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La sostenibilità è diventata una caratteristica fondamentale per ogni tipo di progettazione ed è responsabilità di designer e progettisti sviluppare prodotti e servizi che rispettino l’ambiente. Indice degli argomenti: Che cos’è l’Eco Design e come nasce I principi dell’Eco Design Sensibilità sempre più “green” Inquinamento dell’aria, plastica negli oceani, cambiamenti climatici, surriscaldamento globale: l’elenco delle problematiche e delle criticità legate all’ambiente e al pianeta sono sempre più sotto i riflettori. In moltissimi si stanno impegnando e mobilitando per migliorare – o meglio rimediare – la situazione attuale. La sostenibilità, così, è diventata una delle protagoniste del dibattito di questo secolo, con una crescita della sensibilità “green” generale. In architettura e in edilizia, ad esempio, imprese, architetti e ingegneri, stano investendo molto per diffondere la cultura dell’edilizia ecosostenibile e, sempre di più, si percepisce il valore aggiunto di un edificio “green”. I materiali da costruzione sono sempre più naturali, si seguono le logiche della progettazione bioclimatica, si ricorre all’energia rinnovabile e si sfrutta la tecnologia per raggiungere i massimi livelli di efficienza energetica. Ma se si parla di casa, non è solo l’edilizia ad essere green. Infatti oltre alle eventuali buone abitudini di chi le abita, anche il mondo del design è sempre più sostenibile. Come architettura e design, anche progettazione urbanistica e ingegneria, possono rientrare nel più ampio concetto di “design green”. Che cos’è l’Eco Design e come nasce I designer hanno iniziato ad interessarsi al tema ambientale già decenni fa, con le prime teorie sulla necessità di favorire uno sviluppo sostenibile nate negli anni ’70. Ma, se andiamo ancora più indietro, si scopre che una riflessione sul tema ambientale nasce già nella seconda metà dell’Ottocento, in concomitanza con il primo sviluppo industriale. Negli anni, il senso di responsabilità percepito dai designer nei confronti dell’ambiente, proprio in qualità di progettisti di oggetti destinati al consumo, si affina e sviluppa sempre più, fino alla vera e propria nascita dell’Eco Design. Negli ultimi decenni, infatti, si è inteso l’Eco Design come la progettazione di un prodotto, o di un servizio, rispettoso dell’ambiente, ovvero con un impatto ambientale ridotto il più possibile. Questo approccio alla progettazione ha aperto, come in architettura, la strada a materiali naturali, riciclo e riciclabile economia circolare, vegetazione, analisi del ciclo di vita e così via. Infine, l’Eco Design assume anche sfumature etico sociali, in relazione all’idea di un democratico accesso alle risorse naturali e al rispetto di beni e risorse che sono, fondamentalmente, comuni e condivisi. I principi dell’Eco Design In linea di massima, si possono individuare alcuni principi generali alla base dell’Eco Design. Tra questi, c’è la già citata riduzione dell’impatto ambientale, a cui si aggiungono l’efficienza energetica (anche in fase di produzione), la riciclabilità e la qualità dei materiali. Altri concetti molto importanti se si parla di design sostenibile sono la biomimetica, ovvero l’imitazione di meccanismi e aspetti naturali, e la capacità reinventare gli oggetti, che non diventano mai rifiuti ma sono piuttosto riutilizzati per un nuovo scopo. Tutti i principi dell’Eco Design, inoltre, si applicano ad ogni fase del ciclo di vita dell’oggetto progettato, poiché interessa l’impatto globale di quest’ultimo. Si parte, quindi, da un attento approvvigionamento delle materie prime, utilizzando materiali naturali, locali, riciclati o prodotti ed estratti secondo principi etico-sostenibili. La produzione deve ridurre gli sprechi, il consumo di energia e il materiale per l’imballaggio. Il prodotto deve, poi, essere sostenibile anche durante il suo impiego ed essere, poi, riutilizzabile o riciclabile, evitando soprattutto che diventi un rifiuto, a meno che sia al 100% biodegradabile. È sempre più semplice trovare in commercio prodotti d’arredo realizzati, ad esempio, con legno riciclato, cartone oppure composti con oggetti di altra provenienza come i pallet. In tutti questi casi spicca, generalmente, la natura artigianale della loro produzione, ma non significa che sia l’unica strada per fare Eco Design, in quanto si trovano anche prodotti che “si ricordano” della tecnologia, ad esempio i tavolini che producono energia e ricaricano i telefoni. Per valutare quanto un prodotto è “virtuoso” è possibile utilizzare diverse metodologie, tra cui il Life Cycle Assessment (LCA) e il Sustainable Product Design (SPD). Nel primo caso, si tratta di una procedura standardizzata secondo precise normative (ISO 14040 e la ISO 14044) che ha lo scopo di valutare l’impatto durante l’intero ciclo di vita del prodotto. Il SPD, invece, ha lo scopo di valutare anche gli aspetti etici e sociali considerati in fase di progettazione di un bene. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento