Unesco dal 1997. Come poi non ricordare le Piramidi, le più antiche d’Egitto sono quelle di Djoser e di Giza datate intorno al 2600 a.C.

2. Architettura Greca

Derivata da quella Micenea (Porta dei Leoni, Tesoro di Atreo), l’architettura Greca utilizza il sistema trilitico applicando le regole della simmetria e proporzione. I Greci trasformano il costruire in scienza, stabilendo delle regole per l’architettura, che chiamano “ordine”: dorico, ionico, corinzio. L’ordine architettonico è la misura di tutte le cose. I templi greci hanno delle precise proporzioni dimensionali in rapporto tra loro e tra i singoli elementi. La colonna, elemento base, definisce la relazione tra le parti dell’edificio e l’insieme, donando armonia alla composizione.

Il tempio greco ha origine dal mègaron miceneo ed è costituito da una cella (naos) con la statua della divinità, circondata da un recinto di colonne. E, rialzato su un podio di gradinate. La Facciata principale era rivolta ad est, di modo che il sole sorgendo potesse illuminare la divinità e l’ingresso del tempio dove erano raccolti i fedeli all’esterno (le prime chiese cristiane avevano opposta orientazione: era il retro della chiesa dov’era posto l’altare ad essere illuminato dai primi raggi del sole e l’ingresso si volgeva ad occidente.

Questo perché, altra profonda differenza, la messa era celebrata all’interno della basilica e non all’esterno).

Il tempio riflette quella che è l’organizzazione sociale della Polis. Come la città era distinta in due parti, una appartenente alla collettività e che aveva il suo centro nell’agorà (la piazza pubblica dove si svolgeva la vita sociale e il commercio) ed una separata e distante, la città degli dei o acropoli, così anche il tempio aveva spazi ben distinti: uno interno, privato e oscuro appartenente al dio, e uno pubblico tutt’intorno di libero accesso sotto il porticato.

I maggiori tesori di architettura storica greca sono custoditi nell’Acropoli di Atene, il luogo sacro dedicato agli dei. Qui troviamo oltre ai Propilei che ne rappresentano l’ingresso monumentale, il Tempietto di Athena Nike, l’Eretteo che si apre nella Loggia delle Cariatidi (con figure femminili al posto delle colonne, una soluzione che verrà spesso riutilizzata, come nella romana Villa Adriana), e soprattutto sua maestà il Partenone, tra i monumenti dell’antichità più celebrati e ammirati al mondo, un capolavoro architettonico frutto del lavoro dei migliori artisti dell’epoca: Fidia, Ictino e Callicate.

In alto: Partenone ed Eretteo, Acropoli di Atene. In basso: Teatro di Epidauro e Pianta della città di Mileto.
In alto: Partenone ed Eretteo, Acropoli di Atene. In basso: Teatro di Epidauro e Pianta della città di Mileto.

Il Partenone, realizzato tra il 465 e il 438 a.C., è un tempio dorico periptero costruito in marmo pentelico. Il celebre artista e scultore greco Fidia, che coordinò i lavori, si occupò di realizzare la ciclopica statua di Athena Parthènos (alta 12 metri in oro e avorio), da collocare nella cella del tempio.

Nella progettazione delle città e dei teatri, in particolare, dimostrano la spiccata sensibilità per l’ambiente naturale con cui si relazionano. Il teatro greco (a differenza di quello romano che vedremo più avanti), a forma di emiciclo, sfrutta le naturali pendenze del terreno per adagiare le sue scalinate. Una pregevole applicazione dei principi di regolarità geometrica a grande scala è custodita nella pianta della città di Mileto, a cura dell’architetto-urbanista Ippodamo da Mileto. Egli ideò quel tipo di pianificazione urbana basata su segni planimetrici regolari definito “ippodameo” che sarà poi da esempio per le altre città greche e per quelle romane.

L’influenza greca arrivò a conquistare il Sud Italia, già dall’VIII sec. a.C., la cosiddetta Magna Grecia. In Campania, a Paestum tre templi sono ben conservati: il Tempio di Hera (iniziato nel 560 a.C.), il Tempio di Atena (520-490 a.C.) e il Tempio di Nettuno (metà V sec. A.C.). In Sicilia, oltre a Selinunte, Siracusa e Segesta, nel territorio di Agrigento denominato “la valle dei templi” sono sopravvissuti dalle rovine del tempo, solo due templi: il Tempio di Era Lacinia e il Tempio della Concordia, entrambi in stile dorico.

3. Architettura Romana

Il monumento per eccellenza, icona dell’architettura romana è indubbiamente il Colosseo, conosciuto e ammirata in tutto il mondo. Ma i romani hanno prodotto una vastità di costruzioni sparse in buona parte del globo (l’impero romano, al massimo della sua estensione, occupava oltre 50 Stati su tre diversi continenti: Europa, Africa e Asia) che hanno resistito al tempo e alle barbarie ed oggi sono simbolo di quelle città e Paesi che le ospitano.

L’architettura Romana ha eletto l’arco quale elemento chiave delle sue opere. Nonostante l’arco fosse già in uso presso gli Etruschi, furono i romani ad averlo migliorato tecnicamente, assumendolo a protagonista della loro architettura più maestosa e monumentale (anfiteatri, basiliche, mausolei, terme, ponti, acquedotti, archi di trionfo).

L’abilità nel padroneggiare l’arco a tutto sesto e le soluzioni tecniche derivate come volte e cupole unita alla straordinaria durabilità del calcestruzzo romano ha reso eterne le costruzioni degli antichi Romani.

Esempi di architettura Romana

Le testimonianze più antiche sono i templi romani. Di diretta discendenza di quelli greci, se ne distaccavano per l’accesso frontale, la preferenza per l’uso dell’ordine corinzio e le proporzioni. Concentrati principalmente nell’area del Foro Romano (la versione romana dell’agorà greca), insieme alla Basilica Iulia ed Emilia, l’Arco di Settimio Severo, oggi non restano che radianti frammenti. I due templi meglio conservati sono siti nell’area del Foro Boario (accanto alla Bocca della Verità): il Tempio di Portuno o della fortuna virile (IV o al III secolo a.C.) e Il Tempio di Ercole Vincitore (II sec. a.C., a pianta circolare). Della stessa epoca, altro tempio rotondo è il Tempio di Vesta nell’acropoli di Tivoli.

L’architetto e scrittore Vitruvio (I sec. a.C.) con i principi illustrati nel suo trattato “De Architettura” ha influenza e guidato l’architettura romana e tutte le epoche e stili successivi. Firmitas, Venustas, Utilitas sono i caratteri fondamentali che una costruzione deve avere per potersi chiamare Architettura.

I Romani hanno preso il teatro greco, modellato dalla natura e da essa dipendente (le scalinate seguivano la pendenza naturale del terreno), emancipandolo a poter esistere in ogni luogo. Nasce l’Anfiteatro, evoluzione naturale del teatro. Il più grande al mondo, nonché il più celebre è sicuramente l’Anfiteatro Flavio o Colosseo (72-80 d.C.), il monumento romano più visitato e ammirato al mondo. Altri esempi sono l’Arena di Verona (I sec. d.C.) e l’Arena di Arles (90 d.C.). Il più grande stadio dell’antichità (capienza di 300 mila spettatori) era il Circo Massimo. Luogo di spettacoli fin dalle origini di Roma, è solo in età repubblicana – I sec. a.C. – che Giulio Cesare fece costruire una struttura in muratura.

Il capolavoro dell’architettura classica, il monumento meglio conservato, è il Pantheon. Ricostruito da Adriano nel 124 d.C., si è conservato perfettamente, anche grazie alla sua trasformazione in chiesa nel 609.

L’enorme cupola del diametro di 43,30 metri, dal caratteristico “oculo” al centro, è stata per oltre un millennio (fino alla cupola del Brunelleschi), la più grande cupola in muratura al mondo. Armonia di composizione, proporzione classica e tecnica. Il cerchio modella lo spazio sia in pianta che in alzato (l’altezza è pari al diametro). Sarà da modello e ispirazione: verrà studiato e imitato a partire dal rinascimento in tutto il mondo.

L’Arco di trionfo, inventato dai romani per commemorare eventi, celebrare la vittoria nelle guerre, è stato replicato ovunque (Arco di Rue Augusta a Lisbona, Arc de Triomphe a Parigi, Arc de Triomf a Barcellona, Innsbruck, Londra, New York). A Roma ne esistono vari: Arco di Tito (70 d.C.), Arco di Settimio Severo (203 d.C.), Arco di Costantino (315 d.C.).

Gli Acquedotti romani, sofisticate opere di ingegneria idraulica che non ebbero eguali per tecnica in migliaia di anni, descritti da Goethe come una “successione di archi di trionfo”, sono sparsi in tutta Europa e fino a Cartagine (attuale Tunisi). Oltre agli acquedotti dell’Antica Roma (sono 11, sette dei quali confluiscono nel cosiddetto “Parco degli Acquedotti”. Oltre all’Acquedotto Claudio (che confluisce insieme alle mura in quella che è nominata Porta Maggiore), tra quelli conservati meglio ci sono il Pont du Gard (17 a.C.) in Francia (con doppia funzione di ponte e acquedotto) e l’Acquedotto di Segovia (I sec. d.C.) in Spagna.

Sebbene le prime terme costruite a Roma sono le Terme di Traiano (109 d.C.) edificate sulle rovine della Domus Aurea di Nerone, per dimensioni e raffinatezza costruttiva, le Terme di Caracalla (212-216 d.C.) sono il più straordinario esempio di impianto termale dell’antica Roma. Tuttavia le più grandi sono le Terme di Diocleziano (298-306 d.C.) che potevano ospitare fino a 3000 persone contemporaneamente e si estendevano su una superficie di circa 14 ettari tra i colli Viminale e Quirinale, in prossimità della Stazione Termini. L’interno del Frigidarium è oggi conosciuta come Basilica di Santa Maria degli Angeli in seguito ai lavori di ristrutturazione eseguiti da Michelangelo.

Strade e ponti. I romani costruirono una fitta rete viaria per poter raggiungere agevolmente ogni parte dell’impero. La più importante di queste è la Via Appia, anche detta Regina Viarum: quasi 600 km di strada lastricata che univa Roma a Brindisi e da qui via mare verso la capitale d’oriente Costantinopoli. Oggi ne è rimasta “integra” solo il tratto urbano dentro Roma, che è disseminato di mausolei (Cecilia Metella), catacombe (San Callisto e San Sebastiano), tombe e tumuli di rara fattura.

Altre straordinarie opere sono il Mausoleo di Adriano (oggi Castel Sant’Angelo), il Mausoleo di Augusto (28 a.C., il più grande sepolcro circolare della storia), l’Ara Pacis (9 a.C.), la Piramide Cestia (12 d.C.), Villa Adriana a Tivoli.

Una menzione speciale meritano le città di Pompei ed Ercolano che, sepolte dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., conservano ancora intatte gran parte delle strutture (ville, teatri, strade, foro, palestra) e delle decorazioni (mosaici, affreschi…).

In relazione all’abitare, i romani inventarono due tipologie edilizie per i differenti ceti della popolazione. La Domus romana, destinata ai più ricchi, ad un solo piano e affacciata su due cortili interni contrapposti, è derivata dalla Domus Italica e dalla casa greca. Il popolo viveva nelle Insulae, primo esempio di casa popolare a più piani (fino a sei) con botteghe al piano stradale.

