Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Una corretta posa in opera permette di ottenere murature in laterizio ad alte prestazioni e di lunga durata. Per questo motivo proponiamo alcuni suggerimenti sulla posa dei laterizi classici e ad incastro e di Porotherm Bio-Plan di Wienerberger, gruppo internazionale leader mondiale nella produzione di laterizi.Indice: Lo stoccaggio in cantiere e la scelta dei materiali La bagnatura dei laterizi Gli spessori delle murature portanti Porotherm Bio-Plan cambia il modo di costruire Dividiamo la trattazione tra questi prodotti perché il sistema BioPlan comprende una malta speciale in grado di garantire una stesura semplice con minimo consumo d’acqua e giunti di solo un millimetro, mentre la posa dei laterizi classici si avvale delle tecniche tradizionali (stoccaggio, scelta, stesura della malta, ecc.). Lo stoccaggio in cantiere e la scelta dei materiali Se si prevede che i blocchi rimangano in cantiere per qualche tempo prima della posa in opera, bisognerà predisporre un’area di stoccaggio piana (necessaria soprattutto se si devono sovrapporre più pacchi), e assicurare protezione dalla pioggia, dalla neve, dagli spruzzi di fango e dal sale antighiaccio dovuti ad un eventuale passaggio di veicoli (Eurocodice 6).Il materiale non dovrà appoggiare direttamente sul terreno, per evitare il contatto con sostanze (soprattutto sali solubili) che potrebbero causare efflorescenze nella muratura o scarsa aderenza fra intonaco e laterizio. Anche in una produzione di qualità alcuni elementi possono presentare difetti dovuti sia alle sollecitazioni del trasporto (rotture e sbeccature), sia a problemi di produzione (ad esempio fessurazioni o scagliature). Al momento della posa dovranno quindi essere eliminati i blocchi che presentino lesioni (è importante soprattutto l’integrità delle pareti esterne nei blocchi strutturali), in particolare modo quando si realizzano murature presumibilmente molto sollecitate (pilastri, angoli, maschi murari fra finestre e porte ma anche tamponamenti di rilevanti dimensioni). Per operare con criteri di obiettività, la scelta va fatta riferendosi alla norma UNI 8942 parte II, limiti di accettazione. La bagnatura dei laterizi E’ buona norma che i blocchi siano bagnati prima della posa in opera, e la bagnatura dovrà saturare il laterizio, ma senza ristagni d’acqua in superficie. Il laterizio, saturo, non sottrarrà acqua alla malta e la superficie asciutta eviterà, nel contempo, la formazione di una pellicola di separazione che potrebbe compromettere l’aderenza fra diversi elementi costituenti la muratura (fatto che, fra l’altro, può facilitare la penetrazione dell’acqua meteorica). Blocchi non sufficientemente bagnati tenderanno a sottrarre l’acqua di impasto della malta, “bruciando” la malta stessa e causando quindi una sensibile riduzione della resistenza della muratura. E’ assolutamente da evitare il tentativo di compensare la scarsa bagnatura del laterizio con un eccesso d’acqua della malta. Gli spessori delle murature portanti Secondo le attuali normative, lo spessore minimo delle murature portanti in laterizio normale o alleggerito in pasta, e quindi anche in Alveolater, ambia in base alle zone. In zona non sismica: cm 20, per murature in elementi semipieni (classe 45); cm 25, per murature in elementi forati (classe 50-55); In zona sismica: cm 24. Si possono impiegare esclusivamente elementi pieni o semipieni e il limite minimo di 24 cm vale sia per il laterizio normale che per il laterizio alleggerito. Tutti questi valori sono al netto degli intonaci. E’ bene utilizzare elementi che garantiscano, con ampia sicurezza, il rispetto degli spessori stabiliti, ricordando che, ai fini della durabilità e dell’affidabilità termica, il modestissimo maggiore costo di qualche centimetro in più nello spessore del muro sarà ampiamente ripagato nel corso della vita utile dell’edificio. Porotherm Bio-Plan cambia il modo di costruire La tecnica di posa dei blocchi Porotherm Bio-Plan non si discosta sostanzialmente dai metodi di costruzione tradizionali. Salvo le differenze dovute all’impiego della malta Porotherm Bio-Plan (per la cui applicazione non è necessario l’uso della cazzuola), la costruzione della parete procede in modo del tutto equivalente a quello di una normale muratura. I componenti base del metodo costruttivo sono: blocchi Porotherm Bio-Plan, malta Bio-Plan, nonché il mescolatore e il rullo stendimalta. A questi vanno aggiunti unicamente un secchio per mescolare la malta ed eventualmente, impiegando la tecnica per immersione, una bacinella per intingere i blocchi. Una volta delimitata la posizione della parete, vanno fissate due aste verticali (calandri) alle estremità del muro e fra queste teso un filo parallelo al piano di livello che permetterà l’allineamento dei blocchi. Il piano di appoggio va quindi bagnato e su questo steso uno strato di malta comune dello spessore di circa 2 cm per consentire la posa, perfettamente a livello, del primo corso di blocchi. Il filo teso tra i calandri va di volta in volta sollevato all’altezza del corso in esecuzione. Posato il primo corso di blocchi si può iniziare a predisporre la malta speciale Porotherm Bio-Plan. La preparazione può essere eseguita all’interno di un normale secchio aggiungendo acqua nella quantità necessaria a rendere l’impasto sufficientemente plastico. Per la miscelazione si potrà impiegare un normale trapano munito di mescolatore o un mescolatore vero e proprio. Una volta ottenuto un impasto omogeneo della malta Porotherm Bio-Plan, si può procedere alla sua stesura, che può essere effettuata sia con il rullo stendimalta che per immersione del blocco. Impiegando il rullo si inizierà col riempimento della vaschetta, versando la malta direttamente dal secchio nel quale è stata mescolata, e poi alla sua stesura sul corso dei blocchi montanti. L’impiego del rullo consente di dosare, rapidamente e in modo semplice e pulito, la giusta quantità di malta. Nel caso invece si impieghi lòa tecnica per immersione, la malta Porotherm Bio-Plan va versata in una bacinella di opportune dimensioni. Immergendo il blocco nella malta (bastano pochi millimetri) essa si aggrapperà alla faccia intinta in modo uniforme e nella quantità sufficiente a garantire un saldo collegamento in opera tra gli elementi. Non è necessario tirare con la cazzuola la malta sulla faccia del blocco. Dopo la preparazione del primo corso, la posa in opera dei blocchi successivi procederà in modo semplice e rapido. Il perfetto incastro verticale degli elementi faciliterà ulteriormente le operazioni. 6. Per chiudere i fianchi e gli angoli della muratura e per la realizzazione di mazzette per porte e finestre è necessario predisporre pezzi speciali. Essi si ricaveranno dai normali blocchi a misura con un flessibile, una sega per muarture o, ancora meglio, con una sega a disco. Con quest’ultima attrezzatura, che consente di effettuare un taglio molto preciso (si consiglia di impiegare un disco di diametro di almeno 60 cm per tagliare il blocco in un’unica passata), si otterranno pezzi speciali perfettamente sagomati. In questo modo si riuscirà a mantenere inalterata la perfetta omogeneità della muratura Porotherm Bio-Plan, conservando quindi, senza alterazioni, le eccezionali caratteristiche prestazionali della parete. Come di consuetudine per qualsiasi muratura, si consiglia di controllare periodicamente l’orizzontalità dei corsi e la verticalità degli spigoli. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento