Contributo degli edifici alla sostenibilità: cos’è e come funziona la nuova norma UNI 11973:2025

In vigore una nuova norma UNI con le linee guida per la progettazione, gestione e il “fine vita” degli edifici nel rispetto dell’ambiente. Dettagli e obiettivi futuri.

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Contributo degli edifici alla sostenibilità: cos’è e come funziona la nuova norma UNI 11973:2025

Il settore edilizio è uno dei principali nodi critici in termini di sostenibilità ambientale. Per questo motivo UNI ha introdotto una nuova norma, la UNI 11973, per valorizzare il ruolo degli edifici nella costruzione di città “più sostenibili e resilienti”.

Si tratta di un documento contenente un modello operativo per progettisti, amministrazioni locali e gestori immobiliari per una gestione consapevole del ciclo di vita degli edifici, in linea con gli obiettivi ambientali europei.

Rispetto alle normative passate, la UNI 11973 ha un approccio sistemico e considera gli edifici come parte attiva e interconnessa del tessuto urbano. La norma disciplina la gestione degli edifici nelle diverse fasi: dalla realizzazione dall’uso quotidiano fino alla fase finale di dismissione. Inoltre pone l’accento sull’interconnessione degli edifici con l’ambiente circostante: quartieri, distretti, reti energetiche e comunità locali.

Per maggiori dettagli UNI 11973:2025.

UNI 11973, contributo degli edifici alla sostenibilità: cos’è e come funziona

La norma UNI 11973, pubblicata il 27 marzo 2025, prevede un modello innovativo per ripensare il ruolo degli edifici nel contesto urbano. Ha l’obiettivo di fornire agli operatori del settore una metodologia chiara e applicabile alla progettazione, gestione e dismissione degli immobili; in questo modo sarà possibile partecipare attivamente alla transizione ecologica delle città.

UNI 11973, contributo degli edifici alla sostenibilità: cos’è e come funziona

La norma segue gli indirizzi strategici dell’Unione europea sul clima e l’energia e promuove una visione “globale” che abbraccia l’intero ciclo di vita dell’edificio, dalla fase iniziale di progettazione fino al termine della sua operatività.

Si tratta di un approccio innovativo e multilivello, in quanto considera gli aspetti architettonici, energetici e le connessioni dell’edificio con il territorio.

Pasquale Capezzuto, presidente della commissione tecnica UNI/CT 058,ha dichiarato che:

La norma appena pubblicata costituisce un riferimento per un approccio metodologico olistico e integrato alla progettazione di edifici che contribuiscano allo sviluppo sostenibile delle città durante il loro intero ciclo di vita.

La UNI 11973 supera la sfera ambientale e si pone come strumento strategico per affrontare la complessità della città contemporanea, coniugando da un lato le normative europee e, dall’altro, le esigenze locali.

L’impatto ambientale degli edifici in Europa

Non tutti sanno che gli edifici hanno un impatto importante e determinante in termini di sostenibilità ambientale. Soltanto in ambito europeo, gli edifici assorbono circa il 40% dell’energia complessiva consumata e generano il 36% delle emissioni di gas serra, a causa dei processi di costruzione, all’uso quotidiano, alle ristrutturazioni e, infine, alla demolizione.

Impatto ambientale edifici, cosa dice la norma UNI 11973:2025
Inoltre il patrimonio edilizio europeo è datato e poco efficiente dal punto di vista energetico: di questi circa il 75% può essere migliorato con interventi mirati di efficientamento energetico.

Per questi ed altri motivi, è necessaria una strategia europea volta alla sostenibilità, con un ripensamento dei metodi di progettazione, costruzione e gestione degli edifici. In questi termini, la nuova norma UNI 11973 vuole dare un contributo concreto.

FAQ Contributo degli edifici alla sostenibilità: cos’è e come funziona la nuova norma UNI 11973:2025

Qual è il principale vantaggio dell’edilizia sostenibile?

L’edilizia sostenibile offre numerosi vantaggi, che si riflettono su più livelli: economico, ambientale e sociale.

Dal punto di vista economico, comporta un significativo risparmio energetico, una riduzione dei costi di gestione e manutenzione, e un aumento del valore di mercato degli immobili.

Sul piano ambientale, invece, riduce l’impatto sull’ecosistema grazie all’uso di risorse rinnovabili, tecnologie efficienti e materiali a basso impatto. E non mancano benefici sociali. Gli edifici sostenibili, infatti, sono progettati per migliorare la qualità della vita di chi li abita in diversi modi, aumentando il comfort abitativo e riducendo i consumi.

Cosa significa sostenibilità degli edifici?

Quando si parla di sostenibilità degli edifici si intende il rispetto di precisi standard ambientali sia in fase di progettazione e costruzione sia di smaltimento. Gli edifici sostenibili rispettano l’ambiente e le risorse naturali, riducono l’impatto ecologico e migliorano la vita delle persone nel breve e nel lungo periodo.

Quando un edificio è considerato sostenibile?

Un edificio si può considerare sostenibile quando è progettato per ridurre al minimo l’impatto ambientale, sia nella fase di costruzione che durante il suo utilizzo.

L’architettura sostenibile – detta anche “bioarchitettura” – si avvale di materiali e tecniche costruttive innovative e rispettose dell’ambiente, ma anche dell’inserimento armonioso nel contesto paesaggistico e delle prestazioni energetiche dell’edificio.

Cosa sono gli edifici verdi?

Con l’espressione “edifici verdi” o “edifici green” si indicano quegli edifici realizzati secondo un approccio progettuale orientato alla sostenibilità, che consumano meno energia e hanno un ridotto impatto ambientale. Sono “verdi” gli edifici realizzati con tecnologie all’avanguardia e materiali eco-compatibili che riducono le emissioni di CO₂. Questo modo di costruire, sempre più diffuso, guarda al futuro nel rispetto degli accordi europei (in primis della

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