4. Architettura Paleocristiana e Bizantina

La storia dell’architettura medievale si divide in Paleocristiana, Bizantina e Gotico. Viene definita Paleocristiana quell’architettura che si sviluppa a seguito della diffusione del Cristianesimo che, da religione di nicchia (segreta e celata e perseguitata dal potere), diverrà la religione del popolo, l’unica in tutto l’Occidente. Determinante è stato l’Imperatore Costantino che, nel 313, convertendosi al Cristianesimo, pose fine a tre secoli di persecuzione (i fedeli prima di allora erano costretti a nascondersi nelle Catacombe). Egli stesso promosse la realizzazione delle prime chiese cristiane.

Si presentò subito il problema di quale costruzione prendere a riferimento. Il tempio romano non andava bene perché legato a culti pagani e non adatto ad ospitare una nutrita folla di fedeli. Si scelse l’edificio più grandioso allora esistente ad uso civile: la Basilica, il luogo in cui si amministrava la giustizia. E lo si adattò alla nuova funzione religiosa: pianta longitudinale, tre o cinque navate scandite da colonne, con un’abside terminale e ingresso sul lato corto. Nacque il tipo della Basilica Cristiana, un po’ come avvenne in oriente con la Pagoda buddista.

La Basilica Paleocristiana era a 3 o 5 navate (di cui la centrale più larga e più alta) separate da file di colonne.

La navata centrale più ampia, alta e larga delle altre, terminava in fondo con un’abside semicilindrica, in prossimità dell’altare, rivolta ad est (verso il sorgere del sole, simbolo della luce divina). Compare il ciborio, un tempietto a quattro colonne che sormonta l’altare e che assumerà nel tempo una valenza sempre più monumentale. Di orientamento longitudinale, la pianta rettangolare, era talvolta tagliata trasversalmente da un’altra navata (transetto) che ne definiva l’aspetto a croce latina o a croce greca. La copertura a capriate lignee è talvolta celata da un soffitto a cassettoni in legno finemente decorato.

La prima Basilica paleocristiana di San Pietro
La prima Basilica paleocristiana di San Pietro

Tra le tante chiese, la più grandiosa – edificata da Costantino stesso – è stata la prima Basilica di San Pietro (324-350 d.C.): larga 63 metri, alta 37 e lunga 119 metri (con il quadriportico antistante arrivava a misurare circa 240 metri). Edificata sul luogo di sepoltura dell’apostolo Pietro (primo Papa della Chiesa), di essa non v’è più traccia: nel Rinascimento è stata demolita e sostituita dall’attuale Basilica di San Pietro.

A Roma, degne di nota sono la Basilica di San Sebastiano, la più antica (edificata nella prima metà del IV secolo), Santa Maria Maggiore che, fra le basiliche paleocristiane è quella meglio conservata e ricca di tesori, Basilica di San Paolo fuori le mura (IV secolo) e la Basilica di Santa Sabina all’Aventino (425 d.C.).

Fra gli edifici a pianta centrale si annoverano Il Mausoleo di Santa Costanza (337-350) e Battistero Lateranense (315-440 d.C.) a Roma. A Milano è custodita la Basilica di San Lorenzo (378 d.C.).

Nel frattempo a Ravenna, diventata capitale nel 395 dell’impero d’occidente, va in scena un mutamento dell’arte. Qui verranno realizzati i maggiori capolavori dell’architettura bizantina in Italia (gli arabi e i Longobardi, da lì a pochi anni avrebbero infranto gli ultimi fasti imperiali). Il mausoleo di Galla Placidia (metà del V secolo) e il Battistero degli Ortodossi (a pianta ottagonale e absidi su 4 lati) a fronte di un esterno molto sobrio – quasi austero – in mattoni a vista, presenta un ricchissimo ornamento interno. I raffinati mosaici che ricoprono tutte le superfici, annullano la solidità della massa muraria che pare galleggiare nello spazio.

L’opera che rappresenta meglio lo stile bizantino in Italia è la basilica di San Vitale (532-547). Dalla pianta ottagonale (preceduta in origine da un quadriportico), ha anch’essa un esterno semplice di mattoni a vista.

All’interno è un trionfo di colori e figure e luce. Un tappeto di mosaici avvolge tutto, a volte anche i capitelli che sono riccamente lavorati, scavati e intagliati, traforati come un pregiato merletto. Il peso della materia scompare inghiottito dalla luce.

Basilica di Santa Sofia (Hagia Sophia) a Istanbul
Basilica di Santa Sofia (Hagia Sophia) a Istanbul

Tuttavia, il monumento simbolo bizantino per eccellenza è la Basilica di Santa Sofia (Hagia Sophia) a Bisanzio (l’odierna Istanbul, antica Costantinopoli), costruita in appena 5 anni (tra il 532 ed il 537 d.C.): qui l’architettura bizantina raggiunge nuove vette tecniche ed espressive. L’invenzione dei “pennacchi” di raccordo tra la cupola ed i pilastri sottostanti, permette d’impostare la base circolare proiettandola su un quadrato, sui 4 pilastri angolari, permettendo così alla muratura di svuotarsi e far dilatare lo spazio e la luce.

La gigantesca cupola (32 metri di diametro), vista dall’interno, sembra levitare sugli “esili” pilastri sottostanti sorretta dalla luce che ne trafora il volume. L’effetto magico è agevolato dai raffinati mosaici che la rivestono.

5. Architettura Romanica

La parola romanico usata nell’Ottocento è stata scelta per il suo riferimento all’arte dell’antica Roma e per l’aspirazione ad una cultura legata alla comunanza delle lingue romanze ovvero il latino. Ma, a differenza di quella romana che derivava da un forte potere centrale, che rendeva unitario lo stile, l’architettura romanica è frammentaria e locale: ogni territorio ne sviluppa una sua versione. Così in Italia abbiamo almeno il Romanico lombardo-padano, quello toscano e quello pugliese, che si distinguono a loro volta dai francesi e inglesi.

Piccola premessa: dopo l’anno Mille, lo stabilizzarsi della situazione politica (società feudale, nascita dei Comuni) porta ad una ripresa economica e sociale che si riflette nel campo delle arti. I Normanni conquistano l’Italia meridionale a danno dei bizantini e degli Islamici. Proliferano mura di cinta, fortezze e castelli ove i signori feudali si rifugiano al riparo dalle minacce esterne. Fedeli testimonianze sono Castel del Monte in Puglia, il minuto borgo fortificato di Monteriggioni (Siena) e, in Spagna, il Castello di Loarre e le mura di Avila (Spagna).

L’edificio simbolo dell’architettura romanica è la cattedrale, molto più complessa della basilica paleocristiana. La principale innovazione sta nella riscoperta e l’uso sistematico della volta a crociera (in sostituzione delle capriate e volte a botte del passato). Questo ha generato una serie di effetti costruttivi diventati a loro volta caratteristiche del romanico: le spinte della volta, non più uniformi sulla parete, hanno richiesto un rinforzo strutturale, pilastri più massicci, e quelle diagonali dei contrafforti e murature più spesse. Anche la luce che filtra dalle piccole aperture è più scarsa, rarefatta, intima.

L’architettura romanica nasce in Francia e da lì si diffonde in Europa. La Basilica della Maddalena (Vezelay 1139-1200) è considerata tra i maggiori esempi di architettura romanica. La chiesa è un ponte per la successiva evoluzione tecnica, presenta già i futuri tratti che saranno poi caratteristici dell’architettura gotica, tra cui l’arco a sesto acuto e volte scandite da costoloni che ne accentano il dinamismo verticale. Altri pregevoli esempi sono Basilica di Saint-Sernin a Tolosa, la Cattedrale di Durham in Inghilterra (spettacolare cattedrale normanna) e il Duomo di Spira in Germania, capolavoro del Romanico renano.

Esempi di Architettura Romanica

I due principali edifici del romanico fiorentino sono il Battistero di San Giovanni e la Basilica di San Miniato al Monte. Costruiti entrambi tra XI e XII secolo, vennero in seguito accresciuti e decorati, fino a raggiungere l’aspetto attuale che esprime il carattere stesso dell’architettura fiorentina, con la tipica decorazione a bande orizzontali bianche e verdi, che verrà ripreso nel Gotico e nel Rinascimento.

A Pisa, il complesso monumentale di piazza dei Miracoli, che comprende Duomo, Battistero e Torre di Pisa, è un autentico capolavoro. Sant’Ambrogio a Milano rappresenta quel passaggio al Gotico, la naturale evoluzione dello stile Romanico. Il Duomo di Modena e la Chiesa di San Zeno a Verona, rappresentano l’espressione più audace dell’abilità scultorea romanica, come dei libri di pietra parlanti attraverso le figure modellate nella roccia dalla quale emergono con vigore. Il Duomo di Monreale in Sicilia è stupefacente per l’abile fusione di diversi elementi: normanni, arabi e bizantini. Dagli arabi sono tratti i motivi decorativi geometrici.

Singolare è il caso della Basilica di San Marco a Venezia, stile unico nel panorama architettonico dell’epoca.
Iniziata a costruire nel 1063 sul modello basilicale di Bisanzio, unisce con eleganza elementi romanici a caratteri orientali, ha cinque grandi cupole e pianta a croce latina. Espressione della ricchezza e delle relazioni con l’oriente della Repubblica marinara di Venezia, è stata oggetto per oltre due secoli di varie modifiche (archi a doppia curvatura, pinnacoli gotici, controcupole a bulbo dal sapore orientale) soprattutto per quanto riguarda le decorazioni (ogni elemento strutturale è stato ricoperto da un manto dorato ininterrotto di mosaici).

6. Architettura Gotica

Le grandi cattedrali gotiche paiono sfidare la legge di gravità, in una corsa verso l’alto da superare costantemente ogni volta. E, mentre si fanno alte, i muri si assottigliano fin quasi a dissolversi e le vetrate possono espandersi e la luce irradiare lo spazio. Ne restano un insieme di nervature e intrecci, archi rampanti, pinnacoli e costoloni. Ma soprattutto l’arco a sesto acuto (ogiva o arco ogivale) che è ormai protagonista indiscusso. Questa è l’architettura gotica.

Il gotico nacque come evoluzione del romanico nella regione di Parigi alla metà del XII secolo e si diffuse in tutta Europa, in maniera diversa come durata e incisività. Tutto ebbe inizio con la Chiesa di Saint-Denis (XII sec.) ad opera dell’abate Suger. Volte a costoloni e colonne sottili apparvero per la prima volta come soluzione architettonica unitaria.

Tra le prime realizzate e certamente la più famosa è la Cattedrale Notre Dame de Paris (1163-1220), alta 35 metri fino all’imposta delle volte, ha 5 navati terminanti con una vasta abside e facciata quadrata affiancata da due massicce torri. La cattedrale di Chartres (1194-1260) è considerata l’architettura gotica matura, classica, l’equilibrata summa di tutte le conquiste tecniche raggiunte. Ispirò molte opere successive, quali le cattedrali di Reims (1211-70), Amiens (1220-88) e Bourges.

La Cattedrale di Rouen, famosa per esser stata la musa di Claude Monet che ne catturò i diversi cromatismi della luce manifesta nei vari momenti del giorno, è l’espressione dell’ultima fase del gotico francese detta flamboyant (fiammeggiante). La decorazione arriva all’eccesso, l’ornamento avvolge la struttura come guizzanti lingue di fiamma.

Forse l’espressione più raffinata e colta dell’architettura gotica la si può trovare nella Cappella di Enrico VIII in Inghilterra, con le originali volte a ventaglio. Qui la struttura si portante si dissolve in un reticolo di esili diaframmi e culmina in una trama di eleganti intrecci arabeschi, che si dipanano come una ragnatela sul soffitto. Altre celebri espressioni del gotico sono la cattedrale di Santo Stefano a Vienna, il Duomo di Praga, il Duomo di Colonia, le cattedrali di Wells di Canterbury nel Regno Unito, la cattedrale di Beauvais (dalla volta più alta: 47,5 metri), la cattedrale Strasburgo (ha il primato delle guglie più alte: 142 m).

Esempi di Architettura Gotica

Andiamo in Italia. Le opere gotiche italiane differiscono molto da quelle nordeuropee, generalmente sono più sobrie nelle fattezze, nelle dimensioni e nelle decorazioni.

La Basilica di San Francesco di Assisi che vista dall’esterno appare pulita e semplice, possiede una navata gotica insuperabile nella meraviglia dell’apparato decorativo. Armonia e bellezza divampano dagli affreschi di Giotto che risaltano sui muri e sulle volte unendosi agli ornamenti degli archi e dei pavimenti in un equilibrio compositivo unico e fiabesco.

Singolare è il caso del Duomo di Milano, la cui costruzione è iniziata 1386 ma portata a termine solo nell’Ottocento. A Venezia, esiste forse il più bel palazzo civico in stile gotico, la Ca d’Oro. Il Duomo di Orvieto (XIV sec.) presenta una facciata singolarissima nel panorama architettonico. Opera di Lorenzo Maitani, il risultato è un trittico pittorico-scultoreo che evoca le pale d’altare religiose. Sarà da esempio per la facciata del Duomo di Siena (1238-1382).

Firenze è un caso a parte, la patria del cosiddetto Gotico fiorentino. Oltre al Duomo (basilica di Santa Maria del Fiore), i maggiori esempi sono Santa Croce (1245-1303) e Santa Maria Novella.

Verso la “rinascita” dell’architettura

Il Medioevo si chiude con una grave epidemia di pestilenza – la “morte nera” – che decimò la popolazione europea: solo un terzo sopravvisse. Al termine, dopo anni di sofferenza, le genti si risollevarono con più vigore e attaccamento alla vita. L’economia trova nuovo impulso, l’uomo va al centro del dibattito culturale: ha inizio il cosiddetto “umanesimo”. Le arti, letteratura, architettura si fregeranno di nuove conquiste che proiettano l’uomo verso la modernità, a partire proprio dal Rinascimento.

Nella seconda parte della storia dell’architettura, vedremo pertanto le meraviglie storiche del Barocco, Neoclassicismo, Art Nouveau, Movimento Moderno (Funzionalismo, Razionalismo, International Style) fino ad approdare alla contemporaneità (High Tech, Postmoderno, Decostruttivismo, Materialismo, Ecologismo).

E, a margine, concluderemo il nostro viaggio con una serie di riflessioni sull’avvenire dell’architettura che vanno aldilà della manutenzione, restauro e conservazione dell’architettura storica. Il ruolo dell’edilizia nella transizione energetica (obiettivo UE zero emissioni al 2050) richiede, da una parte la riqualificazione energetica dell’esistente, dall’altro una progettazione attenta all’ambiente e (in questo, le nuove tecnologie ed il BIM saranno di grande ausilio) che si autoproducano tutta l’energia di cui hanno bisogno (casa passiva o nZEB).


Per approfondire:

  • Choisy Auguste, Histoire de l’architecture, 1899
  • Ernst H. Gombrich, La storia dell’arte, 2008
  • Leonardo Benevolo, Introduzione all’architettura, 2001
  • Aa. Vv., L’architettura del mondo antico, 2009
  • Bozzoni, Bonelli, Pardo, Storia dell’architettura medievale, 2012
  • Rudofsky B., Architecture without architects, 1964
  • Rudofsky B., Le meraviglie dell’architettura spontanea, 1979
  • Vitruvio, De architectura, 15 a.C.

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